martedì 20 dicembre 2011

Olanda-shock: quando il vescovo “organizza” i pedofili (Galeazzi)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Conseguenze (a parte i soliti discorsi: "quanto ci dispiace")?


Il secondo vescovo in pochi mesi in quelle contrade del Nord che ha abusato di minori per anni! Ma chi ha proposto queste persone all´episcopato? Chi si è occupato delle indagini per stabilirne la dignità?


jacu

Anonimo ha detto...

Cito: "La domanda è una: cosa porta uomini di chiesa a sostenere che la pedofilia è un qualcosa di legittimo?"

Di risposte se ne potrebbero dare parecchie, a me sembra questo che sia l'unica possibilita' di "sopravvivenza". Mi spiego.
Che alternativa hai al dolore della coscienza di essere stato abusato se non quella di considerarla come un positivo, in modo che sia qualcosa di accettabile? Quando scatta dentro questo meccanismo, il resto e' solo conseguenza, ulteriormente degenerata. Da quello che e' stato un "atto singolo" in privato si passa a "molteplici atti", privati; il passo successivo e' il riconoscimento pubblico di cio' che si e' svolto finora in privato, in modo da non sentire piu' il peso di un illecito e di una vergogna; andando oltre, si arriva anche all'affermazione che questa e' non solo una "via come le altre", ma anche la migliore. Per fare questo percorso ci sono generazioni e generazioni di "coscientizzazione" che passano.
Tutte conseguenze guidate dall'istinto di sopravvivenza, altrimenti il dolore che hai dentro ti schianta e non ce la fai piu' a vivere. Al massimo tiri a campare.

Il problema di tutto questo e' chiuso in una cosa molto semplice, ma di enorme conseguenza: la predita di un criterio di oggettivita'.
Quando tutto viene ridotto al "mio sentire personale" senza che ci sia un riferimento altro nella mia vita, si entra dentro a questo vortice di "sopravvivenza, costi quel che costi".

"La Verita' vi fara' liberi" e' una frase che adesso inizia a far sentire il suo peso tremendo: la liberta' di poter dire "hai fatto questo e non va bene, non e' cosi' che devono andare le cose" e' il tipo di esperienza che le attuali vittime di questa degenerazione perversa possono fare perche' si e' presa chiara coscienza dall'alto (B16) e si e' affermato pubblicamente che questo NON va bene, non e' un bene, e va combattuto.

E nonostante queste zozzerie andate avanti per chissa' quanto tempo, proprio in cio' che sta' succedendo ora in Olanda c'e' il seme per il recupero della Chiesa: una Chiesa che non abbia piu' paura della verita' - perche' quando la verita' non fa comodo, ogni menzogna e' buona e serve allo scopo - e che finalmente possa essere realmente vicina alle persone senza abusare (non solo sessualmente) di esse.

Chiudo con una domanda a tutti i bloggisti: non e' che l'insistere molto sul discorso dei laici nella chiesa olandese ha anche a che fare con l'esperienza concreta di una gerarchia ecclesiastica per molti versi inaffidabile?

Anonimo ha detto...

Philippe Baer, dimessosi nel 1993 su voci di omosessualità, è un alfiere del cattolicesimo progressista e liberale: no al celibato, benedizione delle coppie gay, dottrina aperta al mondo ecc. ecc. (se capisco bene, perfino apertura all'aborto in certi casi).
http://admin.nrcboeken.nl/recensie/bisschop-doet-geen-boekje-open
Alberto