giovedì 19 gennaio 2012

Accelerare la risoluzione delle differenze che permangono tra le Chiese cristiane riguardo le “questioni etiche” o meglio “la comprensione della natura umana e della sua dignità”

BENEDETTO XVI: PROCESSO ECUMENICO E RISOLUZIONE DELLE QUESTIONI ETICHE

Accelerare la risoluzione delle differenze che permangono tra le Chiese cristiane riguardo le “questioni etiche” o meglio “la comprensione della natura umana e della sua dignità”. Perché solo così i cristiani potranno aiutare “la società e i politici a prendere le decisioni giuste e sagge su questioni importanti nel campo della vita umana, della famiglia e della sessualità”. E’ la strada “ecumenica” tracciata oggi da papa Benedetto XVI, incontrando in Vaticano una delegazione ecumenica della Finlandia giunta a Roma per celebrare la festa di Sant’Enrico, il patrono del Paese scandinavo.
“La nostra profonda amicizia e la comune testimonianza a Gesù Cristo – ha proseguito il Santo Padre – specialmente di fronte al mondo di oggi dove così spesso manca una vera direzione e desidera ascoltare il messaggio della salvezza, devono accelerare il progresso verso la risoluzione delle differenze che permangono, anzi di tutte le questioni che dividono i cristiani”. Ed ha aggiunto: “In tempi recenti, le questioni etiche sono diventate uno dei punti di differenza tra i cristiani, soprattutto per quanto riguarda la corretta comprensione della natura umana e della sua dignità”.
Il Papa ha quindi lanciato un appello ed una speranza.
“Vi è la necessità – ha detto - per i cristiani di arrivare ad un accordo profondo sulle questioni dell’antropologia, che possono aiutare la società e i politici a prendere le decisioni giuste e sagge su questioni importanti nel campo della vita umana, della famiglia e della sessualità”. Benedetto XVI ha quindi fatto riferimento nel suo discorso al recente documento ecumenico redatto nell’ambito del dialogo bilaterale e scandinavo tra cattolici e luterani: “Confidiamo nel potere dello Spirito Santo – ha detto il Santo Padre – affinché renda possibile ciò che può ancora sembrare fuori della nostra portata: un rinnovamento diffuso di santità e di pratica pubblica di virtù cristiane, sull'esempio dei grandi testimoni che ci hanno preceduto”. Riguardo poi alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Benedetto XVI ha detto: “La consapevolezza che Dio interviene con amore nella nostra storia ci insegna a non confidare eccessivamente in quello che possiamo realizzare attraverso i nostri sforzi. L'aspirazione verso l’unità piena e visibile dei cristiani richiede un’attesa paziente e fiduciosa, non in uno spirito di impotenza o di passività, ma con profonda fiducia che l'unità di tutti i cristiani in una Chiesa una è veramente un dono di Dio e non una nostra conquista.
Tale paziente attesa, nella speranza orante, ci trasforma e ci prepara per l'unità visibile non come abbiamo deciso di fare, ma come Dio la concede”.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pare che il corrierone abbia scovato l'erede del card Martini.
http://www.corriere.it/opinioni/12_gennaio_19/tedeschi-manifesto-vescovo-brescia_1e995eb4-4283-11e1-8207-8bde7a1445db.shtml
vedi anche il blog di Rodari
Alessia

Anonimo ha detto...

Il vaticano risponde a trtto giro di posta a Padre Cavalcoli sulla controversa pièce di Castellucci.
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francia-france-teatro-theatre-11825/
Chissà il commento di Pigi Battista :-)))
Alessia