Papa: L'economia e i mercati rispettino solidarietà e correttezza
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Roma, 10 dic. (TMNews)
"L'economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarietà".
Così come bisogna saper "coniugare i risultati positivi con un agire sempre eticamente corretto".
E' il monito che Papa Benedetto XVI ha rivolto alle delegazioni della Confederazione delle cooperative italiane e della Federazione italiana delle banche di credito cooperativo, ricevute oggi in udienza, guidate dai rispettivi presidenti Luigi Marino e Alessandro Azzi.
"Ciò che ha spinto gli aderenti ad associarsi in organizzazioni di tipo cooperativistico, spesso con l'apporto determinante dei sacerdoti - ha ricordato il Pontefice- è stata non solo un'esigenza di ordine economico, ma anche il desiderio di vivere un'esperienza di unità e di solidarietà, che portasse al superamento delle differenze economiche e dei conflitti sociali tra i diversi gruppi".
E "proprio nell'impegno di comporre armonicamente la dimensione individuale e quella comunitaria - ha sottolineato Papa Ratzinger- risiede il fulcro dell'esperienza cooperativistica, espressione concreta della complementarietà e della sussidiarietà che la Dottrina sociale della Chiesa da sempre promuove fra la persona e lo Stato" ed "è l'equilibrio fra la tutela dei diritti del singolo e la promozione del bene comune, nello sforzo di sviluppare un'economia locale che risponda sempre meglio alle esigenze della collettività".
"Ugualmente - ha detto ancora il Papa- anche sul piano etico, essa si caratterizza per una marcata sensibilità solidale, pur nel rispetto della giusta autonomia del singolo. Tale sensibilità è importante perché favorisce la valorizzazione dei legami tra realtà cooperative e territorio per un rilancio dell'economia reale, che abbia come motore l'autentico sviluppo della persona umana e sappia coniugare risultati positivi con un agire sempre eticamente corretto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che anche nel campo dell'economia e della finanza 'retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati - ha ammonito ricordando le parole della sua Enciclica 'Caritas in veritate'- sono compatibili e non devono mai essere disgiunti".
E "in una stagione di grandi cambiamenti, di persistente precarietà economica, di difficoltà nel mondo del lavoro, la Chiesa - ha avvertito il Pontefice- sente di dover annunciare con nuovo vigore il Messaggio di Cristo, con la forza di umanizzazione e la carica di speranza per il futuro che contiene".
"Voi cari amici - ha ammonito ancora il Papa ai vertici della cooperazione economica e bancaria italiana- dovete essere consapevoli che le cooperative cattoliche hanno un ruolo importante da svolgere in questo campo". E "vorrei richiamare molto brevemente alcuni elementi dove la vostra azione è preziosa" perchè "siete anzitutto chiamati ad offrire il vostro contributo, con la specifica professionalità ed il tenace impegno, affinché l'economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarietà".
Inoltre, "siete chiamati a promuovere la cultura della vita e della famiglia e a favorire la formazione di nuove famiglie che possano contare su un lavoro dignitoso e rispettoso del creato che Dio ha affidato alla nostra cura responsabile".
E "sappiate valorizzare sempre l'uomo nella sua interezza, al di là di ogni differenza di razza, di lingua o di credo religioso, prestando attenzione ai suoi reali bisogni, ma anche alla sua capacità di iniziativa. Particolarmente importante, poi, è ricordare quello che caratterizza le cooperative cattoliche: l'ispirazione cristiana, che deve costantemente orientarle".
"Rimanete quindi - ha concluso il suo discorso Benedetto XVI- fedeli al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa: fa parte della vostra stessa identità; tenete presenti e favorite le varie iniziative di sperimentazione che attingono dai contenuti del Magistero sociale della Chiesa, come nel caso di consorzi sociali di sviluppo, di esperienze di microcredito e di un'economia animata dalla logica della comunione e della fraternità".
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