venerdì 2 dicembre 2011

Dall'Ucraina l'albero di Natale in piazza San Pietro

Arrivato questa mattina, sarà inaugurato il 16 dicembre

Dall'Ucraina l'albero di Natale in piazza San Pietro

Proviene dalla regione della Zakarpattya (Transcarpazia), in Ucraina. Della specie abete rosso, Picea abies, è alto 30,5 metri e pesa 4,9 tonnellate, con un diametro del tronco di 56 centimetri e una chioma imponente di oltre 700 rami, alcuni dei quali pesano tra i 10 e i 12 chilogrammi. È l'albero di Natale che, dopo un viaggio di quasi 1.800 chilometri, è giunto in Vaticano giovedì mattina 1° dicembre. Come di consueto, è stato preso in consegna dalle maestranze dei Servizi Tecnici del Governatorato che lunedì 5 lo innalzeranno accanto all'obelisco di piazza San Pietro. Verrà decorato con oltre 2.500 sfere di colore oro e argento, e con altrettante luci bianche e gialle. L'albero, cresciuto in una località impervia e di difficile accesso, è stato prelevato martedì 22 novembre e, con un elicottero da carico, trasportato grazie a cavi speciali ultraresistenti fino alla più vicina strada carrabile. Data la mole e la collocazione, le operazioni di taglio e di trasporto sono durate circa una settimana. A occuparsi del trasferimento è stata una ditta slovena specializzata in trasporti eccezionali, che già nel 2009 aveva curato la consegna dell'albero donato dal Belgio al Papa.
È la prima volta dal 1982 -- quando Giovanni Paolo II introdusse la tradizione di allestire l'albero di Natale in piazza San Pietro -- che l'Ucraina dona l'abete al Pontefice. Oltre a quello maestoso della piazza, il Paese ne ha offerti alla Santa Sede anche una quarantina più piccoli provenienti dalla regione di Lviv/Leopoli, destinati a decorare gli appartamenti pontifici, le residenze dei cardinali, gli uffici di Curia e l'Aula Paolo VI. Quest'anno la cerimonia di inaugurazione dell'albero, in programma venerdì 16 dicembre, rivestirà anche un valore ecumenico: oltre a diversi presuli cattolici, vi parteciperà infatti anche un rappresentante della Chiesa ortodossa ucraina.

(©L'Osservatore Romano 2 dicembre 2011)

Nessun commento: