martedì 13 dicembre 2011

Domenica prossima, il Papa in visita al carcere romano di Rebibbia (Radio Vaticana)

Domenica prossima, il Papa in visita al carcere romano di Rebibbia

Domenica prossima, ultima di Avvento, il Papa si recherà in visita alla casa circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia. Nella struttura detentiva alla periferia di Roma, l’incontro con i detenuti avverrà nella chiesa del Padre Nostro. Nell’occasione, il Papa risponderà alle loro domande e al termine benedirà un albero piantato davanti alla chiesa a ricordo della visita. Il servizio di Davide Dionisi:

Fervono i preparativi in vista della visita del Papa nella casa circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia. Sarà la seconda volta che Benedetto XVI si recherà a visitare un carcere, dopo la storica visita del 18 marzo 2007 nel carcere minorile di Casal Del Marmo. Ad attenderlo circa 300 persone nella cappella dedicata al Padre Nostro. Un incontro molto atteso dai detenuti e dal personale che presta servizio in carcere, tenuto conto che la vita all’interno degli istituti di pena in questi ultimi anni è andata peggiorando a causa del sovraffollamento, della carenza di personale, dell’eccessiva presenza di stranieri e di persone provenienti dai ceti sociali più bassi della società, del taglio dei fondi destinati al trattamento ed alla gestione ordinaria delle case circondariali. Al cappellano dell’Istituto di pena romano, don Pier Sandro Spriano, abbiamo chiesto quale significato assume, in questo momento particolare di difficoltà, la visita del Santo Padre?

R. - Dal mio punto di vista, da quello dei detenuti e di tutto il carcere ha un significato estremamente importante perché riteniamo che in un tempo in cui i detenuti sono praticamente abbandonati dalle istituzioni - perché ci sono altri problemi, perché non ci sono risorse … - la Chiesa, nella sua espressione più grande che è il Papa, venga qui per dire “noi siamo con voi”, è importante. Poi che questo possa anche preludere ad un gesto che convinca i politici a fare qualche cosa di urgente per sanare questo sovraffollamento incredibile, che abbassa la dignità di tutti, noi ce lo auguriamo, ma è una visita pastorale e soprattutto per sentire che la Chiesa è vicina.

D. - Come stanno preparando questo speciale evento i detenuti, le guardie carcerarie e il personale addetto ai lavori?

R. - La vita del carcere è una vita che quotidianamente ti fa correre in tante direzioni e non hai molto tempo da dedicare alle preparazioni però in questo caso intanto abbiamo raccolto tante domande di detenuti che poi verranno selezionate per il dialogo che avverrà con il Papa e tanti, a differenza di quello che si può pensare fuori, hanno fatto domande davvero cariche di spiritualità – non cosa mangia il Papa tutti i giorni! - e quindi poi lo sentiremo domenica e questa è una preparazione forte. Ci sono poi tanti detenuti che collaborano con noi per imbiancare, per mettere fiori, per poter creare un ambiente dignitoso alla vista di quest’uomo che rappresenta Gesù in mezzo a noi. Tutti quanti sono coinvolti e tutti stanno facilitando in maniera forte questo evento. (bf)

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: