CRISI: PAPA, COLTRE OSCURITA', SERVE ATTEGGIAMENTO FIDUCIOSO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 dic.
Papa Ratzinger invita a guardare con "atteggiamento fiducioso" al futuro, anche se nell'ultimo anno "e' cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la societa', il mondo del lavoro e l'economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche".
"Sembra quasi - scrive nel Messaggio per la Giornata della Pace reso noto oggi - che una coltre di oscurita' sia scesa sul nostro tempo e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno".
Benedetto XVI esorta "a non perdersi d'animo" nonostante le difficolta': "viviamo in un mondo in cui la famiglia, e anche la vita stessa, sono costantemente minacciate e, non di rado, frammentate. Condizioni di lavoro spesso poco armonizzabili con le responsabilita' familiari, preoccupazioni per il futuro, ritmi di vita frenetici".
Il Pontefice si rivolge in particolare ai giovani "nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo".
"Le preoccupazioni manifestate da molti giovani in questi ultimi tempi, in varie Regioni del mondo - sottolinea - esprimono il desiderio di poter guardare con speranza fondata verso il futuro". "E' importante che questi fermenti e la spinta ideale che contengono trovino la dovuta attenzione in tutte le componenti della societa'.
La Chiesa guarda ai giovani con speranza, ha fiducia in loro", "li incoraggia a ricercare la verita'" e "a difendere il bene comune".
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PAPA: PACE POSSIBILE SOLO NELLA GIUSTIZIA, NO A CRITERI PROFITTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 dic.
Occorre "educare alla giustizia" in un mondo che tende "a ricorrere esclusivamente ai criteri dell'utilita', del profitto e dell'avere".
Lo afferma Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, ricordando che "la pace non e' la semplice assenza di guerra e non puo' ridursi ad assicurare l'equilibrio delle forze contrastanti". "La pace - infatti - e' frutto della giustizia ed effetto della carita'". "E' anzitutto dono di Dio" ma "anche opera da costruire", cosi' come la giustizia "non e' una semplice convenzione umana": infatti "cio' che e' giusto" e' determinato non da un contratto ma "dall'identita' profonda dell'essere umano" creato da Dio. Oggi, denuncia Ratzinger, "certe correnti della cultura moderna, sostenute da principi economici razionalistici e individualisti, hanno alienato il concetto di giustizia dalle sue radici trascendenti" con la conseguenza di separarlo "dalla carita' e dalla solidarieta'". "Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci - scrive il Papa teologo - alla compassione, alla solidarieta', alla collaborazione, alla fraternita', essere attivi all'interno della comunita' e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull'importanza di ricercare adeguate modalita' di redistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti". Il Papa invita i giovani "ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per cio' che e' giusto e vero, anche quando cio' puo' comportare sacrificio e andare controcorrente". I giovani, insiste il testo, "devono avere il coraggio di vivere prima di tutto essi stessi cio' che chiedono a coloro che li circondano".
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IMMIGRATI: PAPA, FAVORIRE I RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 dic.
Le istituzioni "si impegnino a favorire il ricongiungimento di quelle famiglie che sono divise dalla necessita' di trovare mezzi di sussistenza" Lo chiede il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, reso noto oggi.
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