giovedì 15 dicembre 2011

La logica di potere disgrega la società. Benedetto XVI per la presentazione delle credenziali di undici nuovi ambasciatori (O.R.)

Benedetto XVI per la presentazione delle credenziali di undici nuovi ambasciatori

La logica di potere disgrega la società

La globalizzazione e l’interdipendenza non sono «una minaccia, ma un vantaggio» perché aiutano gli uomini a capire «di avere ormai un destino comune».
Lo ha ricordato il Papa agli undici nuovi ambasciatori presso la Santa Sede ricevuti in udienza giovedì mattina, 15 dicembre, nella Sala Clementina, in occasione della presentazione delle lettere credenziali.
«Siamo tutti responsabili di tutti» ha avvertito Benedetto XVI, sottolineando che «è importante avere una concezione positiva della solidarietà» perché essa «è la leva concreta dello sviluppo umano integrale che permette all’umanità di procedere verso il suo compimento».
Importante, in questo senso, è favorire l’educazione dei giovani per dar vita a un’autentica «solidarietà intergenerazionale».
In particolare i governanti sono chiamati a «dare prova di creatività» individuando e realizzando «le misure necessarie per dare alla gioventù le basi etiche fondamentali». La preoccupazione per «la sorte delle generazioni future — ha assicurato il Pontefice — porta a un progresso significativo nella percezione dell’unità del genere umano».
Per Benedetto XVI bisogna evitare che la «responsabilità comune e condivisa per il bene dell’intero genere umano» si scontri con le diversità culturali e religiose.
«Il pluralismo delle culture e delle religioni — ha affermato — non si oppone alla ricerca comune del vero, del bene e del bello». Ogni Paese è chiamato perciò a «una mobilitazione delle intelligenze e della creatività» per promuovere la pace e l’armonia sociale, impegnandosi al tempo stesso nella lotta contro la povertà e nell’impegno per il rispetto e la protezione del creato.
Dal Papa, infine, un richiamo alla necessità di evitare che «interessi privati» e «logiche di potere» prevalgano sull’esigenza di difendere e promuovere la dignità umana. In tal modo — ha ammonito — si finisce per provocare la disgregazione della società e l’aumento della povertà. Al contrario, «è fondandosi sulla nozione di sviluppo integrale della persona umana che la solidarietà — ha ribadito — potrà realizzarsi e consentire una giustizia più grande».

(©L'Osservatore Romano 16 dicembre 2011)

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