lunedì 30 gennaio 2012

Sandro Magister sul caso Viganò: il carteggio rivela una assenza di coscienza da parte di tutti i protagonisti (Gagliarducci)

Intervista Parla Sandro Magister, vaticanista de «L'Espresso»: «Il carteggio rivela assenza di coscienza da parte di tutti i protagonisti»

«Come Wikileaks. E chi esce peggio è la Segreteria di Stato»

«Credo che si sia scoperchiato un fenomeno analogo a quello di Wikileaks», e che «chi esce in cattiva luce dai testi delle lettere di Viganò è la Segreteria di Stato».

A parlare è Sandro Magister, vaticanista dell'Espresso, moderatore del sito multilingue www.chiesa.it.
Non ritiene che l'affaire Viganò sia una vicenda «dai contorni limpidi».

Perché «il carteggio rivela una assenza di coscienza da parte di tutti i protagonisti». Cosa insegna la vicenda di Viganò?

«Credo che si sia scoperchiato un fenomeno analogo a quello di Wikileaks. Non siamo in presenza di investigazioni esterne che abbiano individuato malaffari all'interno delle mura vaticane e le abbiano portate alla luce del sole. Siamo in presenza di fasci di luce gettati l'uno sull'altro, retroscena fatti appunto anche di pagine non nobili che prima si nascondevano e oggi un po' meno».

Di lettere come quelle di monsignor Carlo Maria Viganò è pieno il Vaticano. Come mai ora vengono alla luce?

«Credo che questo sia l'effetto di un decadimento crescente. Siamo arrivati a un punto di rottura della capacità di governo della Curia da parte delle autorità che dovrebbero essere preposte. Chi esce più in cattiva luce da questi testi è la Segreteria di stato, quell'ufficio centrale che dovrebbe assicurare un disciplinato lavoro da parte degli uffici curiali e che si è mostrato clamorosamente non all'altezza. Si dice segreteria di Stato, si intende il capo, il cardinal Tarcisio Bertone».

Quale aspetto della vicenda la colpisce maggiormente?

«La figura di Viganò si è rivelata inizialmente sotto una luce quasi da eroe incontaminato, impegnatosi in una battaglia improba contro il malaffare. La mia impressione è che le cose non stanno affatto in questi termini così limpidi.
Il carteggio rivela una assenza di coscienza da parte di tutti i protagonisti. Non direi che sia venuto alla luce qualcosa di penalmente criminoso, ma una serie di comportamenti scorretti, favoritismi, carrierismi, piccoli e grandi interessi mescolati.
Tutto questo denota elementi che non possono essere divisi tra una parte buona e una cattiva in modo netto».

E per quanto riguarda Viganò?

«Lo stesso Viganò ha una ambizione abbastanza sfrenata, che oltretutto si esplica nel pretendere un cardinalato, quello legato alla carica di governatore, che di per sé non dovrebbe essere una pretesa corretta secondo il codice deontologico che dovrebbe animare la Curia.
Stando anche ai vari richiami contro il carrierismo di Benedetto XVI. Abbiamo notato da questo carteggio che ci sono personalità in Vaticano che usano promettere cariche, quando il codice corretto assegna questo potere esclusivamente al Papa».
A. G.

© Copyright Il Tempo, 29 gennaio 2012 consultabile online anche qui.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Io inizierei con il togliere un po' di accrediti a giornalisti che accettano di divulgare notizie che dovrebbero essere private. Sono colpevoli quanto coloro che gliele passano. Trovo inaccettabile questa guerra a Bertone e, in ultima analisi, al Papache lo ha voluto al suo fianco.
Alessia

Anonimo ha detto...

