La vita e la libertà
Le parole all’Angelus nella solennità dell’Immacolata
La Vergine “col suo ‘sì’, ha avvicinato il Cielo alla terra, diventando ‘generatrice di Dio e nutrice della nostra vita’”. Lo ha detto stamattina Benedetto XVI, in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, prima di recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro.
Benedetta fra le donne. “Quest’oggi la Chiesa celebra solennemente il concepimento immacolato di Maria – ha ricordato il Papa -. Come dichiarò il beato Pio IX nella lettera apostolica Ineffabilis Deus del 1854, ella ‘fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale’”. Tale verità di fede, ha precisato il Pontefice, “è contenuta nelle parole del saluto che le rivolse l’arcangelo Gabriele: ‘Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te’. L’espressione ‘piena di grazia’ indica l’opera meravigliosa dell’amore di Dio, che ha voluto ridarci la vita e la libertà, perdute col peccato, mediante il suo Figlio Unigenito incarnato, morto e risorto”. Per questo, “fin dal II secolo in Oriente e in Occidente, la Chiesa invoca e celebra la Vergine che, col suo ‘sì’, ha avvicinato il Cielo alla terra, diventando ‘generatrice di Dio e nutrice della nostra vita’, come si esprime san Romano il Melode in un antico cantico”. Nel VII secolo, ha proseguito il Santo Padre, “san Sofronio di Gerusalemme elogia la grandezza di Maria perché in Lei lo Spirito Santo ha preso dimora e dice: ‘Tu superi tutti i doni che la magnificenza di Dio abbia mai riversato su qualunque persona umana. Più di tutti sei ricca del possesso di Dio dimorante in te’. E san Beda il Venerabile spiega: ‘Maria è benedetta fra le donne, perché con il decoro della verginità ha goduto della grazia di essere genitrice di un figlio che è Dio’”.
Anche per noi la pienezza di grazia. “Anche a noi – ha osservato Benedetto XVI - è donata la ‘pienezza della grazia’ che dobbiamo far risplendere nella nostra vita, perché ‘il Padre del Signore nostro Gesù Cristo – scrive San Paolo – ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale … e ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati … predestinandoci a essere per lui figli adottivi’. Questa figliolanza la riceviamo per mezzo della Chiesa, nel giorno del Battesimo”. A tale proposito, ha rammento il Papa, “santa Hildegarda di Bingen scrive: ‘La Chiesa è, dunque, la vergine madre di tutti i cristiani. Nella forza segreta dello Spirito Santo li concepisce e li dà alla luce, offrendoli a Dio in modo che siano anche chiamati figli di Dio’”. Tra “i tantissimi cantori della bellezza spirituale della Madre di Dio”, secondo il Pontefice, “spicca san Bernardo di Chiaravalle il quale afferma che l’invocazione ‘Ave Maria piena di grazia’ è ‘gradita a Dio, agli angeli e agli uomini. Agli uomini grazie alla maternità, agli Angeli grazie alla verginità, a Dio grazie all’umiltà’”. Prima di recitare l’Angelus, il Santo Padre ha ricordato anche che oggi pomeriggio, com’è consuetudine, renderà omaggio a Maria Immacolata in Piazza di Spagna.
Ac, scuola di santità. Dopo l’Angelus Benedetto XVI ha rivolto “un saluto speciale alla Pontificia Accademia dell’Immacolata, con un ricordo devoto e affettuoso per il compianto card. Andrzej Maria Deskur, che l’ha presieduta per tanti anni. La Vergine vi assista sempre, cari amici, in ogni vostra attività”. “Sono inoltre spiritualmente vicino – ha aggiunto il papa - ai soci dell’Azione cattolica italiana, che nella festa dell’Immacolata rinnovano l’adesione all’associazione. L’Azione cattolica è una scuola di santità e di evangelizzazione: auguro ogni bene per il suo impegno formativo e apostolico”.
Saluti plurilingue. Nei saluti in varie lingue, il Pontefice in francese ha invitato a guardare verso la “serva del Signore, risplendente di bellezza e di purezza” e di prenderla “come modello”. “Vigilanti nella preghiera – ha affermato – saremo più disponibili a dire il nostro sì quotidiano al suo amore”. In inglese, il Santo Padre ha sottolineato: “Nella sua perfezione senza peccato, Maria è un grande segno di speranza per la Chiesa e per il mondo, un segno delle meraviglie che la grazia di Dio può compiere in noi, sue creature umane”. In spagnolo Benedetto XVI ha affidato alla Vergine “le intenzioni e i santi desideri che ci ispira questo tempo di Avvento, come le necessità e le angustie di quelli che sono privati della libertà, a cui manca il lavoro o vivono momenti di difficoltà o di dolore”. In polacco ha auspicato: “Che Maria ci aiuti ad evitare i peccati, essere fedeli alla volontà di Dio, portare ai fratelli l’amore, la gioia e la bontà. Benedico di cuore tutti coloro che desiderano imitare la santità della sua vita”.
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