lunedì 30 gennaio 2012

Giro di vite di Bertone: «Bisogna porre fine all'uscita dalla Santa Sede di documenti riservati» (Ansaldo)

Giro di vite di Bertone
"Basta fughe di notizie"


Marco Ansaldo

«Bisogna porre fine all'uscita dalla Santa Sede di documenti riservati».
L'invito risuona forte nella grande sala del Palazzo apostolico.
Il caso delle lettere inviate dall'ex segretario del Governatorato, monsignor Carlo Maria Viganò, che denunciavano episodi di corruzione al Papa e al Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, fanno discutere tutta Città del Vaticano.
E quando ieri Bertone ha introdotto la riunione "Processo di elaborazione, pubblicazione e recezione dei documenti della Santa Sede", ognuno aveva in mente anche a cosa avrebbe alluso il braccio destro del Papa. Con il Pontefice presente.
Non c'è stato bisogno di riferimenti diretti.
Bertone ha così pensato a un giro di vite. E lo ha fatto con il metodo in uso al Sant'Uffizio, quando a capo vi era Joseph Ratzinger e lui il suo braccio destro.
Ha inviato ai dicasteri una relazione di 14 pagine, scrive "Korazym", quotidiano online specializzato sulla Chiesa. E li ha indotti al confronto.
Senza rivendicare controlli, ma indicando «la necessità della Curia di ri-organizzarsi» per un «un maggiore coordinamento reciproco».
Richiamando tutti alle proprie responsabilità e lanciando frecciate a chi rema contro.
Ampia la discussione. Ma tutti, in corridoio, tornavano al caso Viganò, e agli Omissis che in una lettera gravano come ombre su Marco Simeon, il giovane capo di RaiVaticano, figlio di un benzinaio di Sanremo, emerso al tempo in cui Bertone era arcivescovo di Genova.
Viganò lo accusa delle veline scritte contro di lui, passate al Giornale.
Commenta una fonte ben addentro ai Sacri Palazzi: «È opinione molto forte che si stia cercando di far passare quello che è un attacco di monsignor Viganò al Segretario di Stato, come un attacco al Papa. Quando è esattamente il contrario».

© Copyright Repubblica, 29 gennaio 2012 consultabile online anche qui.

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