INFANZIA: SUORE INSORGONO CONTRO ALLONTANAMENTO MINORE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 dic.
Le suore che dirigono una delle più note scuole parificate di Roma insorgono in difesa di una loro piccola allieva trasferita di autorità in una casa famiglia dal Tribunale dei Minori e "in tutta coscienza e per amore della verita'" si schierano dalla parte della mamma che in seguito alla decisione dei giudici ha presentato un esposto-denuncia ai carabinieri della Stazione San Pietro.
"Ho appreso con dolore e rammarico che la nostra alunna, in data 14 dicembre e' stata collocata presso una casa famiglia dal Tribunale per i Minorenni", scrive a sostegno dell'azione legale la direttrice della scuola romana, della quale non puo' essere fatto il nome per evitare che la minore sia identificata.
Nella lettera, della quale l'Agi e' entrata in possesso, la suora testimonia che la bambina - che oggi ha 7 anni e che venne affidata alla mmma dal Tribunale dei minori di Milano quando madre e figlia risiedevano nel capoluogo lombardo - e' "ben curata, serena, bene educata, allegra e socievole, molto attaccata ai suoi compagnetti di scuola", ed "ha maturato importanti amicizie, e un ottimo rapporto di stima ed amore reciproco con il corpo insegnante".
"In qualita'di direttrice della Scuola elementare paritaria frequentata dalla minore mi sento di appellarmi a codesta Onorevole Corte affinche' sia fatta giustizia e sia tutelata la piccola che ha il diritto di vivere la sua infanzia e la sua vita onsiderato inoltre che, nella sua vita strappata non vi era nulla che giustificasse un allontanamento", conclude la religiosa rivolgendosi ai giudici di seconda istanza che dovranno pronunciarsi sull'allontanamento deciso dal Tribunale dei minori di Roma dopo che la mamma si era trasferita nella Capitale anche per consentire al papa' di vedere piu' frequentenente la figlia.
Le suore hanno anche annunciato di voler rinunciare al "versamento economico della retta scolastica offrendo, almeno noi, il nostro aiuto, amore e competenza gratuitamente e genuinamente". L'avvocato Giuseppe Lipera, che assiste la madre, ritiene che l'allontanamento della piccola sia frutto di una decisione sbagliata.
Nell'ordinanza - spiega il legale - sono stati solo riportati "alcuni stralci della relazione psicologica a cui e' stata sottoposta la bambina, recependola acriticamente senza in alcun modo spiegare il perche' della sua condivisione di quelle risultanze e, soprattutto, il percorso logico seguito dalla stessa per addivenire a quella decisione che, a rigor di legge, dovrebbe essere considerata l'estrema ratio a cui ricorrere".
Secondo il penalista, "il presidente di un tribunale per i minorenni, prima di adottare un provvedimento tanto drastico quanto doloroso, dovrebbe curarsi di accertare con maggior accortezza e sensibilita' la realta' dei fatti che si trova davanti. Dovrebbe dare modo alle parti di interloquire in maniera ampia ed esauriente, evitando di prendere tali decisioni alla luce dei soli riscontri offerti dai "collaboratori" del tribunale per i minorenni".
Secondo quanto si e' appreso, la mamma che ha denunciato il presidente del Tribunale per i minorenni di Roma e i servizi sociali del Comune di Roma "perche' inopinatamente ed ingiustificatamente le e' stata sottratta la figlia", si rechera' in Vaticano per consegnare personalmente una supplica di intervento al Santo Padre,
Papa Benedetto XVI, perche' la sua bambina di sette anni possa essere immediatamente restituita alla famiglia.
L'avvocato Lipera, fa sapere inoltre che il Tribunale per i Minorenni di Roma, presieduto oggi dal dott. Giovanni De Biase, trasmettera' gli atti dopo il 2 gennaio prossimo al Pubblico Ministero Minorile per esprimere parere per poi decidere sulla istanza di immediata sospensione dell'esecuzione e di revoca del provvedimento di collocamento della minore in casa famiglia. Mentre resta confermato che la Corte di Appello di Roma sez. Minorenni, presieduta da Alida Montaldi, terra' l'udienza sul reclamo il 10 gennaio.
"Tempi apparentemente celeri per la Giustizia italiana, ma enormemente lunghi - sottolinea il legale - quando si teme giustamente per la salute psichica e fisica dei una bambina di sette anni".
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