sabato 28 gennaio 2012

Il Papa: In vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento (Gagliarducci)

«In vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento.

Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi».

Sono le parole che Benedetto XVI ieri ha pronunciato di fronte ai rappresentanti della plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ed è in queste parole anche il suo programma di governo. Programma che porterà avanti anche nel prossimo viaggio internazionale, in Messico e Cuba, dal 23 al 28 marzo.
Era un viaggio atteso. Alcuni addirittura hanno parlato di una forzatura da parte dei vescovi del Messico, che del resto da anni vengono a festeggiare il Natale in Vaticano e facendo omaggio del presepe dell'Aula delle udienze. Cuba invece è stata una sorpresa, ma nemmeno troppo. Nel 2008, il cardinal Bertone era stato in visita a Cuba, e le tappe di quel viaggio sono state ripercorse nell'organizzare il viaggio del Papa. Qualche settimana fa Castro ha liberato 2900 prigionieri politici, ma, ha detto, non c'è nessun legame con la imminente visita del Papa. Sarà anche vero. Ma ora l'attenzione del mondo è di nuovo sulla isola dei Caraibi. Gli Stati Uniti la vedono da decenni come una «spina nel fianco» e si preparano per il post-Castro. Diversa la situazione messicana, dove resta solo il rischio che le imminenti elezioni politiche portino a strumentalizzare la visita del Papa. Ma a questo i pontefici sono in qualche modo abituati. Messico e Cuba, dunque. Il programma ufficiale del viaggio sarà pubblicato solo un mese prima, ma sono stati i vescovi dei due Paesi a diffondere passo passo le tappe del viaggio. Non è un programma densissimo, e questo si conviene a Benedetto XVI: quasi a 85 anni dovrà affrontare un lungo viaggio intercontinentale, percorrendo molti fusi orari. E poi di nuovo dovrà salire sull'aereo per recarsi a Cuba. Il Papa arriverà all'aeroporto di León nello Stato di Guanajuato, nel nord del Messico il 23 marzo, a riceverlo ci sarà il presidente Felipe Calderón. Sabato, dopo la visita ufficiale al presidente Benedetto XVI incontra i bambini nella «Plaza de la Paz» nella città di Guanajuato. Domenica 25 marzo celebra la Messa nel Parco Bicentenario di León. Poi, nel pomeriggio visita alla Cattedrale cittadina e celebrazione dei Vespri assieme ai vescovi messicani e ad una delegazione di presuli latinoamericani e dei Caraibi. Lunedì si parte per Cuba dove, a Santiago de Cuba, il Papa viene ricevuto da Raul Castro. La Messa è prevista nella Piazza della Rivoluzione «Antonio Maceo». Il 27 marzo il Papa visita il santuario della «Vergine della Carità» del Cobre, poi arriva a L'Avana ricevuto dal vescovo Jaime Ortega Alamino. Il colloquio ufficiale con il presidente cubano Raul Castro dovrebbe essere seguito da un incontro con i familiari e quindi forse anche con Fidel. Il 28 marzo, ultimo giorno del viaggio, il Papa presiede la Messa nella Piazza della Rivoluzione «José Marti» dell'Avana, la stessa dove celebrò la Messa Giovanni Paolo II. Ci sarà spazio anche per un incontro con Fidel Castro? È possibile, dato che si prevede un incontro con i familiari di Raul, tra i quali ci sarà sicuramente anche Fidel. Inevitabile guardare alla storica visita di Giovanni Paolo II, nel 1998. Il Papa nell'omelia parlò di «vento dello Spirito che soffia dove vuole» e quindi anche a Cuba, anche in un regime. Tanto che poco dopo ai cristiani fu concesso di festeggiare il Natale. Oggi lo Spirito porta il Papa «benedettino» nella stessa piazza con un messaggio non solo per i politici, per difendere la libertà, ma anche per i cristiani, perché imparino ad usarla. Grande attesa anche in Messico, dove la Conferenza Episcopale Messicana, in un messaggio firmato da Carlos Aguiar Reter e Victor René Rodriguez Gomez, numero 1 e 2 del Cem, ha sottolineato che «la visita del Papa in Messico è una buona notizia e un tempo di grazia per tutta la Chiesa nel Paese». Per questo, i presuli invitano «i fedeli cattolici a prepararsi con le proprie famiglie, i gruppi e le comunità parrocchiali, seguendo la guida per la formazione spirituale preparata dall'apposita Commissione episcopale». I vescovi auspicano poi una massiccia partecipazione di fedeli «ai vari momenti pubblici in cui il Papa offrirà il suo messaggio, soprattutto alla Messa che si terrà ai piedi del Santuario nazionale del Cristo Re domenica 25 marzo alle 10». «Preghiamo il Signore - conclude la CEM - perché questa visita di Benedetto XVI in America Latina e nei Caraibi, con la sua presenza in Messico e a Cuba, porti ai nostri Paesi la vita, la pace e la speranza di Cristo». An. Ga.

© Copyright Il Tempo, 28 gennaio 2012 consultabile online anche qui.

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