venerdì 28 settembre 2012
La seconda edizione del "Premio Ratzinger" al filosofo Brague ed al teologo Daley (Sir)
PREMIO RATZINGER: LA SECONDA EDIZIONE AL FILOSOFO BRAGUE E AL TEOLOGO P. DALEY
Verrà consegnato il prossimo 20 ottobre al filosofo e storico del pensiero francese Rémi Brague e al teologo gesuita statunitense p. Brian E. Daley il Premio Ratzinger. Ad annunciarlo, questa mattina nella sala stampa della Santa Sede, il card. Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che promuove il riconoscimento, giunto alla seconda edizione. “Rémi Brague - ha sottolineato il cardinale illustrando il profilo dei due vincitori - è a mio parere un filosofo vero e al contempo un grande storico del pensiero e della cultura, che unisce alla forza speculativa e alla visione storica una fede cristiana e cattolica profonda ed esplicita, senza complessi”. L’altro vincitore, Brian E. Daley, “teologo e patrologo meno conosciuto in Italia, ma a sua volta di rilievo internazionale, specialmente nell’area anglofona”, secondo il porporato è “un grande storico della teologia patristica, ma anche un uomo impegnato con tutto se stesso nella vita e nella missione della Chiesa, che unisce esemplarmente il rigore scientifico alla passione per il Vangelo”.
Il premio, che consiste in una pergamena e un assegno da 50 mila euro per ciascun vincitore, verrà consegnato da Benedetto XVI durante una cerimonia nella Sala Clementina del Palazzo apostolico. “L’assegnazione del Premio Ratzinger - ha rilevato mons. Giuseppe A. Scotti, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI - vuol porre agli occhi dell’opinione pubblica la ‘questione di Dio’ ed è una delle tre attività del lavoro ordinario della Fondazione”, che si occupa anche di “convegni di alto valore scientifico”, nonché mette a disposizione borse di studio per dottorandi in teologia. Il riconoscimento, ha evidenziato mons. Scotti, segue “criteri oggettivi”, ossia è destinato a “persone che hanno lavorato riconoscendo che Dio ha spazio nella loro ricerca”, laddove oggi “non è facile” avere “un orizzonte nella ricerca scientifica che non escluda Dio”. Nella scelta dei premiati, ha invece richiamato il card. Ruini, “quest’anno abbiamo coperto aree linguistiche - quella inglese e quella francese - che precedentemente non avevano ricevuto il riconoscimento”, andato lo scorso anno a un italiano (Manlio Simonetti), un tedesco (p. Maximilian Heim) e uno spagnolo (Olegario González de Cardedal). E, per il futuro, “saremo lieti - ha aggiunto il cardinale - se riusciremo a trovare qualche giovane davvero di spicco, una ‘promessa’ da incoraggiare”.
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