Su segnalazione di Laura leggiamo:
Siate testimoni di amore dove Dio sembra assente: così, il Papa nella Parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie
Siate testimoni dell’amore, soprattutto laddove Dio sembra assente e dove c’è la sofferenza di quanti sono in situazioni di difficoltà: è l’invito rivolto stamani da Benedetto XVI durante la sua visita pastorale nella Parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone. La chiesa, consacrata l’anno scorso, sorge nei pressi del Raccordo anulare, nella zona nord della capitale. Il servizio di Sergio Centofanti.
Calorosa accoglienza per Benedetto XVI stamani nella Parrocchia di Santa Maria delle Grazie. Tanti i bambini che lo hanno salutato prima della Messa. Prepariamoci al Natale – ha detto loro il Papa – “non solo con i doni, ma con il nostro cuore”. Il profeta Isaia nella prima lettura parla di un lieto annuncio per i poveri: parole “quanto mai attuali” oggi – sottolinea il Pontefice – “parole che rianimano la speranza”. Il Vangelo propone la figura di Giovanni Battista che nel deserto invita alla conversione. “Anche oggi – rileva il Papa – nel deserto delle grandi città di questo mondo” dove c’è “grande assenza di Dio, abbiamo bisogno di voci” che annunciano che “Dio c’è, è sempre vicino, anche se sembra assente”. Chi è dunque Giovanni Battista?
“E’ una voce nel deserto, è un testimone della luce e questo ci tocca nel cuore, perché in questo mondo con tante tenebre, tante oscurità, tutti siamo chiamati ad essere testimoni della luce. Questa proprio è la missione del Tempo di Avvento: essere testimoni della luce e possiamo esserlo solo se portiamo in noi la luce, se siamo non solo sicuri che la luce c’è, ma se abbiamo visto un po’ di luce”.
Portare la luce – afferma il Papa - è vivere “il linguaggio comprensibile a tutti dell’amore e della fraternità”, è testimoniare la carità alle tante persone che sono “in difficoltà e in situazioni di disagio”, superando “i limiti dell’individualismo, della chiusura in se stessi” e “il fascino del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento”. C’è poi un riferimento alle sette religiose presenti in questo quartiere. Benedetto XVI esorta alla vigilanza e alla fedeltà al Magistero della Chiesa:
“Continuate nell’opera di evangelizzazione con la catechesi e la corretta informazione circa ciò che crede e annuncia la Chiesa cattolica; proponete con chiarezza le verità della fede cristiana, siate - come dice San Pietro - pronti «a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 3,15)”.
Mette quindi in guardia da quelle “forme di sentimento religioso che sfruttano i bisogni e le aspirazioni più profonde dell’animo umano, proponendo prospettive di appagamento facili, ma illusorie”:
“La fede è un dono di Dio, ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al dono di se stessi”.
Occorre riscoprire la Messa come centro della Domenica, come giorno di Dio e della comunità:
“Non perdete il senso della Domenica e siate fedeli all’incontro eucaristico. I primi cristiani sono stati pronti a donare la vita per questo. Hanno saputo che questa è la vita e fa vivere”.
Il Papa, infine, esorta i giovani a rispondere alle attese della Chiesa con il loro “desiderio di radicalità nelle scelte di vita” e guardando alle necessità di un quartiere di periferia come questo, costituito da molte famiglie giovani e da tanti bambini, afferma:
“Auspico vivamente che … la vostra Parrocchia, anche con l’aiuto del Vicariato di Roma, possa dotarsi quanto prima di un oratorio ben strutturato, con adeguati spazi per il gioco e l’incontro, così da soddisfare il bisogno di crescita nella fede e in una sana socialità per le giovani generazioni”.
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