Carceri/ Papa: La giustizia umana si ispiri a quella divina
"Tanto più perfetta quanto più animata da amore Dio e fratelli"
Roma, 18 dic. (TMNews)
"Cari fratelli e sorelle, la giustizia umana e quella divina sono molto diverse". Il Papa-teologo si è rivolto così ai detenuti del carcere di Rebibbia. "Certo - ha spiegato Ratzinger - gli uomini non sono in grado di applicare la giustizia divina, ma devono almeno guardare ad essa, cercare di cogliere lo spirito profondo che la anima, perché illumini anche la giustizia umana, per evitare - come purtroppo non di rado accade - che il detenuto divenga un escluso. Dio, infatti, è colui che proclama la giustizia con forza, ma che, al tempo stesso, cura le ferite con il balsamo della misericordia".
"Come è lontana la logica di Dio dalla nostra! E come è diverso dal nostro il suo modo di agire!", ha detto ancora il Papa. "La nostra giustizia sarà tanto più perfetta quanto più sarà animata dall'amore per Dio e per i fratelli".
"Se si compie un vero pentimento, non solo per evitare difficoltà e pene, ma per il bene di Dio - ha poi spiegato rispondendo a braccio a una domanda dei detenuti - riceve il perdono da Dio. Ma il peccato non è solo una cosa personale e individuale tra me e Dio, ha senso anche in una dimensione sociale e orizzontale", perché chi pecca ha "danneggiato anche la comunione della Chiesa, ha sporcato l'umanità". Questa "dimensione sociale e orizzontale del peccato" esige ""il sacramento della confessione", ossia la possibilità di essere riammessi nella Chiesa e significa "la bontà di Dio che mi mostra anche concretamente che ho ricevuto il perdono e posso ricominciare di nuovo. Penso - ha concluso il Papa - che dobbiamo imparare a capire il sacramento della penitenza in questo senso: la possibilità di trovare corporalmente, sacramentalmente, la bontà del Signore e la certezza della riconciliazione".
© Copyright TMNews
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento