Papa: udienza Rota Romana, vero diritto inseparabile da giustizia
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 21 gen
''Il vero diritto e' inseparabile dalla giustizia''.
Lo ha affermato Benedetto XVI durante l'udienza con i prelati uditori, gli Officiali e gli avvocati del Tribunale della Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario.
''Il principio - ha spiegato il Papa - vale ovviamente anche per la legge canonica, nel senso che essa non puo' essere rinchiusa in un sistema normativo meramente umano, ma deve essere collegata a un ordine giusto della Chiesa, in cui vige una legge superiore''.
Il pontefice ha inoltre sottolineato che ''l'ermeneutica del diritto canonico e' strettamente legata alla concezione stessa della legge della Chiesa''.
''Negli ultimi tempi - ha aggiunto il Papa - alcune correnti di pensiero hanno messo in guardia contro l'eccessivo attaccamento alle leggi della Chiesa, a cominciare dai Codici, giudicandolo, per l'appunto, una manifestazione di legalismo. Di conseguenza, sono state proposte delle vie ermeneutiche che consentono un approccio piu' consono con le basi teologiche e gli intenti anche pastorali della norma canonica, portando ad una creativita' giuridica in cui la singola situazione diventerebbe fattore decisivo per accertare l'autentico significato del precetto legale nel caso concreto. La misericordia, l'equita', l'oikonomia cosi' cara alla tradizione orientale, sono alcuni dei concetti a cui si ricorre in tale operazione interpretativa. Conviene notare subito che questa impostazione non supera il positivismo che denuncia, limitandosi a sostituirlo con un altro in cui l'opera interpretativa umana assurge a protagonista nello stabilire cio' che e' giuridico''.
Benedetto XVI ha osservato anche che ''manca il senso di un diritto oggettivo da cercare, poiche' esso resta in bali'a di considerazioni che pretendono di essere teologiche o pastorali, ma alla fine sono esposte al rischio dell'arbitrarieta'. In tal modo l'ermeneutica legale viene svuotata: in fondo non interessa comprendere la disposizione della legge, dal momento che essa puo' essere dinamicamente adattata a qualunque soluzione, anche opposta alla sua lettera. Certamente vi e' in questo caso un riferimento ai fenomeni vitali, di cui pero' non si coglie l'intrinseca dimensione giuridica''.
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