PAPA: CELEBRA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE IN BASILICA SAN PIETRO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 gen.
Solennita' di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale, per la Chesa Cattolica da 45 anni il primo dell'anno e' anche la Giornata Mondiale della Pace. Benedetto XVI celebra per questo una messa solenen nella Basilica di San Pietro alla presenza dei 180 ambasciatori accreditati in Vaticano.
Con il Papa concelebrano i cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato e Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, gli arcivescovi Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato e Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Con loro ci sono anche monsignor Mario Toso segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e monsignor Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
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PAPA: MONDO FERITO DA INGIUSTIZIE HA BISOGNO DI DIO, E ANCHE ROMA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 gen.
"Mettiamo nelle mani di Dio le tragedie di questo nostro mondo e le speranze per un futuro migliore".
Questa esortazione e' risuonata - per bocca del Papa - nella Basilica di San Pietro gremita per il "Te Deum".
Benedetto XVI ha evocato nella sua omelia "il tessuto dell'umanita' lacerato da tante ingiustizie, cattiverie e violenze", ne quale pero' "irrompe in maniera sorprendente la novita' gioiosa e liberatrice di Cristo Salvatore, che nel mistero della sua Incarnazione e della sua Nascita ci fa contemplare la bonta' e la tenerezza di Dio".
"Da quando il Salvatore e' disceso dal Cielo, l'uomo - ha scandito - non e' piu' schiavo di un tempo che passa senza un perche', o che e' segnato dalla fatica, dalla tristezza, dal dolore. L'uomo e' figlio di un Dio che e' entrato nel tempo per riscattare il tempo dal non senso o dalla negativita' e che ha riscattato l'umanita' intera, donandole come nuova prospettiva di vita l'amore, che e' eterno". Dio, infatti, "e' entrato nel tempo per riscattare il tempo dal non senso e dalla negativita' e ha riscattato l'umanita' intera, dandole come nuova prospettiva di vita l'amore, che e' eterno". Ai fedeli il Pontefice ha suggerito dunque di "varcare la soglia del 2012 con l'animo colmo di gratitudine, ricordando che il Signore veglia su di noi e ci custodisce". E come ogni anno, in questa circostanza ha rivolto in particolare la sua attenzione alla citta' di Roma.
"Auspico di cuore - ha detto ieri sera il Pontefice - che non manchi l'impegno di tutti affinche' il volto della nostra citta' sia sempre piu' consono ai valori di fede, di cultura e di civilta' che appartengono alla sua vocazione e alla sua storia millenaria". E dopo aver ringraziato il sindaco Gianni Alemanno per il "dono del calice che secondo una bella tradizione, ogni anno si rinnova", Joseph Ratzinger ha chiesto alla citta' della quale e' vescovo un impegno forte per la Nuova Evangelizzazione, "sfida pastorale prioritaria anche per la diocesi di Roma". Per il Papa, e' necessario "rendere fecondo il dialogo tra cristianesimo e cultura moderna; far riscoprire - ha aggiunto - la bellezza e l'attualita' della fede non come atto a se', isolato, che interessa qualche momento della vita, ma come orientamento costante, anche delle scelte piu' semplici, che conduce all'unita' profonda della persona rendendola giusta, operosa, benefica, buona". "Si tratta - ha sottolineato Benedetto XVI - di ravviare una fede che fondi un nuovo umanesimo capace di generare cultura e impegno sociale". Occorre, ha aggiunto, "sostenere la missione educativa" delle famiglie, "favorire la preparazione" ai sacramenti anche con "appositi itinerari che tengano conto delle condizioni di vita che le famiglie devono affrontare", valorizzare i "fedeli laici pronti ad offrire il loro contributo per edificare comunita' vive". Ed e' "opportuno creare occasioni di incontro con la Citta', che consentano un proficuo dialogo con quanti sono alla ricerca della Verita".
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PAPA: IL MONDO HA FAME DI PACE COME E PIU' DEL PANE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 1 gen.
"Il mondo ha bisogno della pace come e piu' del pane".
Lo ha affermato Benedetto XVI nell'omelia della messa celebrata questa mattina in San Pietro in occasione della Giornata Mondiale della Pace. "Da se' non puo' darsela", ha aggiunto, ricordando che essa e' un dono di Dio.
"La Chiesa - ha ricordato citando le parole di San Paolo - nel primo giorno dell'anno, invoca in modo speciale questo bene sommo, e lo fa, come la Vergine Maria, mostrando a tutti Gesu', perche' Egli e' la nostra pace e al tempo stesso e' la via attraverso la quale gli uomini e i popoli possono raggiungere questa meta, a cui tutti aspiriamo".
"Portando dunque nel cuore questo profondo desiderio, sono lieto - ha detto rivolto al corpo diplomatico accreditato in Vaticano presente oggi quasi al completo - di accogliere e di salutare tutti voi, che nell'odierna 45esima Giornata Mondiale della Pace siete convenuti nella Basilica di San Pietro, ambasciatori di tanti Paesi amici, che, piu' che mai in questa lieta occasione, condividono con me e con la Santa Sede la volonta' di rinnovare l'impegno per la promozione della pace nel mondo".
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