mercoledì 25 gennaio 2012

Il Papa: Nell'attuale mondo della comunicazione «spesso l'uomo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte» (Faccioli Pintozzi)

Silenzio, parola di Benedetto

di Vincenzo Faccioli Pintozzi

[25 gennaio 2012]

CITTÀ DEL VATICANO.
Nell'attuale mondo della comunicazione «spesso l'uomo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte». Di qui la necessità di dare spazio anche al silenzio, «prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti» e per permettere "all'altro" di parlare e quindi per una comunicazione più completa.
Sono le considerazioni di fondo che Benedetto XVI esprime nel messaggio col quale illustra il tema della 46ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - che quest'anno si celebra domenica 20 maggio - "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione", reso noto ieri. Considerazioni che, nel documento papale, vengono legate al fondamentale fatto che la solitudine e il silenzio sono «spazi privilegiati per aiutare le persone a ritrovare se stesse e quella Verità che dà senso a tutte le cose. Il Dio della rivelazione biblica parla anche senza parole».Silenzio e parola, scrive il Papa, sono «due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone».
«Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordimento, o perché, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato. Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall'altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all'altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre così uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena». Nel silenzio, poi, «si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l'espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione intensa». «Là dove i messaggi e l'informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio ». Per questo, scrive ancora il Papa, «è necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di 'ecosistema' che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni». Ciò ha senso in modo particolare nella attuale dinamica della comunicazione, dominata da internet e «orientata da domande alla ricerca di risposte. I motori di ricerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte. Ai nostri giorni, la Rete sta diventando sempre di più il luogo delle domande e delle risposte; anzi, spesso l'uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte. Il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti ». «Nel complesso e variegato mondo della comunicazione emerge, comunque, l'attenzione di molti verso le domande ultime dell'esistenza umana: chi sono? che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare? E' importante accogliere le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilità di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere più eloquente di una risposta affrettata e permette a chi si interroga di scendere nel più profondo di se stesso e aprirsi a quel cammino di risposta che Dio ha iscritto nel cuore dell'uomo. Questo incessante flusso di domande manifesta, in fondo, l'inquietudine dell'essere umano sempre alla ricerca di verità, piccole o grandi, che diano senso e speranza all'esistenza. L'uomo non può accontentarsi di un semplice e tollerante scambio di scettiche opinioni ed esperienze di vita: tutti siamo cercatori di verità e condividiamo questo profondo anelito ». «Sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l'uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità ». E «come mostra la croce di Cristo, Dio parla anche per mezzo del suo silenzio. Nel silenzio della Croce parla l'eloquenza dell'amore di Dio vissuto sino al dono supremo. Se Dio parla all'uomo anche nel silenzio, pure l'uomo scopre nel silenzio la possibilità di parlare con Dio e di Dio». «Abbiamo bisogno - sottolinea Benedetto XVI - di quel silenzio che diventa contemplazione. Da questa contemplazione nasce in tutta la sua forza interiore l'urgenza della missione, la necessità imperiosa di "comunicare ciò che abbiamo visto e udito", affinché tutti siano in comunione con Dio (cfr 1 Gv 1,3). La contemplazione silenziosa ci fa immergere nella sorgente dell'Amore, che ci conduce verso il nostro prossimo, per sentire il suo dolore e offrire la luce di Cristo, il suo Messaggio di vita, il suo dono di amore totale che salva».
Parola e silenzio, dunque: «Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell'evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell'agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo».

© Copyright Liberal, 25 gennaio 2012 consultabile online anche qui.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

OT
Brutto compleanno per il Concilio, i lefebvriani si preferiscono scismatici di Rodari
Beh, tanti saluti Mr. Williamson & Co. Per lui "Piuttosto sedevacantista scismatico che apostata romano”. Vedremo come se la caverà Fellay
Non ancora online, Raffy
Alessia

Anonimo ha detto...

