sabato 29 settembre 2012

Il Papa saluta Castel Gandolfo e invita a pregare per il viaggio a Loreto, il Sinodo e l'Anno della Fede


Il Papa saluta Castel Gandolfo e invita a pregare per il viaggio a Loreto, il Sinodo e l'Anno della Fede 

Castel Gandolfo “gareggia” con la sede romana del Papa in quanto a capacità di accogliere visitatori e fedeli. È il riconoscimento tributato questa mattina alla cittadina dei Castelli Romani da Benedetto XVI, che lunedì prossimo rientrerà in Vaticano per presiedere nei giorni successivi gli eventi pastorali celebrativi fissati in ottobre. Un saluto che si aggiunge a quello reso ieri pomeriggio dal Papa ai dipendenti delle Ville Pontificie. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Mente e cuore sono fissi, e non potrebbe essere altrimenti, a quel concentrato di spirito e grazia che tra pochi giorni prenderà forma e visibilità nei grandi appuntamenti di ottobre: Sinodo, Anno della Fede, anniversario del Vaticano II. Ma non così assorbiti da lasciare sullo sfondo chi in questi mesi ha, in certo modo, custodito la “genesi” di tali eventi nella mente e nel cuore del Papa. Per questo, Benedetto XVI spende parole di gratitudine e “ammirazione” per ciò che, anzitutto la cittadina di Castel Gandolfo ha saputo fare durante la sua permanenza nel Palazzo Apostolico:
“Nel periodo estivo Castel Gandolfo si conferma come una ‘seconda sede’ del Vescovo di Roma, che gareggia con la ‘prima’ nella capacità di accogliere i visitatori e pellegrini venuti a pregare per l’Angelus domenicale o per le udienze generali del mercoledì”. 

Dal vescovo di Albano Laziale ai vari corpi militari e di sicurezza – Guardia Svizzera, Gendarmeria vaticana, Forze dell’ordine italiane – tutti hanno trovato posto nell’ideale abbraccio di Benedetto XVI, che in particolare alle comunità religiose e laicali sparse sul territorio ha affidato il suo desiderio più profondo: continuate a “farmi sentire – ha detto loro – la vostra vicinanza spirituale anche dopo la mia partenza, così come è accaduto in questo periodo della mia permanenza”. Un concetto analogo a quello che Benedetto XVI aveva espresso ieri, nel saluto di congedo ai dipendenti delle Ville Pontificie, ai quali aveva anzitutto evidenziato l’importanza dei suoi prossimi impegni:

“Penso alla mia imminente visita a Loreto, con la quale desidero ricordare il 50° anniversario del pellegrinaggio del Beato Giovanni XXIII, compiuto a quel Santuario mariano per affidare a Maria il Concilio Ecumenico Vaticano II; penso al Sinodo dei Vescovi, che rifletterà sulla nuova evangelizzazione nell’oggi della Chiesa e del mondo; e infine - nel 50° dell’inizio del Concilio - all’apertura dell’Anno della fede, da me indetto per aiutare ogni uomo a spalancare il proprio cuore e la propria vita a Gesù Signore e alla Parola di salvezza”.

Ringraziando tutti per il “generoso servizio” svolto durante la sua permanenza a Castel Gandolfo – specie “per il tempo sereno e tranquillo” goduto durante l’estate in “un clima di famiglia e di viva cordialità” – Benedetto XVI ha così concluso:

“Affido perciò alla vostra preghiera, cari amici, questi importanti momenti ecclesiali che siamo chiamati a vivere. Il Signore ci assista, perché essi aiutino ciascuno di noi a crescere nella fede, a riscoprire Gesù come la perla preziosa e vero il tesoro della nostra vita. La Vergine Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, che invocheremo fiduciosi nel prossimo mese di ottobre con la recita quotidiana del santo Rosario, vi protegga sempre e vi sostenga nel realizzare tutti i propositi di bene che portate nel cuore”.

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