Iniziative dell'associazione Santi Pietro e Paolo
Per un rinnovato servizio di fedeltà al Papa
Nella mattina di domenica 18 dicembre l'associazione Santi Pietro e Paolo ha rinnovato, nella propria sede al Cortile di San Damaso, il tradizionale scambio di auguri natalizi con la benedizione e inaugurazione del presepe. Quest'anno, che coincide con il quarantesimo di fondazione del sodalizio vaticano, la cerimonia è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Sciacca, segretario generale del Governatorato dello Stato.
La tradizione del presepe nell'associazione palatina ha ormai radici consolidate, che affondano nei primi anni Ottanta del secolo scorso, quando l'allora assistente spirituale, il catanese monsignor Carmelo Nicolosi, la propose per la prima volta. Nel susseguirsi degli anni, la rappresentazione della Natività è cresciuta, fino ad assumere, negli ultimi anni, l'imponente aspetto attuale. Molte le visite dei pontefici, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI.
In questo suo anno giubilare, l'associazione Santi Pietro e Paolo ha voluto dare all'opera un taglio particolarmente significativo e legato al proprio carisma: di stile romano, prende infatti ispirazione dagli acquarelli della «Roma sparita» di Ettore Roesler Franz, con ambientazione caratteristica dell'Urbe a fine Settecento, tra ruderi, abitazioni e paesaggio agreste. Inoltre, sono riprodotti, proprio sotto la sacra Famiglia, i ruderi del carcere Mamertino: il luogo della prigionia dei santi apostoli patroni del Sodalizio. Un richiamo quindi al carisma specifico dell'associazione di servire con fedeltà il successore di Pietro.
Prima della benedizione del presepe monsignor Sciacca aveva celebrato la messa della iv domenica di Avvento nella cappella dell'associazione. All'omelia il presule si è soffermato sulla centralità del mistero dell'Incarnazione. In particolare, ha richiamato i soci presenti -- guidati dal presidente Calvino Gasparini e dall'assistente spirituale monsignor Joseph Murphy, che ha concelebrato -- a fissare lo sguardo su uno dei personaggi del presepe: la Vergine Santissima. Maria è la vera protagonista di quest'ultimo scorcio di Avvento che prelude al Natale. Ella, per opera dello Spirito Santo e non già per intervento umano, concepì il Figlio; offrendo però la sua mediazione femminile, verginale e materna all'Incarnazione. Nel «sì» di Maria, libero, consapevole, totale -- ha concluso il presule -- anche l'associazione deve costantemente vedere un modello vivo e tangibile. Modello ispiratore anche del continuo e fedele servizio al Papa che vede il sodalizio impegnarsi nelle continue attività richieste dai dicasteri della Curia Romana: servizio per il quale, al termine dell'omelia, anche il segretario generale del Governatorato ha voluto manifestare il suo apprezzamento e ringraziamento.
Successivamente si è svolto un momento musicale nel salone dei Papi: un ensemble di archi ha eseguito il Concerto per due violini in re minore bwv 1043 di Johann Sebastian Bach, il Concerto n. 8 in sol minore per la Notte di Natale composto da Arcangelo Corelli e la Romanza n. 2 in fa maggiore di Ludwig van Beethoven. (eugenio cecchini)
(©L'Osservatore Romano 21 dicembre 2011)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento