Su segnalazione di Laura leggiamo:
Il Papa andrà in Messico e a Cuba prima di Pasqua. L’annuncio nella Messa per l’America Latina celebrata nella Basilica Vaticana
L’America Latina promuova gli sforzi per superare la miseria, sradicare l’ingiustizia, la violenza e la criminalità. E’ l’invito del Papa nella Messa, celebrata questo pomeriggio nella Basilica Vaticana, nella memoria liturgica della Vergine Maria di Guadalupe e in occasione del Bicentenario dell’indipendenza degli Stati dell’America Latina. Nel corso della celebrazione, accompagnata da canti in lingua creola, Benedetto XVI ha annunciato il suo prossimo viaggio apostolico in Messico e Cuba, prima della Pasqua 2012. Ce ne parla Benedetta Capelli:
I colori tenui e sgargianti delle bandiere dei Paesi che compongono l’America Latina; l’emozione sui volti dei giovani che portavano i diversi vessilli; i canti creoli accompagnati dagli strumenti della zona andina e poi il volto dolce e sereno nell’immagine di Nostra Signora di Guadalupe accanto all’altare. Sono le tante immagini della messa celebrata dal Papa per ricordare il bicentenario dell’indipendenza degli Stati latinoamericani e rinnovare la loro gratitudine a Dio “per aver ricevuto il grande dono della fede”. Evidenziando la forza espressiva dell’immagine impressa sul mantello dell’indio San Juan Diego, Benedetto XVI ha ricordato che “Ella ci conduce sempre al suo divin Figlio”, fondamento della dignità di tutti gli esseri umani, “amore più forte delle potenze del male”, “fonte di gioia, consolazione e speranza”:
“En este sentido, Ella, con sencillez y corazón de madre…
Ella, con semplicità e cuore materno, continua ad indicare l’unica Luce e l’unica Verità: suo Figlio Gesù Cristo, che è la risposta definitiva agli interrogativi fondamentali che assillano anche oggi tanti uomini e donne del Continente americano”.
Sottolineando il “nuovo protagonismo nel concerto mondiale” dell’America Latina che continua a procede sul “cammino dell’integrazione”, il Papa ha ribadito l’importanza per i suoi diversi popoli di custodire “il ricco tesoro di fede”. Un tesoro che si manifesta nell’essere “difensori della vita umana dal suo concepimento al suo tramonto naturale”, “promotori della pace” e in grado di proteggere la famiglia “nella sua autentica natura e missione”. I popoli dell’America Latina sono quindi chiamati ad investire nell’educazione;
“Están llamados asimismo a fomentar cada vez más iniciativas…
Sono inoltre chiamati a promuovere programmi idonei a facilitare la riconciliazione e la fratellanza, ad incrementare la solidarietà e la cura dell’ambiente, rafforzando al tempo stesso gli sforzi per superare la miseria, l’analfabetismo e la corruzione e sradicare ingiustizia, violenza, criminalità, insicurezza cittadina, narcotraffico ed estorsione”.
Da qui l’incoraggiamento a proseguire nella “missione continentale” promossa ad Apericida, per rinnovare la vocazione alla speranza dell’America Latina e dei Caraibi e nella “costruzione di una civiltà radicata nello sviluppo del bene, nel trionfo dell’amore e nella diffusione della giustizia”. Infine l’atteso annuncio:
“Tengo la intención de emprender un Viaje apostólico…
Ho intenzione di intraprendere un viaggio apostolico prima della Santa Pasqua in Messico e a Cuba, per proclamarvi la Parola di Cristo e affinché si rafforzi il convincimento che questo è un tempo propizio per evangelizzare con fede retta, speranza viva e carità ardente”.
Al termine dell’omelia, il Papa si è rivolto nuovamente alla Vergine di Guadalupe, “nostra madre celeste”, affidandole “il cammino delle nazioni latinoamericane e caraibiche verso un domani migliore”.
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