"Vogliono stare nella casa del Papa". Ratzinger e le colombe che non volano via
Roma - (Ign)
Imprevisto per Benedetto XVI al termine dell'Angelus: la colomba, simbolo della pace, invece di librarsi nell'aria fa retromarcia e rientra nello studio su piazza San Pietro da cui il Pontefice si è affacciato. "Vogliono stare nella casa del Papa", ha detto Ratzinger ai due ragazzi che gli stavano a fianco e che gli hanno appunto portato le colombe per l'appuntamento della Carovana della Pace, organizzato dall'Azione cattolica'.
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"Autorità significa servizio e amore". Messaggio del Papa all'Angelus
Roma, 29 gen. (Adnkronos/Ign)
"Spesso per l'uomo l'autorita' significa possesso, potere, dominio, successo.
Per Dio, invece, l'autorita' significa servizio, umilta', amore. Significa entrare nella logica di Gesu' che si china a lavare i piedi dei discepoli, che cerca il vero bene dell'uomo, che guarisce le ferite, che e' capace di un amore cosi' grande da dare la vita, perche' e' l'Amore". Lo ha detto Benedetto XVI nel corso dell'Angelus in piazza San Pietro, ricordando, inoltre, che il prossimo 2 febbraio si celebrera' la giornata della vita consacrata.
Dopo l'Angelus, il Papa ha invocato "il dono della pace per quella Terra benedetta da Dio", la Terra Santa, ricordando la Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa "in profonda comunione con il patriarca latino di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa".
Benedetto XVI ha quindi concluso il tradizionale appuntamento della Carovana della pace organizzata dai giovani di Azione cattolica, liberando alcune colombe.
"Grazie Noemi, hai fatto molto bene. Liberiamo le colombe, che i ragazzi hanno portato, come segno di pace per la citta' di Roma e per il mondo intero". La prima colomba però si e' fermata sul davanzale mentre la seconda e' rientrata nello studio, per uscirne poco dopo. "Vogliono stare nella casa del Papa'", ha commentato il Papa. Alla sua destra un ragazzo, alla sua sinistra una ragazza, Noemi, che, prima del lancio della colomba, ha letto un messaggio a nome dei ragazzi di Azione Cattolica di tutta Italia.
Benedetto XVI ha poi ricordato che oggi è la Giornata mondiale dei malati di lebbra. "Nel salutare l'associazione italiana amici di Raoul Follerau, aggiungo il mio incoraggiamento a tutte le persone affette da questa malattia e a chi li assiste ed anche a chi, in diversi modi, si impegna per eliminare la poverta' e l'emarginazione, vere cause del permanere del contagio".
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