venerdì 9 dicembre 2011

La calorosa partecipazione dei Romani. Benedetto XVI è passato lentamente tra queste due ali ininterrotte di folla, dall'uscita di Porta Sant'Anna, in Vaticano, sino a una delle più affascinanti piazze di Roma

La calorosa partecipazione dei romani

Forse c'era da aspettarselo. Sta di fatto che giovedì 8 dicembre, festa dell'Immacolata, i romani sono scesi in massa lungo le strade percorse dal corteo papale diretto verso piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla colonna mariana. Una tradizione fra le più sentite dalla città. L'omaggio a Maria, infatti, si rinnova puntualmente nell'Urbe da quando, in quel lontano 8 dicembre del 1857, Pio IX benedì per la prima volta la statua dell'Immacolata. Ma è anche vero che da tempo non si vedeva più così tanta gente restare ore ed ore in attesa lungo la strada per unirsi in qualche modo all'omaggio del Pontefice. È nell'anima dei romani rispolverare, nei momenti difficili, i valori inossidabili della loro religiosità popolare. E che questo sia un momento difficile lo si è intuito dal fatto che in pochi si sono lasciati abbagliare dal luccichio sfavillante delle mille luci che addobbano -- quest'anno addirittura con tanto di sponsor -- le vie dello shopping di lusso cittadino. Erano tutti lì per il Papa, per affidare alle sue mani la preghiera da deporre ai piedi della Madonna.
Benedetto XVI è passato lentamente tra queste due ali ininterrotte di folla, dall'uscita di Porta Sant'Anna, in Vaticano, sino a una delle più affascinanti piazze di Roma. Persino la consueta sosta dinnanzi alla chiesa di Santo Stefano in via Condotti, per il tradizionale omaggio del calice da parte dei commercianti, è passata quasi inosservata, sommersa dal colpo d'occhio offerto dall'enorme affluenza di gente disposta ai lati delle strade sino alla cima della scalinata di Trinità dei Monti. Impressionante, proprio per la presenza di questa folla straripante, il silenzio che ha accompagnato la preghiera del Pontefice. Accanto a lui c'erano, tra gli altri, i cardinali Vallini, Cañizares Llovera, Herranz e Ouellet; l'arcivescovo Filoni, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, con il segretario e il segretario aggiunto del dicastero, gli arcivescovi Hon-Tai-Fai e Vacchelli. Tra le autorità presenti, l'ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, la signora María Jesús Figa-López Palop, il sindaco di Roma Alemanno e il presidente della regione Lazio Polverini. Al seguito del Pontefice erano il sostituto della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Becciu, il prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo Harvey, con il reggente, il vescovo De Nicolò, l'assessore monsignor Wells e il segretario per i Rapporti con gli Stati monsignor Balestrero. Benedetto XVI ha fatto rientro in Vaticano poco dopo le 17.

(©L'Osservatore Romano 9-10 dicembre 2011)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nel giorno dell'Immacolata, mentre recitavo con gli altri fedeli alla Messa, il Magnificat, mi è tornato alla mente un recente "nesso politico". poco più di un anno fa il defunto colonnello Gheddafi era venuto a Roma, in pompa magna, svolgendo una "sottile" ma provocatoria propaganda a favore dell'Islam presso le giovani ed avvenenti italiane (sicuramente con fini diversi e meno nobili di quelli religiosi, accertati dopo la sua fine, con gli stupri diffusi suoi e della sua famiglia nel suo Paese). Ebbene, mi sono ricollegato al passo "...ha rovesciato i potenti dai troni..." e così ha "constatato" ancora una volta il valore effimero della gloria e della potenza degli uomini, che, alla fine, secondo i suoi disegni, gli uomini stessi, con i loro comportamenti, realizzano. La Chiesa Cattolica, sia pure tra molte difficoltà, continuerà la sua storia. Gheddafi ha chiuso malamente la sua scellerata esistenza.