capisco il voler difendere il primo collaboratore papale,ma effettivamente i problemi sono in Segreteria di Stato. Paolo Vi ha posto la Segreteria al vertice della Curia; ne consegue che direttamente o indirettamente anche i problemi dei vari dicasteri portano in segreteria di stato. Oltre a questo c'è un effettivo problema interno alla segreteria papale. E se un ufficio non funziona come dovrebbe, qualunque ufficio, anche quello del più piccolo e sgangherato comune italiano, la responsabilità di chi è? Di babbo natale? Io non accuso il card. Bertone di nulla, dico solo che, forse (e non è nè una colpa nè una offesa) non è la persona giusta a fare il Segretario di Stato. Benedetto XVI ha bisogno di un Raffaele Merry del Val...............e dove lo si trova? io credo che da qualche parte ci sia qualcuno che abbia il polso necessario, l'umiltà necessaria, la santità necessaria, la fedeltà necessaria e la competenza necessaria per fare il segretario papale. E non deve essere necessariamente prete, e neppure diacono. Io credo sia ora di smetterla nel dover avere come segretario papale un prete da rivestire di porpora. Se si trova un prete (o anche un diacono: il segretario di stato di Pio IX era un semplice diaciono) con tutte le caratteristiche richieste ok. Altrimenti si cerchi tra i laici, donne comprese, perchè ci son donne molto più capaci di molti uomini. Oltretutto l'avere un segretario di stato donna sarebbe un colpo mediatico eccezionale........... Antonello.

Anonimo ha detto...

Se la segreteria di stato subisce boicottaggi da chi non accetta Bertone come segretario di stato c'è poco da fare. Cosa dovrebbe fare Benedetto? Piazzare qualcuno gradito al vecchio establishment?
Credo che il Papa si sia dato priorità assai più importanti che non risistemare la curia. E' un pastore, un maestro, un testimone, non un burocrate. Ha 85 anni, probabilmente sente di non avere molto tempo di fronte a sè, per cui penso abbia tamponato la crisi Viganò spedendolo negli States. E facile che, come dicono Magister e Allen, la faccenda sia stata pompata vuoi per vendetta da una parte, vuoi per fare audience dall'altra e che "corruzione", in questo caso, sia un parolone. Insomma, una tempesta nel proverbiale bicchiere d'acqua.
Qualcosa mi dice che lo vedremo sempre più per il mondo, il nostro Papa, e sempre meno in Vaticano.
Alessia

Anonimo ha detto...

Nella intervista è scritto "Lo stesso Viganò ha una ambizione abbastanza sfrenata, che oltretutto si esplica nel pretendere un cardinalato,..." Ho letto e riletto la lettera di mons. Viganò al card. Bertone e trova solo al seguente frase: "con l'intento di impedire che il sottoscritto subentrasse al Card. Lajolo come
Presidente del Governatorato,.."
Dove è scritto che egli si lamentava per non poter diventare cardinale? Dove è scritto che qualcuno (il card. Bertone?) gli aveva promesso il cardinalato?
Mi sembra pura e semplice disinformazione e cattiveria nei confronti di un vescovo che ha svolto più che bene il suo "sgraditissimo" compito. Vorrei vedere chi parla tanto male di mons. Viganò al suo posto come si sarebbe comportato. Ha avuto un grande coraggio, da premi altro che denigrazione!

Anonimo ha detto...

il segretario di stato di Pio IX,se non erro era Pellegrino Rossi e credo tutti sappiano che fine ha fatto,ovverosia assassinato......

Anonimo ha detto...

Ma che stai dicendo, anonimo delle 12.55? Viganò è l'eroe senza macchia e senza paura del momento. Molto meglio dubitare del Papa e della bontà delle sue decisioni, vero?
Alessia

mariateresa ha detto...

non posso essere d'accordo con Magister quando parla di degrado : la vicenda è determinata da dinamiche umane troppo umane che ora sono state svelate ma pago una villa in California a chi mi dimostra che nei precedenti pontificati non succedevano fatti del genere o peggio.Ricordiamo che di papa Luciani si disse che era stato ammazzato, non bubbole.
Inoltre non posso prendere per oro colato quello che dice Magister perchè il suo pregiudizio verso Bertone è stato così sgangherato in questi anni che ai miei occhi ha perso credibilità. Le ragioni di tale pregiudizio non mi sono chiarissime ma che siano strumentali non ho dubbi.Io non voglio regalare l'aureola a Bertone ma c'è un cattivo odore in un certo tipo di commenti , lo stesso odore che sento nei commenti di Politi: il pregiudizio politico e il partito preso.
Ad anonimo vorrei ricordare che è stata la trasmissione di Nuzzi per prima a parlare di nomina cardinalizia mancata. Certo non mi meraviglia di non leggere "caro Papa perchè non mi fai cardinale?" e nemmeno leggo letteralmente "caro Papa perchè non mandi a zappare Bertone che è come il bandito Musolino?". La trasmissione e i commenti (troppi) che sono seguiti non sono basati su una interpretazione letterale e anche, si può dire, sulla conoscenza dei fatti. Semplicemente è stato costruito un caso, preparato mediaticamente , su una vicenda causata da un baco interno.
Io spero che si faccia chiarezza ma devo anche dire che con quello che succede nel mondo non intendo perdere il sonno su questa vicenda, su Viganò e nemmeno su Bertone.
Mi rammarico solo del dolore che ne è venuto al Papa e del danno che viene all'immagine della Chiesa.
Suggerisco infine agli impallinatori di Bertone di non esagerare per non diventare ridicoli con certe esagerazioni che stanno spalmando sulla rete.
Io credo che quello che ha detto Vidal sia vero, mi riferisco al potere mai estinto di certi prelati che hanno cominciato a lavorare e remare all'incontrario nell'istante stesso in cui il nostro lavoratore nella vigna del Signore aveva salutato la folla.

