mercoledì 7 dicembre 2011

Il Papa: ciascuno sia una luce per chi gli sta accanto (Sir)

BENEDETTO XVI: “CIASCUNO SIA UNA LUCE PER CHI GLI STA ACCANTO”

“Prima di accendere le luci dell’Albero, vorrei fare un triplice, semplice augurio”.
Con queste parole Benedetto XVI ha presieduto questo pomeriggio, in video collegamento dal Vaticano, l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo a Gubbio: 750 metri di altezza per 450 di larghezza, illuminato tra le mura medioevali, il monte Ingino e la basilica di Sant’Ubaldo, patrono della cittadina umbra.
Il “primo augurio”, ha affermato il Santo Padre, è che “il nostro sguardo, quello della mente e del cuore, non si fermi solamente all’orizzonte di questo nostro mondo, alle cose materiali, ma sia un po’ come questo albero, sappia tendere verso l’alto, sappia rivolgersi a Dio”; il “secondo augurio”, invece, è che “esso ricordi come anche noi abbiamo bisogno di una luce che illumini il cammino della nostra vita e ci dia speranza, specialmente in questo nostro tempo in cui sentiamo in modo particolare il peso delle difficoltà, dei problemi, delle sofferenze, e un velo di tenebra sembra avvolgerci”.
Tuttavia, ha domandato il Papa, “quale luce è capace di illuminare veramente il nostro cuore e donarci una speranza ferma, sicura?”: “È proprio il Bambino che contempliamo nel santo Natale, in una semplice e povera grotta, perché è il Signore che si fa vicino a ciascuno di noi e chiede che lo accogliamo nuovamente nella nostra vita”.
Il grande albero di Gubbio, ha aggiunto il Pontefice, è “formato da tante luci”: “L’ultimo augurio che vorrei rivolgere è che ciascuno di noi sappia portare un po’ di luce negli ambienti in cui vive: in famiglia, al lavoro, nel quartiere, nei Paesi, nelle Città.
Ciascuno sia una luce per chi gli sta accanto; esca dall’egoismo che spesso chiude il cuore e spinge a pensare solo a se stessi; doni un po’ di attenzione all’altro, un po’ di amore”. Infatti, ha concluso Benedetto XVI, “ogni piccolo gesto di bontà è come una luce di questo grande Albero: insieme alle altre luci è capace di illuminare l’oscurità della notte, anche quella più buia”.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Lui è sicuramente la nostra luce che non solo ci illumina,ma ci scalda anche.