giovedì 19 gennaio 2012

Aula Nervi insufficiente per la folla di fedeli arrivata all'udienza generale. Il Papa: le divisioni fra i Cristiani ostacolano l'evangelizzazione. Le chiese sono divise anche da questioni pratiche ed etiche (Izzo)

PAPA: AULA NERVI INSUFFICIENTE PER FOLLA FEDELI UDIENZA GENERALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 gen.

La pur grandissima aula progettata da Pierluigi Nervi per le Udienze Generali si e’ rivelata insufficiente oggi ad accogliere i circa 10 mila fedeli che volevano partecipare all’incontro del mercoledi’ con Benedetto XVI.
Cosi’ molti fedeli hanno dovuto seguire l’Udienza Generale nella hall dell’edificio.
Tra i vari gruppi, uno dei piu’ numerosi e’ oggi quello degli avvocati del Foro di Roma, che sono presenti in piu’ di 3 mila.

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PAPA: DIVISIONI TRA CRISTIANI OSTACOLANO L'EVANGELIZZAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 gen.

"La mancanza di unita’ tra i cristiani impedisce un annuncio piu’ efficace del Vangelo, perche’ mette in pericolo la nostra credibilita’".
Benedetto XVI lo ha denunciato nella catechesi dell’Udienza Generale che ha coinciso oggi con l’apertura della Settimana di preghiera per l’unita’ dei cristiani, che lo stesso pontefice concludera’ il 25 gennaio alla Basilica di San Paolo fuori le mura, come e’ tradizione.
La mancanza di unita’, ha rilevato, e’ "una grande sfida per la nuova evangelizzazione, che puo’ essere piu’ fruttuosa se tutti i cristiani annunciano insieme la verita’ del Vangelo di Gesu’ Cristo e danno una risposta comune alla sete spirituale dei nostri tempi".
Per il Papa teologo, il "compito ecumenico e’ una responsabilita’ dell’intera Chiesa e di tutti i battezzati, che devono far crescere la comunione parziale gia’ esistente tra i cristiani fino alla piena comunione nella verita’ e nella carita’".
Per questo, "la preghiera per l’unita’ non e’ circoscritta a questa Settimana di preghiera, ma deve diventare parte integrante della vita orante di tutti i cristiani, in ogni luogo e in ogni tempo". Citando le parole "ancora attuali" di Giovanni Paolo II, che nell’enciclica "Ut unum sint" descrisse il "danno causato alla testimonianza cristiana e all’annuncio del Vangelo dalla mancanza di unita’", Benedetto XVI ha poi rivolto il suo invito ai circa 10mila fedeli presenti nell’Aula Nervi a "unirsi in preghiera in modo piu’ intenso durante questa Settimana per l’unita’, perche’ cresca la testimonianza comune, la solidarieta’ e la collaborazione tra i cristiani, aspettando il giorno glorioso in cui potremo professare insieme la fede trasmessa dagli Apostoli e celebrare insieme i Sacramenti della nostra trasformazione in Cristo", perche’
"solo Lui puo’ salvarci dalle conseguenze negative delle nostre divisioni".
Il Pontefice ha anche ricordato "l’impulso impresso dal Concilio Vaticano II alla ricerca della piena comunione tra tutti i discepoli di Cristo, che nella Settimana "trova ogni anno una delle sue piu’ efficaci espressioni".
Per Papa Ratzinger, infatti, c’e’ un legame particolare tra la Settimana e il Concilio, che "ha posto la ricerca ecumenica al centro della vita e dell’operato della Chiesa".
"Questo appuntamento spirituale, che unisce cristiani di tutte le tradizioni accresce - ha concluso - la nostra consapevolezza del fatto che l’unita’ verso cui tendiamo non potra’ essere solo il risultato dei nostri sforzi, ma sara’ piuttosto un dono ricevuto dall’alto, da invocare sempre".

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PAPA: CHIESE SONO DIVISE ANCHE DA QUESTIONI PRATICHE E ETICHE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 gen.

"Per quanto riguarda le verita’ fondamentali della fede, ci unisce molto piu’ di quanto ci divide.
Ma le divisioni restano, e riguardano anche varie questioni pratiche ed etiche, suscitando confusione e diffidenza, indebolendo la nostra capacita’ di trasmettere la Parola salvifica di Cristo". Lo ha detto il Pontefice nel discorso all’Udienza Generale, ricordando che oggi inizia la "Settimana di preghiera per l’unita’ dei cristiani".
"La piena e visibile unita’ dei cristiani - ha spiegato Benedetto XVI - esige che ci lasciamo trasformare e conformare, in maniera sempre piu’ perfetta, all’immagine di Cristo.
L’unita’ per la quale preghiamo richiede una conversione interiore, sia comune che personale".
"Non si tratta semplicemente di cordialita’ e di cooperazione, occorre - ha scandito Papa Ratzinger - rafforzare la nostra fede in Dio, nel Dio di Gesu’ Cristo, che ci ha parlato e si e’ fatto uno di noi; occorre entrare nella nuova vita in Cristo, che e’ la nostra vera e definitiva vittoria; occorre aprirsi gli uni agli altri, cogliendo tutti gli elementi di unita’ che Dio ha conservato per noi e sempre nuovamente ci dona; occorre sentire l’urgenza di testimoniare all’uomo del nostro tempo il Dio vivente, che si e’ fatto conoscere in Cristo".

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