“Che ne sarà di questo bambino?”: editoriale di padre Federico Lombardi
Il tempo dell’Avvento è un tempo di preparazione al Natale, al Dio che si è fatto bambino e al Signore che viene e che verrà nella gloria. Ma è un momento anche per pensare in modo particolare a tutti i bambini del mondo, alle loro speranze, alle loro difficoltà, ai tanti drammi che subiscono. Ascoltiamo, in proposito, il nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:
“Che ne sarà di questo bambino?”. E’ la domanda che nel Vangelo sta sulla bocca di amici e parenti alla nascita del piccolo Giovanni, che sarà il Battista, ed è anche la domanda di tutti noi davanti alla meraviglia di un bimbo che viene nel mondo. Domanda che cela insieme speranza e una certa preoccupazione. E’ la domanda che ci siamo fatti all’incontro del Papa con i bambini due settimane fa - certo il momento più bello e commovente dell’intero viaggio in Benin - con l’anziano Pontefice accompagnato per mano e attorniato da bimbetti deliziosi a passo di danza.
Il documento sinodale portato in Africa dal Papa enumera, in un passaggio impressionante, alcuni dei “trattamenti intollerabili inflitti a tanti bambini”: “I bambini uccisi prima della nascita, i piccoli non desiderati, gli orfani, gli albini, i fanciulli di strada, quelli abbandonati, i bambini-soldato, i bambini prigionieri, i piccoli forzati a lavorare, quelli maltrattati a causa di un handicap fisico o mentale, quelli considerati come stregoni, i ragazzi venduti come schiavi sessuali, quelli traumatizzati, senza alcuna prospettiva di avvenire…”. Per tutti loro la Chiesa sa di doversi impegnare. Sulle più di 125.000 istituzioni di salute e carità che fanno capo alla Chiesa nel mondo, ben oltre 20.000 sono dedicate specificamente all’infanzia; moltissime altre alla scuola o al recupero dei fanciulli di strada o in difficoltà.
In occasione di un recente convegno internazionale sulla protezione dei bambini dagli abusi sessuali, l’intervento di Mons. Scicluna, con un “Decalogo” di principi chiari e decisi, ha riscosso applausi a scena aperta. Ed è giusto ricordare l’impegno prezioso e generoso dedicato da moltissime donne, religiose e laiche, in questo campo. Certo uno dei modi più belli – e utili – di servizio femminile all’umanità e alla Chiesa. Nel tempo di Avvento e di Natale, tempo del Signore bambino, sono riflessioni spontanee: abbiamo tutti i motivi per continuare ad essere in prima linea su queste frontiere.
© Copyright Radio Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento