Educazione e pace: l’editoriale di padre Lombardi
Domani si celebra la 45.ma Giornata Mondiale della Pace sul tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Il Papa, in questa occasione e nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, presiederà la Santa Messa alle 9.30 nella Basilica Vaticana. Sul significato di questa Giornata e sul Messaggio di Benedetto XVI per questo evento, ascoltiamo il nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
“Educare i giovani alla giustizia e alla pace”: è questo il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio. Finora non ha avuto l’eco che merita. Ma ogni tanto succede: non sempre le cose più importanti sono quelle di cui si parla di più. In realtà, se i giovani oggi non sono educati alla pace, la pace domani certamente non ci sarà.
In occasione dei grandi cambiamenti avviati nel Nordafrica e nel Medio Oriente, o anche nei movimenti degli "indignados" che hanno percorso i Paesi occidentali, dalla Spagna all’Inghilterra o agli Stati Uniti, l’attenzione si è spesso rivolta ai giovani, alle loro frustrazioni e alle loro attese, al loro modo di comunicarle e di esprimerle. Quali ne saranno gli esiti, aldilà del breve periodo in cui avranno avuto le prime pagine dei media? Dipende in gran parte dall’educazione, se no alle frustrazioni di oggi seguiranno inevitabilmente quelle di domani e di dopodomani.
“L’educazione è l’avventura più affascinante e difficile della vita” – afferma il Papa. E tutti ne siamo coinvolti. Il messaggio del Papa non si limita a incoraggiare o esaltare un ruolo attivo dei giovani. Fa capire che le sue premesse vengono dal servizio responsabile degli educatori, che non sono solo i genitori e gli insegnanti, ma anche i politici e gli operatori dei media: tutti coloro, insomma, che possono e devono trasmettere un orientamento a quei valori su cui si costruisce una società giusta e pacifica, e facilitare quei passi di crescita culturale e di inserimento sociale che avvicinano a questa meta. Se quei valori vengono distrutti dal relativismo e da un’esaltazione della libertà arbitraria, se non vengono proposti con testimonianze concrete di onestà, di impegno, di solidarietà - diciamo pure anche di amore -… domani non ci saranno giustizia né pace. Se si vuole che il domani del mondo sia meno oscuro, bisogna affrontare con decisione le “emergenze educative” di oggi.
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