venerdì 2 dicembre 2011

Il Papa: contro le ideologie deboli serve nuovo slancio dei Cattolici. Tutelare gli studenti stranieri, no a fuga dei cervelli. L'incontro fra le culture favorisce autentico umanesimo (Izzo)

PAPA: CONTRO IDEOLOGIE DEBOLI SERVE NUOVO SLANCIO CATTOLICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

"La diffusione di ideologie deboli nei diversi campi della societa' sollecita i cristiani a un nuovo slancio nel campo intellettuale".
Lo ha affermato Benedetto XVI in un discorso al Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti che ha promosso in questi giorni un incontro sugli studenti internazionali che frequentano le Universita' Italiane. La Chiesa, ha spiegato il Pontefice, intende da parte sua "incoraggiare le giovani generazioni nella ricerca e nella scoperta della verita' sull'uomo e su Dio".
Mentre "l'incontro fra gli universitari aiuta a scoprire e valorizzare il tesoro nascosto in ogni studente internazionale, considerando la sua presenza come un fattore di arricchimento umano".
Del resto, ha ricordato il Pontefice che e' stato a lungo professore universitario e poi anche vice rettore dell'ateneo statale di Ratisbona, "il mondo universitario costituisce per la Chiesa un campo privilegiato per l’evangelizzazione e gli atenei di ispirazione cristiana, quando si mantengono fedeli alla propria identita', diventano luoghi di testimonianza, dove Gesu' Cristo puo' essere incontrato e conosciuto, dove si puo' sperimentare la sua presenza, che riconcilia, rasserena e infonde nuova speranza".
In questo contesto, "la pastorale universitaria si offre ai giovani - ha concluso Papa Ratzinger - come sostegno affinche' la comunione con Cristo li conduca a percepire il mistero piu' profondo dell'uomo e della storia".

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IMMIGRATI: PAPA, TUTELARE STUDENTI STRANIERI, NO A FUGA CERVELLI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

Agli studenti stranieri in arrivo da Paesi in via di sviluppo occorre garantire "una sana ed equilibrata preparazioneintellettuale, culturale e spirituale, perche' non cadano preda della 'fuga dei cervelli'".
Lo ha affermato Benedetto XVI in un discorso rivolto al Pontificio Consiglio per la pastorale degli immigrati, che ha promosso in questi giorni un incontro sul tema. "A motivo della carenza di formazione qualificata e di strutture adeguate nella propria terra, come pure delle tensioni sociali e politiche, e grazie ai sostegni economici per lo studio
all’estero, gli studenti internazionali - ha osservato - sono una realta' in aumento all'interno del grande fenomeno delle migrazioni" e debbono essere riconosciuti come "una categoria socialmente e culturalmente rilevante in prospettiva del loro rientro come futuri responsabili nei Paesi di origine".
Forti di questa esperienza, una volta rientrati, infatti, essi potranno contribuire, ha spiegato Ratzinger, "a costituire dei 'ponti' culturali, sociali e spirituali con i Paesi di accoglienza".
Secondo il Pontefice, a questo scopo deve mobilitarsi anche la Chiesa: "le universita' e le istituzioni cattoliche di educazione superiore sono chiamate - ha affermato - ad essere 'laboratori di umanita'', offrendo programmi e corsi che stimolino i giovani studenti nella ricerca non solo di una qualificazione professionale, ma anche della risposta alla domanda di felicita', di senso e di pienezza, che abita il cuore dell'uomo".

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PAPA: INCONTRO TRA CULTURE FAVORISCE AUTENTICO UMANESIMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 dic.

"Oggi piu' che mai la reciproca apertura tra le culture e' terreno privilegiato per il dialogo tra quanti sono impegnati nella ricerca di un autentico umanesimo".
Lo ha rilevato Benedetto XVI assicurando - in un discorso al Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti - che "la Chiesa e' attenta alla centralita' della persona umana sia come artefice dell'attivita' culturale che come suo ultimo destinatario".
Al dicastero impegnato in questi giorni in un incontro sul tema degli "studenti internazionali", il Pontefice ha cosi' ricordato che "l'incontro delle culture nel campo universitario dev'essere incoraggiato e sostenuto, avendo come fondamento i principi umani e
cristiani, i valori universali, perche' aiuti a far crescere una nuova generazione capace di dialogo e discernimento, impegnata a diffondere il rispetto e la collaborazione per la pace e lo sviluppo".
E se in ogni situazione "l'uomo e la donna non possono raggiungere un livello di vita veramente e pienamente umano se non proprio mediante la cultura", proprio gli studenti stranieri, ha scandito Ratzonger, "hanno la potenzialita' di diventare, con la loro formazione
intellettuale, culturale e spirituale, artefici e protagonisti di un mondo dal volto piu' umano".
Il Pontefice chiede dunque che attraverso l'incontro tra esperienze e culture diverse, "le giovani generazioni abbiano orientamento e sostegno per perfezionare la loro
formazione, affrontando le sfide del mondo globalizzato e secolarizzato". "Auspico vivamente - ha poi concluso il Papa - che vi siano validi programmi a livello continentale e mondiale per offrire a molti giovani questa opportunita'".

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