CRISI: PAPA, ECONOMIA E MERCATO NON SIANO DISGIUNTI DA SOLIDARIETA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 10 dic.
Negli sforzi che vengono compiuti per uscire dalla crisi, "l'economia e il mercato non siano mai disgiunti dalla solidarieta'".
Lo chiede Benedetto XVI ricordando che "in una stagione di grandi cambiamenti, di persistente precarieta' economica, di difficolta' nel mondo del lavoro", come l'attuale "le cooperative cattoliche hanno un ruolo importante da svolgere", e debbono farlo in sintonia con la Chiesa, cioe' testimoniando "con nuovo vigore il Messaggio di Cristo, con la forza di umanizzazione e la carica di speranza per il futuro che contiene".
Ai diecimila soci alla Confederazione delle Cooperative Italiane e della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo che hanno partecipato questa mattina ad una messa in San Pietro presieduta dal segreterio do Stato Tarcisio Bertone e poi sono stati ricevuti in udienza, il Papa ricorda inoltre che sono chiamati "a promuovere la cultura della vita e della famiglia e a favorire la formazione di nuove famiglie che possano contare su un lavoro dignitoso e rispettoso del creato che Dio ha affidato alla nostra cura responsabile".
"Sappiate valorizzare sempre - raccomanda Joseph Ratzinger - l'uomo nella sua interezza, al di la' di ogni differenza di razza, di lingua o di credo religioso, prestando attenzione ai suoi reali bisogni, ma anche alla sua capacita' di iniziativa".
Particolarmente importante, per il Pontefice, e' inoltre che quanti sono impegnati in queste realta' ricordino in ogni circostanza "quello che caratterizza le cooperative cattoliche: l'ispirazione cristiana, che deve costantemente orientarle". Da qui la forte esortazione del Papa teologo: "rimanete fedeli al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa: fa parte della vostra stessa identita'; tenete presenti e favorite le varie iniziative di sperimentazione che attingono dai contenuti del Magistero sociale della Chiesa, come nel caso di consorzi sociali di sviluppo, di esperienze di microcredito e di un'economia animata dalla logica della comunione e della fraternita'".
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CRISI: PAPA, CERCARE EQUILIBRIO TRA DIRITTI E BENE COMUNE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 10 dic.
Uno dei criteri che deve guidare gli sforzi per uscire dalla crisi e' "l'equilibrio fra la tutela dei diritti del singolo e la promozione del bene comune".
Lo afferma Benedetto XVI nel discorso rivolto questa mattina ai soci della Confederazione delle Cooperative Italiane e della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo, con i quali ha pralato dello sforzo "di sviluppare un'economia locale che risponda sempre meglio alle esigenze della collettivita'".
Nel suo discorso, il Pontefice ricorda inoltre la storia gloriosa delle cooperative cattoliche che sono organismi "di interesse pubblico, caratterizzate da forme di partecipazione e di autogestione", la cui attivita' "e' sempre stata finalizzata al sostegno materiale della popolazione, all'attenzione costante alle famiglie, ispirandosi al Magistero della Chiesa".
"Cio' che ha spinto gli aderenti ad associarsi in organizzazioni di tipo cooperativistico, spesso con l'apporto determinante dei sacerdoti, e' stata - infatti - non solo un'esigenza di ordine economico, ma anche il desiderio di vivere un’esperienza di unita' e di solidarieta', che portasse al superamento delle differenze economiche e dei conflitti sociali tra i diversi gruppi".
Secondo il Papa, del resto, "proprio nell'impegno di comporre armonicamente la dimensione individuale e quella comunitaria risiede il fulcro dell'esperienza cooperativistica che e' espressione concreta della complementarieta' e della sussidiarieta; che la Dottrina sociale della Chiesa da sempre promuove fra la persona e lo Stato".
"Ugualmente - sottolinea Papa Ratzinger - anche sul piano etico, essa si caratterizza per una marcata sensibilita' solidale, pur nel rispetto della giusta autonomia del singolo". Una sensibilita' che, per Benedetto XVI, "e' importante perche' favorisce la valorizzazione dei legami tra realta; cooperative e territorio per un rilancio dell’economia reale, che abbia come motore l'autentico sviluppo della persona umana" coniugando i risultati positivi "con un agire sempre eticamente corretto".
"Le vostre benemerite istituzioni - rimarca infine il Pontefice - sono presenti da molto tempo nel tessuto sociale italiano e rimangono pienamente attuali; esse portano in se' ideali evangelici e una vitalita' che le rendono ancora oggi capaci di offrire un valido contributo all'intera comunita', sia dal punto di vista sociale, sia nel campo dell'evangelizzazione". Per un cristiano, infatti, "amare l'altro non e' semplice filantropia, ma e' espressione dell'amore di Dio e deve fondarsi su un vero amore a Dio". Occorre cioe', ed e' l'auspicio conclusivo del Papa, "portare un raggio di speranza anche nelle situazioni buie".
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