martedì 24 gennaio 2012

Il Papa: i media rispettino un ecosistema fatto anche di silenzio. Internet è diventato il luogo delle domande senza risposta (Izzo)

PAPA: MEDIA RISPETTINO UN ECOSISTEMA FATTO ANCHE DI SILENZIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 gen.

Nel mondo di oggi "dove i messaggi e l'informazione sono abbondanti" e' piu' che mai necessario che anche i media contribuiscano a "creare un ambiente propizio, quasi una sorta di 'ecosistema' che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni".
Lo chiede Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Per Papa Ratzinger, "silenzio e parola" sono infatti "due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone".
Se invece, osserva il Pontefice, "parola e silenzio si escludono a vicenda, allora la comunicazione si deteriora, o perche' provoca un certo stordimento, o perche', al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato". Dunque "il silenzio e' parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto".
Infatti, sottolinea il messaggio papale, "nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza cio' che desideriamo dire o cio' che ci attendiamo dall'altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all'altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee".
Per Benedetto XVI, imparare a rispettare il silenzio apre "uno spazio di ascolto reciproco" e cosi' "diventa possibile una relazione umana piu' piena".
E questo vale anche per i media. Nel silenzio, spiega, "si colgono i momenti piu' autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l'espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona.
Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa". "Il silenzio - inoltre - e' prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, proprio per riconoscere e focalizzare le domande veramente importanti".
Proprio dal silenzio, del resto, "deriva una comunicazione ancora piu' esigente, che chiama in causa la sensibilita' e quella capacita' di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami". E secondo Papa Ratzinger, in definitiva, "educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo e' particolarmente importante per gli agenti dell'evangelizzazione: silenzio e parola - conclude quindi il Messaggio presentato oggi - sono entrambi elementi essenziali e integranti dell'agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo".

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PAPA: INTERNET E' DIVENTATO IL LUOGO DELLE DOMANDE SENZA RISPOSTA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 gen.

"Ai nostri giorni, la Rete sta diventando sempre di piu' il luogo delle domande e delle risposte; anzi, spesso l'uomo contemporaneo e' bombardato da risposte a quesiti che egli non si e' mai posto e a bisogni che non avverte".
Lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Per il Papa teologo, tuttavia, "nel complesso e variegato mondo della comunicazione emerge - anche - l'attenzione di molti verso le domande ultime dell'esistenza umana: chi sono?
Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa posso sperare?". Da parte della Chiesa, afferma il Pontefice, "e' importante accogliere le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilita' di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, puo' essere piu' eloquente di una risposta affrettata e permette a chi si interroga di scendere nel piu' profondo di se stesso e aprirsi a quel cammino di risposta che Dio ha iscritto nel cuore dell'uomo".
Joseph Ratzinger auspica dunque "una profonda riflessione" che aiuti "a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti che a prima vista sembrano slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi; e cio' fa si' che si possano condividere opinioni ponderate e pertinenti, dando vita ad un'autentica conoscenza condivisa".

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1 commento:

Andrea ha detto...

Il Papa ha detto l'OPPOSTO: spesso all'uomo contemporaneo vengono date risposte (in quantità industriale) a domande che egli non si è mai posto.