lunedì 12 dicembre 2011

Il Papa: prima di Pasqua andrò a Cuba ed in Messico (Izzo)

PAPA: PRIMA DI PASQUA ANDRO' A CUBA E IN MESSICO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 dic.

Quattordici anni dopo lo storico viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba, entro il prossimo aprile Benedetto XVI visitera' l'isola caraibica che vive oggi una difficile transizione dopo la lunga dittatura comunista di Fidel Castro che per ragioni di salute ha ceduto il potere al fratello Raul consentendo l'avvio di riforme economiche e sociali.
"Prima della Santa Pasqua intendo intraprendere un viaggio apostolico in Messico e a Cuba per per proclamarvi la Parola di Cristo in un tempo che e' prezioso per evangelizzare con fede autentica, speranza viva e carita' ardente".
Lo ha detto il Papa nell'omelia della solenne concelebrazione che ha presieduto oggi pomeriggio nella Basilica di San Pietro in occasione del bicentenario dell'indipendenza dei Paesi latinoamericani e caraibici, dove vive quasi la meta' dei cattolici del mondo intero. Benedetto XVI ha voluto annunciare cosi' ufficialmente il suo nuovo e ormai imminente viaggio apostolico in America Latina, il secondo dopo quello in Brasile del maggio 2007.
"Affido questi propositi - ha aggiunto il Papa - alla amorosa mediazione di Santa Maria di Guadalupe, la nostra Madre del cielo, insieme agli attuali destini delle nazioni latinoamericane e
caraibici nel cammino che stanno perecorrendo verso un domani migliore".
"Invoco ugualmente - ha continuato Benedetto XVI - l'intercessione dei tanti santi e beati che lo Spirito ha suscitato in questi Paesi, offrendo modelli eroici di virtu' cristiane nella diversita' degli stadi di vita e degli ambienti sociali, perche' il loro esempio favorisca l'impegno per una nuova evangelizzazione".
Con Papa Ratzinger hanno concelebrato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, il cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Citta' del Messico e il presidente del Consiglio degli Episcopati dell'America Latina, il cardinale Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida in Brasile, insieme ad altri cardinali, arcivescovi e vescovi di diocesi ispanoamericane e lusoamericane.
Nelle prime file della navata centrale c'erano i membri del Corpo Diplomatico dei Paesi latinoamericani accreditati presso la Santa Sede, officiali di Curia, religiosi, religiose e seminaristi latinoamericani presenti a Roma, mentre l'intera Basilica era gremita da esponenti delle comunita' di migranti. Prima dell'inizio della celebrazione, due giovani per ciascun Paese entreranno nella Basilica hanno portato la rispettiva Bandiera nazionale e, dopo un breve saluto all’immagine della Vergine di Guadalupe, si sono disposti ai lati e dietro l'altare della Cattedra dove sono rimasti poi durante l'intera messa. Le preghiere e i canti della liturgia sono stati pronunciati in spagnolo e portoghese dal Coro della Cappella Sistina e da un’altra formazione vocale invitata; il Kyrie, il Gloria, il Sanctus e l'Agnus Dei erano tratti dalla Messa creola del compositore argentino Ariel Ramirez (1921-2010). La celebrazione e' stata diffusa in diretta dalla Radio Vaticana, con commento in sei lingue, mentre il Centro Televisivo Vaticano ha messo a disposizione l’immagine per la trasmissione in diretta nei Paesi latinoamericani. - "Presiedendo la solenne Eucaristia - ha sottolineato la Radio Vaticana - il Pontefice ha voluto accogliere una richiesta in tal senso della Pontificia Commissione per l'America Latina ed esprimere nuovamente la propria sollecitudine pastorale per i popoli che commemorano il processo di emancipazione avvenuto negli anni 1808-1824".
La liturgia odierna ha manifestato dunque, ha rimarcato l'emittente, "la partecipazione della Santa Sede ai diversi atti che si stanno svolgendo nei Paesi interessati e il contributo della prospettiva cattolica ai processi di indipendenza e alle questioni e sfide che si sono vissute a partire da quel momento".

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