Carceri, il papa atteso a Rebibbia
Il ministro Severino, sono felicissima della coincidenza
CITTA' DEL VATICANO - Per la visita al carcere romano di Rebibbia il Papa partirà alle 9,30 in automobile dal cortile di San Damaso. Raggiungerà la chiesa dalla Casa circondariale alle 10 e sarà accolto dal ministro della Giustizia Paola Severino, dal capo del dipartimento della polizia penitenziaria Franco Ionta, dal direttore del penitenziario Carmelo Conte e dai cappellani del carcere, don Sandro Spriano e don Roberto Guarnieri. Entrato nella Chiesa del nuovo complesso della casa circondariale, il Papa ascolterà il saluto del ministro e di don Spirano, terrà un discorso e dialogherà con i detenuti, che gli rivolgeranno alcune domande. Un carcerato leggerà una preghiera da lui composta. Dopo la benedizione e il baciamano con rappresentanti di detenuti e agenti, ci sarà lo scambio dei doni, poi Benedetto XVI, sul piazzale antistante il carcere, benedirà un cipresso piantato a ricordo della visita. Alle 11,30 il congedo e il rientro in Vaticano, per l'Angelus.
SEVERINO, VISITA PAPA COINCIDENZA FELICISSIMA - Il Papa a Rebibbia un segnale importante, 'una coincidenza davvero felicissima', un simbolo per la necessità di tutelare i diritti umani nelle carceri. E' questo il concetto espresso dal ministro della Giustizia Paola Severino, ai microfoni di Radio Vaticana, all'indomani del via libera del governo al piano svuota-carceri e alla vigilia della visita di Benedetto XVI nell'istituto penitenziario romano. "Il fatto che le più alte istituzioni dello Stato e quelle religiose si occupino così intensamente del tema mi sembra un segnale di grandissima importanza. Naturalmente, quando parlo dei vertici non parlo di me - sottolinea il ministro - ma parlo del presidente della Repubblica, parlo di Sua Santità e questa visita credo che non solo recherà conforto a coloro che la riceveranno, ma darà un segnale molto importante della presenza, nei nostri cuori, nel nostro spirito e nelle nostre menti, del problema del carcere come uno dei problemi fondamentali della nostra vita e del nostro assetto sociale". Il guardasigilli parla poi della sua personale esperienza - "ogni visita al carcere è un'avventura umana straordinaria, si incontra una profondità di sentimenti che non avrei mai immaginato" - e della forte presenza cristiana percepibile tra le mura dei penitenziari - "il sentimento religioso dà grandissimo conforto ai carcerati e credo quindi che la visita del Papa arrecherà un grande sollievo a coloro che soffrono". Severino si è quindi detta fiduciosa sull'esito del piano varato ieri dal governo - "credo che la tutela dei diritti umani rappresenti uno dei valori fondamentali della nostra civiltà e della nostra Costituzione" - e fortemente impegnata sul fronte del reinserimento e recupero lavorativo del carcerato: perché "il pregiudizio è forte, ma se si provasse ad approfondire questo discorso, a verificare che spesso i margini di recidiva sono molto bassi, si avrebbe un recupero di fiducia".
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