martedì 25 settembre 2012

Mons. Gallagher: La conoscenza del latino è in costante ascesa tra i giovani preti, come parte integrante della nuova evangelizzazione (Rocca)

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci da Alberto (il vecchio). Qui una traduzione sommaria.

7 commenti:

Antonino ha detto...

Qui ho trovato anche il video con l'intervista del monsignore sul latino: http://t.co/7vCjp85w

Raffaella ha detto...

Grazie :-)
R.

alberto ha detto...

Bene monsignore, il latino tornerà ad essere la lingua della Chiesa ,di tutti noi cattolici.
Paolo VI e Bugnini ci condannarono ALL'IGNORANZA più crassa.
...
INVERTIAMO LA TENDENZA STUDIANDO LA LINGUA DELLE NOSTRE RADICI CULTURALI E SPIRITUALI.

Anonimo ha detto...

Da ex studente del liceo classico,innamorato del latino,non posso che essere lieto della cosa,magari tornassero a studiare le lingue'morte'nei seminari,non porterebbe che benefici.GR2

Anonimo ha detto...

Perché, dunque, non promuovere anche lo studio dell'aramaico. Era o non era la lingua parlata da Gesà Cristo?
Alessia

Anonimo ha detto...

alberto, il revival dello studio del latino e il suo meritato successo presso i giovani preti non significa necessariamente avallare gli eccessi ultratradizionalisti e, men che che meno, abolire le messe NO.
Alessia

Anonimo ha detto...

Perché, cara Alessia, il latino (e non l'aramaico) é la lingua madre di noi cattolici (di rito latino).
Non é una semplice questione culturale ma prima di tutto religiosa ed identitaria.
Scriveva il Beato Giovanni XXIII nella Costituzione Apostolica Veterum Sapientia "Inoltre, la lingua latina, che «a buon diritto possiamo dire cattolica» (10), poiché è propria della Sede Apostolica, madre e maestra di tutte le Chiese, e consacrata dall'uso perenne, deve essere ritenuta «tesoro di incomparabile valore» (11) e quasi porta attraverso la quale si apre a tutti l'accesso alle stesse verità cristiane, tramandate dagli antichi tempi, per interpretare le testimonianze della dottrina della Chiesa (12) e, infine, vincolo quanto mai idoneo, mediante il quale l'epoca attuale della Chiesa si mantiene unita con le età passate e con quelle future in modo mirabile."

Roberto