martedì 20 dicembre 2011

Ecumenismo. Il cardinale Koch: la preghiera può far cadere i muri anche fra le Chiese (Radio Vaticana)

Ecumenismo. Il cardinale Koch: la preghiera può far cadere i muri anche fra le Chiese

Nei giorni scorsi il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha tenuto a Roma una conferenza sugli attuali sviluppi dell’ecumenismo. All’incontro era presente il collega Mario Galgano, della redazione del Programma tedesco della nostra emittente, che ha chiesto al porporato di fare il punto sulle sfide che riguardano il cammino verso l’unità:

R. – Ich denke wir haben sehr verschiedene Veränderungen in den letzten Jahren, …

Negli ultimi anni e decenni, ci sono stati diversi cambiamenti. In molte Chiese torna una riflessione sulla propria identità confessionale e questo può rappresentare un grande vantaggio, perché per condurre il dialogo bisogna avere consapevolezza di un’identità chiara. Una seconda sfida consiste nel fatto che abbiamo concetti diversi di “unità” e questo rende difficile il compito. Un’altra sfida è che c’è una forte crescita di movimenti pentecostali, che rappresentano una nuova realtà in tutto il mondo e costituiscono ormai il secondo movimento, in ordine di grandezza, dopo la Chiesa cattolica. Bisognerebbe quasi parlare di una “pentecostalizzazione” dell’ecumenismo… Un quarto cambiamento sta nel fatto che vi sono questioni etiche controverse tra le stesse Chiese, la cosiddetta questione antropologica: oggi ci troviamo di fronte alla sfida di dover sviluppare un’antropologia ecumenica, una nuova dottrina dell’uomo.

D. – Il cardinale Kasper ha detto che in questo momento possiamo fare solo passi piccoli, ma un giorno ci stupiremo quando i muri tra le Chiese cadranno come il Muro di Berlino. Lei cosa ne pensa?

R. – Ich kann das nicht sagen, man kann es nur hoffen, denn niemand …

Io non lo so dire; lo si può soltanto sperare. Del resto, nessuno aveva realmente previsto la caduta del Muro di Berlino: è semplicemente accaduto o – come onestamente bisognerebbe dire – è stato chiesto con la preghiera, si è pregato davvero tanto… In realtà, a Berlino c’è stata una “rivoluzione delle candele”. Credo che se approfondissimo l’ecumenismo spirituale, potrebbero accadere miracoli.

D. – La crisi dell’euro quali riflessi può avere sull’ecumenismo? Pensa possano esserci riflessi negativi?

R. – Das kann durchaus sein, denn gemeinsame Probleme können auch Probleme…

Questo potrebbe assolutamente accadere, perché problemi comuni possono anche creare difficoltà comuni. Ma io la considero piuttosto una sfida a essere uniti e a cercare vie comuni anche in ambito etico e sociale, dove proprio con le Chiese ortodosse si registrano, in questo momento, spunti promettenti.

D. – Il successo dell’ecumenismo può rappresentare anche un segno per gli atei, indicando cioè quanto forte possa essere la Chiesa quando è unita, alla luce della nuova evangelizzazione?

R. – Die Neuevangelisierung hat notwendigerweise eine ökumenische Dimension…
La nuova evangelizzazione ha necessariamente una dimensione ecumenica, e questo il Santo Padre l’ha espresso a chiare note in occasione della fondazione del nuovo dicastero. Io sono convinto del fatto che quanto più diamo testimonianza comune nella nostra società, tanto più possiamo stimolare la riflessione delle persone. (gf)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Che la peghiera ben fatta sia un mezzo potentissimo, io ne sono assolutamente convinto. Quanto al fatto che, attualmente, essa riesca a far cadere i muri tra le Chiese (di fatto superando il "libero arbitrio" dei fedeli delle altre confessioni), io dubito e parecchio. Dio è Onniponte, ma creando "l'uomo libero", capace cioè di scegliere sia il bene sia il male, ha rinunciato, almeno in parte e temporanemaente (finché ci sarà la vita umama sulla terra) alla sua Onnipotenza, in un disegno affasscinante, ma, per noi, poveri mortali "un po' difficile da comprendere pienamente".
Racconto un piccolo episodio, che, a suo modo e nella sua limitatezza, offre un segno "della situazione dell'ecumenismo". Anni or sono, su sollecitazione ai fedeli del nostro vescovo, partecipai ad un incontro ecumenico perché "ut unum sint"; trovandomi in una Chiesa Cattolica (luogo dell'incontro) circa mezz'ora prima dello stesso, notai, con grande disappunto che un gruppo di partecipanti (probabilmente luterani) rimuoveva una bella statuetta della Madonna che fiancheggiava l'ambone. Intercettato il Parroco della Chiesa, chiesi spiegazioni per la rimozione sacra. Rimasi allibito dalla sua risposta:" La Madonna, nella sua vita, ha sempre tenuto una vita di nascondimento, per la qual ragione se anche, nella circostanza, venisse rimossa da una Chiesa Cattolica, per compiacere l'avversione dei luterani verso la Madre di Dio, sarebbe stata una scortesia lieve."
Pensare che sia possibile, a breve, riunire religioni tanto diverse, sul piano razionale, appare assurdo. Dio è l'arbitro finale, ma evidentemente "la partita" è ancora lontana dalla conclusione. Nel mondo ci sono 1.600.000.000 islamici, la gran parte dei quali vede il cattolicesimo come "fumo negli occhi". Se prima non viene rimossa, pacificamente, questa ingombrante "causa strutturale e basilare" non ci si può aspettare granché in futuro, sul fronte dell'ecumenismo.