lunedì 3 settembre 2012

“Cattedra dei non credenti ispirata da Ratzinger”. Negli appunti di Martini la rivelazione (Tornielli)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alessia.
Clicca qui per leggere l'articolo pubblicato da "Il Sole 24 Ore" dopo l'elezione di Papa Benedetto. Grazie a Gemma per la segnalazione.

12 commenti:

medievale ha detto...

ot:
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/martini-17816/

se il Cardinale Martini è il protagonista delle messe, Gesù Cristo chi è, l'antagonista?

Anonimo ha detto...

OT
Questa sera sulla 7 riapre l'Infedele di Gad Lerner a cui collabora Gianluigi Nuzzi. Argomento clou della serata, manco dirlo, Vatileaks. beh, parleranno anche della polemica che coinvolge il Quirinale.
Alessia

Anonimo ha detto...

In un libro del card. Martini ho letto che, quando uscì l'intervista rilasciata dal card. Ratzinger a V. Messori, l'arcivescovo di Milano era d'accordo con l'analisi che aveva fatto il prefetto della CDF, solo che non condivideva i modi in cui affrontare i vari temi trattati nel testo. Quindi, la divergenza di carattere pastorale ci sta. E' chiaro che ognuno ha le sue idee che vanno rispettate. Guai se nella Chiesa c'è uniformità di idee. La fede (dognmi, ecc..) è quella comune.
Saluti go

Gianpaolo1951 ha detto...

Faccio mie le parole di Marcello Veneziani:
«… Un conto è dialogare con i «gentili», come fa anche Ratzinger, un altro è sposare il loro punto di vista o scendere sul loro stesso terreno, fino a omologarsi, e rappresentare soltanto la versione religiosa all'interno dell'ateismo dominante. …»
http://www.ilgiornale.it/news/interni/quellipocrisia-chi-osanna-perch-faceva-laico-tonaca-834180.html

Anonimo ha detto...

Una domanda da bacchettona. Ho visto, dalle foto, donne in fila con gli short e la canottiera. Ma a Milano le fanno entrare così in chiesa? A Roma, a San Pietro, in pieno agosto, dei vigilantes, in giacca e cravatta, mandavano via decine di turiste/pellegrine che si erano messe in fila incuranti dei cartelli coi disegnini. Eufemia

Raffaella ha detto...

Cara Eufemia, di solito alle porte del Duomo di Milano (il portone centrale viene aperto solo in casi eccezionali come in questa occasione) ci sono almeno due guardie che osservano come si e' vestiti.
Non entrano ne' donne scollate ne' uomini in pantaloncini. Evidentemente in questi tre giorni si sono fatte molte eccezioni...
R.

Anonimo ha detto...

Anche peggio di così, Eufemia.
Non parlo solo di Milano, ma della Lombardia in generale. Più ancora dell'abbigliamento fa specie il modo di atteggiarsi di alcune distinte "signore".
Alessia

Raffaella ha detto...

Si', sulla Lombardia ha assolutamente ragione Alessia.
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffella,
anche in materia di "vestiario femminile", per l'accesso alle Chiese le contraddizioni eecclesiastiche, sono lampanti.
Ho assistito ad alcuni matrimoni dove qualche avvenente giovane signora presente esibiva buone porzioni del lato A e abissali scollature (attaccatura delle chiappe, per intenderci) del lato B. Nei matrimoni attuali,questa esposizione epidermica non è infrequente. Sarà perché è una festa di sposalizio cristiano, sarà perché il prete poi, dal matrimonio, ci ricava qualche soldo, tette e chiappe, per la circostanza possono passare.
Ho lavorato parecchi anni a Milano in centro, e nell'intervall, più volte ho visitato il Duomo. Ebbene devo dire che quanto tu affermi è sostanzialmente vero, ma è anche vero che talvolta la Chiesa, nella gestione delle forme esteriori, perde il senso della misura. Mi capitò una volta, in pieno Luglio, verso le 13.30, con un caldo soffocante ed il selciato che bolliva,di assistere ad un penoso rifiuto d'ingresso, a mio avviso roba da bacchettoni ignoranti, un negativo modello per la Chiesa. Una coppia accaldatissima di turisti quasi certamente del Nord Europa, dallìaspetto di persone assolutamente a modo, mi pare anche con un figlioletto al seguito, volevano visitare il Duomo. Lei aveva una camicia avvitata all'attacatura delle braccia (abbastanza normale in estate) ed una gonna lievemente sopra il ginocchio, roba da educande di collegi femminili. L'inserviente non lasciò entrare questa famigliola, che visibilmente mortificata si allontanò. Non mi sembra questo il modo di "conquistare od avvicinare i fedeli alla Chiesa". Un inserviente alle porte, a cui feci notare l'assurdità del rifiuto, mi disse: "Io la penso come lei (come me), ma ho queste direttive.
Ho fatto questo esempio per segnalare le eterne contraddizioni della Chiesa, che talvolta si accanisce su dettagli insignificanti (come se un braccio scoperto dovesse sconvolgere l'equilibrio psicologico e morale di una persona normale)e poi, talvolta - per varie ragioni - lascia correre su casi peggiori.
Recentemente in una località di montagna, dopo una caldissima giornata domenicale, ho partecipato alla Messa delle 18. Poco distante da me, entrata successivamente, si è seduta "appartata" una bella signora in pantaloncini corti (non indecenti), con zaino sulle spalle, che evidentemente ha voluto sinceramente partecipare alla Messa, di ritorno dalle camminate sui monti. Probabilmente se della Chiesa non le fosse importato nulla certamente al posto della Messa se ne sarebbe tornata in albergo a farsi una doccia. Nessuno, giustamente a mio avviso, l'ha cacciata.
Dunque, anche in materia di vestiario femminile, lasciamo da parte la demagogia ed il fondamentalismo; guardiamo alla sostanza dei comportamenti ed alle circostanze dei momenti. Altrimenti corriamo il rischio di cadere nell'oscurantismo dei mussulmani. E noi siamo diversi da loro.

Raffaella ha detto...

Non facciamo moralismo al contrario.
Quando si entra in un luogo sacro occorre rispetto.
Tutto qui.
R.

Anonimo ha detto...

Vedo, anonimo, che sei un acuto osservatore :-)))
Una domanda: quando ti rechi ospite a casa di qualcuno cerchi di presentarti al meglio, suppongo.
La casa di Dio, a maggior ragione, non merita il massimo rispetto e la massima riverenza senza, per questo, voler passare per talebani? Se non si è adeguatamente vestiti si evita di entrare, semplice. Il vero problema sta nella diffusa ignoranza del popolo di Dio, imputabile a coloro che hanno rinunciato a farsi maestri oltre che testimoni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Questi gli ospiti di Lerner e, possiamo ben dire, Nuzzi:
Federica Radice Fossati (coautrice dell’ultima intervista a Carlo Maria Martini), Adriano Prosperi (storico dell’inquisizione, professore alla Normale di Pisa), Antonio Socci (giornalista e scrittore), Angela Ambrogetti (teologa), Gianni Vattimo (filosofo e deputato europeo dell’Italia dei Valori), Michele Prospero (docente di Filosofia del Diritto alla Sapienza di Roma), Lodovico Festa (giornalista di Tempi e de Il Giornale).
Poco da stare allegri, direi :-(
Alessia