Papa/ Discrezione e equilibrio, Moraglia patriarca di Venezia
Città del Vaticano, 31 gen. (TMNews)
Personalità defilata, poco nota ai più, profilo spirituale, monsignor Francesco Moraglia è il nuovo patriarca di Venezia una sede cardinalizia che nel solo Novecento ha dato alla Chiesa cattolica tre Papi (Pio X, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo I).
Il Papa lo ha scelto senza consultare - come aveva fatto per Milano ma non per Torino eFirenze- la congregazione ordinaria dei vescovi.
"Con grande gioia vi annuncio che, dopo alcuni mesi di attesa, il Patriarcato ha il suo nuovo Pastore", ha detto daVenezial'amministratore apostolico, mons. Beniamino Pizziol, mentre l'annuncio veniva data in contemporanea dalla sala stampa vaticana e nella diocesi diLa Speziadove Moraglia era vescovo dal 2007. La sede veneziana era infatti vacante dal 28 giugno scorso, quando Benedetto XVI ha nominato il patriarca di Venezia Angelo Scola nuovo arcivescovo diMilanoLa procedura si è protratta nel tempo principalmente a causa del fatto che il nunzio apostolico in Italia, monsignor Adriano Bernardini, è stato nominato solo lo scorso 15 novembre, in sostituzione di monsignor Giuseppe Bertello, nuovo presidente del Governatorato vaticano nonché cardinale 'in pectore' al prossimo Concistoro del 18 febbraio. Solo a fine dicembre il nunzio ha iniziato la consultazione dei vescovi veneti e dei cardinali italiani per scegliere il successore di Scola. Diversi i nomi circolati per la diocesi sulla Laguna: il vescovo diTerniVincenzo Paglia, quello di Udine, Andrea Bruno Mazzoccato, l'osservatore del Vaticano al Consiglio d'Europa Aldo Giordano, nonché il vescovo diPiacenzaGianni Ambrosio, quello di San Marino Luigi Negri e quello di Trieste Giampaolo Crepaldi. Nessuno di queste candidatura trovava però d'accordo i vescovi veneziani e, soprattutto, i grandi elettori. Papa Ratzinger si sarebbe perciò convinto che il nome di Moraglia poteva trovare il consenso di tutti.
Di certo Moraglia è stimato e conosciuto da cardinali come Bagnasco, che nel 2000 lo ha nominato alla testa del consiglio di amministrazione della fondazione 'Comunicazione e Cultura' da cui dipende la televisione dei vescovi Tv2000; dal cardinale MauroPiacenzaprefetto della congregazione vaticana per il Clero; e dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, che lo ha avuto come collaboratore all'epoca in cui era arcivescovo diGenovaAd ogni modo tutti e quattro - Bertone, Bagnasco Piacenza e Moraglia - sono 'genovesi' e hanno nel cardinale Giuseppe Siri (1906-1989) un punto di riferimento.
Nato il 25 maggio del 1953 nel capoluogo ligure, Moraglia è stato ordinato sacerdote dal cardinale Siri nel 1977. Ha un dottorato in teologia dogmatica. L'insediamento è dato per probabile il prossimo 25 marzo, festa dell'annunciazione a Maria per la Chiesa nonché giorno legendario di fondazione diVeneziaVenezia è, nella Chiesa cattolica romana, sede patriarcale assieme a Lisbona e Gerusalemme, nonché sede cardinalizia.
"Non conto su particolari doti e doni personali, non vengo a voi con ricchezza di scienza e intelligenza ma col desiderio e il fermo proposito d'essere il primo servitore della nostra Chiesa che è in Venezia", ha scritto Moraglia nel primo messaggio ai fedeli veneziani. "Faccio mie le parole dell'apostolo Paolo che, nella seconda lettera ai Corinzi, scrive: 'Non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete saldi'". In un'intervista a 'Radio vaticana', Moraglia ha sottolineato che la crisi che attraversa l'Italia "prima che sociale, prima che politica, prima che finanziaria" è "una crisi antropologica culturale". Il nuovo patriarca di Venezia si è detto preoccupato per la disoccupazione giovanile: "Solo in Italia i dati fanno rabbrividire, perché parliamo di un 30 per cento di giovani tra i 14 e i 25 anni che non hanno lavoro, con tutto quello che questo determina a livello di insicurezza di questi ragazzi di fronte al futuro".
Moraglia ha mostrato anche uno spiccato senso spirituale, quando, in un messaggio ai fedeli spezzini, oltra a ricordare l'inondazione dello scorso 25 ottobre ("In tale frangente mi ha colpito la saggezza, l'equilibrio, la forza composta, la volontà di reagire ma, soprattutto, la visione di fede di non pochi tra i più provati"), ha affermato: "L'ultima cosa di cui ringrazio il Signore, è che si è aperta la scorsa domenica l'instaurazione dell'adorazione perpetua in diocesi: 365 giorni all'anno, per 24 ore al giorno, con 700 adoratori impegnati ed un altro movimento, che si è impegnato in questi mesi con la diocesi, che sta muovendo i primi passi in modo davvero promettente". In passato, in una intervista al mensile 'Jesus', aveva affrontato anche il tema del calo delle vocazioni in Italia: "La realtà dei preti 'fidei donum', ossia sacerdoti stranieri a cui - per un certo periodo - è affidata la cura pastorale di parrocchie, è già operante e lo è anche nella diocesi della Spezia. Ma una Chiesa che, sotto l'azione della grazia di Dio, non si rigenera nei suoi carismi, ministeri e stati di vita, e ha continuamente bisogno di ricorrere ad aiuti esterni, presenta qualcosa di anomalo, che non funziona". Per molti fedeli e per molti dei suoi confratelli vescovi, mons. Moraglia è una personalità tutta da scoprire. Parlando con la 'Nuova Venezia' quando si era ormai diffusa la notizia che il Papa aveva scelto Moraglia per Venezia il vescovo di Chioggia monsignor Adriano Tessarollo, aveva commentato così: "Le cose son fatte, del resto esiste l'obbedienza e c'è la voce dello Spirito che parla, perciò per noi sarà un dono. Le tradizioni diverse ci segnano Moraglia entrerà in un contesto nuovo, con problemi diversi, ma essendo un uomo intelligente si abituerà velocemente".
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