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4 commenti:
L'articolo è non dico sconvolgente perchè ormai capita di tutto nelle chiese 'cattoliche',ma mi chiedo,se nell'Ostia non è presente Cristo in carne e sangue,ma solo un'ipotetica memoria,non sarebbe come ricevere dei dolcetti o caramelle qualsiasi,o c'è bisogno di un altro miracolo di Bolsena per fare ricredere questi preti eretici?
Ha ragione Rodari, i propugnatori dell'ermeneurtica della rottura si stanno organizzando. Tutto fa pensare che l'anniversario del Concilio verrà festeggiato, come dire, separatamente e che non mancheranno polemiche. Del resto, l'articolo di Valli che ti ho postato stamane è chiaro. L'Anno della Fede è stato praticamente derubricato a burletta, per non parlare del Sinodo.
http://www.linkiesta.it/blogs/che-tempio-fa/adista-e-micromega-ricordano-insieme-il-concilio-vaticano-ii
Alessia
Fino a che non si levano i documenti del Vaticano II dalle grinfie dei progressisti cattocomunisti che ancora imperversano nei postio di comando cclesiali c'è poco da sperare.
Il papa ha iniziato il suo cammino di revisione spetta ai vescovi,alle università ecclesiastiche e noi fedeli portarlo a compimento.
Se continuano a turarsi le orecchie...più che il cinquantenario cwelebreranno il funerale del concilio!
Si rinsalda anche l'alleanza tra cattolici "adulti", o catto-comunisti che dir si voglia, eretici vari, e atei anticattolici da battaglia, cementata da categorie politiche che riprendono e portano alle conseguenze estreme, in termini ormai totalmente secolaristici, quelle già presenti negli anni sessanta (v. Dossetti).
E' lo stesso fenomeno che, sotto altra forma "culturale", si verifica nel cortile organizzato e guidato da Ravasi.
Stanno occupando gli spazi che possono e trovano.
Tuttavia è lampante che parlino una lingua ormai completamente sconosciuta, per veicolare categorie incomunicabili perché superate dalla storia, alle generazioni post-conciliari (diciamo con meno di quarant'anni). Non hanno futuro, vanno all'estinzione.
Sono d'accordo che il Concilio in sé potrebbe uscirne, per molto tempo a venire, defunto (non i suoi frutti autentici incarnati nelle realtà vitali della Chiesa).
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