Mario ha detto...

Sono l'anonimo delle 12.55 e mi chiamo Mario. Credevo che fosse sufficiente scegliere l'identità per firmarmi sul post. Non amo gli "anonimi".
Detto questo dica ad Alessia che anche lei fa disinformazione quando mi attribuisce affermazioni che non sono mie. Non ho mai detto nè sostenuto che "mons." Viganò (non un "sig." Viganò) sia un eroe "senza macchia...". Dubitare di una decisione del Papa? Beh, finchè non proclama dogmi ritengo sia lecito pensare che anche Lui possa sbagliare e quindi non vedo cosa ci sia di così demoniaco in questo tipo di dubbio. Con ciò voglio solo esprimere un principio e non una prassi applicabile in qualunque caso, come per la rimozione del mons. Viganò dalla carica in Governatorato. Sarebbe bene leggere bene i post e poi commentare.
A Mariateresa dico solo che anche se l'ha detto Nuzzi non vuol dire che sia vero e, come tu stessa affermi, le interpretazioni possono essere fonte di errore.
Il mio post voleva proprio affermare che su mons. Viganò si è detto molto, troppo male solo sulla base di "interpretazioni".
Mario

Anonimo ha detto...

Bene, se mons. Viganò è dotato del coraggio che Mario gli attribuisce allora che parli. A Washington è senz'altro giunto l'eco della trasmissione di Nuzzi. Si spieghi, dunque.
Alessia

Mario ha detto...

Alessia,
quanto chiedi è esattamente ciò che chiedono venga fatto i nemici della Chiesa (e non del card. Bertone o di mons. Viganò). Vogliamo proprio che essi possano dire: guarda come sono divisi!
Aggiungo che tale silenzio conferma quanto affermavo sulla buona fede e sul desiderio di chiarezza e verità che (a mio modestissimo parere) animava mons. Viganò nelle lettere che ha scritto. Purtroppo non ha tenuto in conto che la Chiesa è fatta da uomini e che questi scritti potessero uscire dalla doverosa riservatezza, che era lecito aspettarsi, per motivi tutt'altro che nobili (non oso dire "cristiani" perchè sarebbe un giudizio che non spetterebbe a me ed a nessuno di noi).
Mario

Anonimo ha detto...

Diventare Governatore per prassi significa diventare Cardinale. Non è mai successo che un Governatore non lo fosse. In un solo caso vi è stato a capo un arcivescovo ma col titolo di pro-governatore.
Alberto

Anonimo ha detto...

Sandro magister non è un amico del Papa Ratzinger ne' della Chiesa.
Scrive sull'Espresso e Repubblica , giornali violentemente anticlericali, e negli anni 70 e 80 pubblicava su Editori Riuniti, quando per potere scrivere con quella casa editrice dovevi essere certificato come compagno dai vecchi comunisti doc.
Il filo rosso che lega tutti is suoi interventi "vaticani" è sempre quello di mettere in luce le divisioni nella Chiesa. Nel suo sito la settimana scorsa ha attaccato Viganò difendendo Bertone, e la settimana successiva ha attaccato bertone usando Viganò. In questo commento non ci sono insulti ma solo fatti noti. Vediamo se lo approvi.