"La crisi economica frutto di una crisi etica"
Benedetto XVI alla Curia Romana: "Bisogna rilanciare la fede e predicare contro l'egoismo"
Benedetto XVI torna a parlare del rapporto tra religione, etica ed economia. "La crisi economica e finanziaria dell'Europa si fonda sulla crisi etica che la minaccia - ha detto il Papa -. Manca la forza motivante per indurre singoli e grandi gruppi sociali ad accettare i sacrifici". "Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede", ha aggiunto durante l'udienza alla curia per gli auguri di Natale.
"Se ad essa non troviamo una risposta - ha affermato rivolto a cardinali, vescovi e prelati che prestano il loro servizio nella Santa Sede - se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all'incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci". Per questo, ha spiegato il Papa, "la grande tematica di quest'anno come anche degli anni futuri è in effetti: come annunciare oggi il Vangelo? In che modo la fede, quale forza viva e vitale, può oggi diventare realtà?". Ripercorrendo poi "gli avvenimenti ecclesiali dell'anno che sta per concludersi", il Pontefice ha rilevato che essi "sono stati, in definitiva, tutti riferiti a questo tema".
"L'egoismo è la grande tentazione dell'uomo di oggi"
Oggi "è grande la tentazione per tutti gli uomini di essere preoccupati anzitutto di se stessi, di guardare indietro a se stessi, diventando così interiormente vuoti", come le "statue di sale" raccontate dalla Bibbia. Lo ha affermato Benedetto XVI. "Quante volte la vita dei cristiani - ha lamentato in particolare il Papa - è caratterizzata dal fatto che guardano soprattutto a se stessi, fanno il bene, per così dire, per se stessi". A cardinali, vescovi e prelati che prestano il loro servizio nella Santa Sede, il Pontefice ha ricordato in merito una preghiera attribuita a san Francesco Saverio che dice: "Faccio il bene non perché in cambio entrerò in Cielo e neppure perché altrimenti mi potresti mandare all'inferno. Lo faccio, perché Tu sei Tu, il mio Re e mio Signore".
"Lo stesso atteggiamento - ha spiegato - l'ho incontrato anche in Africa, ad esempio nelle suore di Madre Teresa che si prodigano per i bambini abbandonati, malati, poveri e sofferenti, senza porsi domande su se stesse, e proprio così diventano interiormente ricche e libere". "Indimenticabile rimane per me - ha confidato il Pontefice - anche l'incontro con i giovani disabili nella fondazione di San Josè in Madrid, dove nuovamente ho incontrato la stessa generosità di mettersi a disposizione degli altri, una generosità che, in definitiva, nasce dall'incontro con Cristo che ha dato se stesso per noi". Per Papa Ratzinger, "è questo l'atteggiamento propriamente cristiano".
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