(ASCA) - Citta' del Vaticano, 16 dic
Benedetto XVI ''va come sempre alla radice delle questioni. Mantenendo, con mite e ferma chiarezza, uno sguardo di fiducia realista''.
Cosi' L'Osservatore Romano commenta le parole del Papa nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, che si celebrera' il 1* gennaio sul tema 'Educare i giovani alla giustizia e alla pace'.
Benedetto XVI, scrive l'Osservatore, ''non poteva trascurare la crisi globale che grava su molte societa' e che viene descritta con singolare efficacia: 'Sembra quasi che una coltre di oscurita' sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno'. A esserne angosciati sono soprattutto i giovani, e non vi e' bisogno di troppe analisi per constatare questa realta' inquietante, emersa nell'anno che si conclude anche con manifestazioni e sintomi visibili in diversi Paesi''.
Per questo, per la responsabilita' nei confronti delle generazioni piu' giovani, ''smarrite e intimorite di fronte a un futuro che si presenta incerto e senza prospettive da ogni punto di vista'', il Papa, prosegue il quotidiano della Santa Sede ''guarda alla necessita' dell'educazione, che definisce 'l'avventura piu' affascinante e piu' difficile della vita'''.
''Colpisce soprattutto nel testo papale'', sottolinea l'Osservatore, ''l'appello ai responsabili della vita pubblica: perche' s'interroghino sulle decisioni da prendere in questo tempo di crisi, certo, ma soprattutto perche' offrano ai giovani 'un'immagine limpida della politica'. Con un'esortazione implicita a un nuovo impegno in un ambito, come quello della politica, che in molti Paesi sembra sempre piu' distante dalle preoccupazioni reali dei cittadini e non attrae, o respinge, le generazioni piu' giovani. E altrettanto forte e' l'appello al mondo dei media, che troppo di frequente dimenticano la loro funzione non soltanto informativa''.
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