Il giurista Cardia: sull’obiezione di coscienza, l’amministrazione Usa mette in gioco la Costituzione
Negli Stati Uniti, continua a far discutere la decisione dell’amministrazione Obama di obbligare tutte le strutture ospedaliere americane, comprese quelle cattoliche, a fornire - a partire dal prossimo anno - contraccettivi e prodotti abortivi nei propri programmi sanitari. Per i vescovi americani si tratta di un attacco, senza precedenti, all’obiezione di coscienza e alla libertà religiosa. Sul controverso provvedimento, Alessandro Gisotti ha chiesto un commento al giurista Carlo Cardia, docente di diritto ecclesiastico all'Università Roma Tre:
R. - La prima riflessione che sento di fare, è che non soltanto è in gioco la Costituzione americana, ma le carte internazionali dei diritti dell’uomo che hanno avuto ed hanno, tra i punti essenziali, il rispetto della libertà di coscienza, che a sua volta, ha una serie di applicazioni. Tutti noi ricordiamo una delle prime forme dell’obiezione di coscienza, il servizio militare, quando il valore della difesa della patria cedeva di fronte all’obiezione di coscienza di non volere prendere le armi. Questo principio, che ha una serie di applicazioni, viene ora quasi messo tra parentesi. Si fa quasi finta che non esista! L’attacco all’obiezione di coscienza si sta verificando su diversi fronti, ed io credo che questa erosione si va facendo sempre più pesante. Sarebbe il caso di fare una riflessione a livello internazionale, altrimenti i diritti umani - diciamoci la verità - non sono più universali...
D. - Da una parte l’erosione del principio dell’obiezione di coscienza, dall’altra un trend che sembra quasi far erigere l’aborto a diritto…
R. - Questo è il secondo passaggio, perché quando l’obiezione di coscienza viene messa tra parentesi, l’alternativa diventa un diritto. Ricordiamo che, quando si iniziarono ad introdurre le leggi per la “liberalizzazione dell’aborto”, si affermava che l’aborto non è un diritto, l’aborto è il ricorso, in situazioni disperate, ad un qualche cosa che tutti sentono come sofferenza. Piano piano questo è scomparso del tutto. L’aborto sta diventando un diritto, e che cosa accade? Dall’altra parte l’obiezione di coscienza all’aborto, può diventare un disvalore.
D. - Qualche giorno fa, la Corte suprema degli Stati Uniti, ha votato 9 a 0 in favore della libertà di organizzazione interna delle diverse confessioni religiose, libertà che, in qualche modo, è stata messa in discussione. Qui c’è invece un attacco all’identità...
R. – L’identità di un’associazione, confessione religiosa è il primo diritto che va tutelato. Allora l’identità ha due aspetti: il primo, strutturato, è l’organizzazione; l’altro è quello dei principi. Se io sostengo che questi principi devono piegarsi di fronte ad una legge civile che sostiene principi diversi, io ho negato parte del diritto all’esistenza delle confessioni religiose stesse. Io nego che queste confessioni religiose possano essere tali. Piano piano, ci spostiamo verso una concezione totalitaria dell’organizzazione degli uomini. (bi)
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1 commento:
Non se ne può più della sottolineatura dei diritti di coscienza e di organizzazione in una materia così grave.
È come se, mentre stanno per spararmi, io dicessi: "Badate di rispettare le clausole del mio contratto con l'ENEL !"
Se qualcuno vuole, può vedere i commenti a "Un attacco alla libertà..." (sabato 21)
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