Ieri Vescovi austriaci a Roma per risolvere la questione "Pfarrerinitiative"
http://www.kath.net/detail.php?id=34908
Alberto

Anonimo ha detto...

Credo il precedente invio sia fallito. Riposto questo OT
Brutto compleanno per il Concilio, i lefebvriani si preferiscono scismatici di P. Rodari
Beh, ciao ciao a Williamson (& Co) per il quale: “Piuttosto sedevacantista scismatico che apostata romano”, per lui uno scisma non deve spaventare “Un rischio maggiore di acquisire una
mentalità scismatica sarebbe di contrarrela malattia mentale e spirituale dei romani
di oggi avvicinandosi troppo a loro”.
Mi auguro che i molti che in questi giorni vomitano insulti sul Papa si decidano a seguirlo
Non ancora online
Twitter @PaoloRodari
Alessia

Anonimo ha detto...

Rodari non è ancora online ma l'esternazione di Williamson sì, da giorni.
Per onestà intellettuale va però precisato che parla a nome proprio e non dei lefebvriani e che conclude che non morirà né "sedevacantista" né "apostata". Quindi il titolo di Rodari mi sembra fuorviante.
Non dimentichiamo che da ieri la CDF sta valutando la risposta di Fellay e che da opposti estremi si cerca di far saltare il dialogo.
Alberto

mariateresa ha detto...

OT
siccome vedo che Dagospia ha subito raccolto la cacca da terra, come suo solito, sulla vicenda Viganò (non c'è niente di male, una volta era un mestiere, solo che erano le "deiezioni" dei cavalli, in questo caso sono umane e vengono spalmate con le mani, mi sembra che l'operazione Viganò sia veramente di basso profilo e con vari fili tirati da qualche puparo.
Quindi l'obiettivo è ancora Bertone che è il principale di Viganò.
Che grazioso quadretto.

Anonimo ha detto...

Fellay non vuol tornare? ce ne faremo una ragione,non sono certo loro che mancano alla chiesa,ubi Petrus,ibi ecclesia,ma non lo capiranno mai,adieu les amis....

Anonimo ha detto...

OT
Pare che per oggi non sia ancora finita. Altra cacca tramite repubblica
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/09/23/news/terremoto_la_santa_truffa-22112410/index.html?ref=HREC1-2
Alessia

Anonimo ha detto...

Qui il link al pezzo di Rodari
http://www.paolorodari.com/2012/01/25/brutto-compleanno-per-il-concilio-i-lefebvriani-si-preferiscono-scismatici/
Alessia

un passante ha detto...

ora che non c'è più berlusca (o si illudono sia così) il ba bau è la chiesa. Gli attacchi concentrici e incrociati mi suscitano sempre un pò di cautela nel giudizio

Anonimo ha detto...

non c'è più berlusca,ma ci sono i maestri e si sa chi sono i proprietari dei giornali,quindi lorsignori hanno ridiretto il tiro contro il bersaglio vero,quello che di gran lunga prediligono,la chiesa che vorrebbero far sparire,neanche relegare in sacrestia;spiace che certe penne 'cattoliche' si facciano notare per la loro latitanza.tiremm innanz....

Anonimo ha detto...

Libero è un giornale della famiglia B, passante. Il parlerei di inedita alleanza fra giornali apparentemente diversi e lontani tra loro. Mons. Viganò è nunzio a Washington, è facile ipotizzare che gli opinionisti americani non resteranno indifferenti all'articolo e alla trasmissione di Nuzzi.
Alessia

mariateresa ha detto...

soprattutto se possono fare da contrappeso alla recente notizia sulle assicurazioni sanitarie obbligatorie anche per l'aborto e i contraccettivi, un autogol di Obama nei confronti anche dei cattolici liberal.Può darsi che faccia gola la notizia oppure può darsi che essendoci le primarie se ne freghino.

Anonimo ha detto...

Spiace anche che il Vaticano taccia, ma forse attendono di vedere la trasmissione.
Alessia