mercoledì 4 gennaio 2012

Il vescovo ausiliare di Los Angeles ha confessato la verità direttamente al Papa a dicembre

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Meglio tardi che mai per le confessioni :-)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora nessuno si permetta di contestare o stravolgere la sacrosanta decisione del Papa che ha agito coerentemente con quanto affermato in Luce del Mondo.
Alessia

Raffaella ha detto...

Esattamente!

Anonimo ha detto...

Insomma, è mai possibile che certi presbiteri, addirittura vescovi, non sappiano fare a meno del sesso con donne? Nello specifico non si tratterebbe neppure di "una debolezza", ma di "debolezze sessuali ripetute", dove prima sta il sesso, poi la coerenza di fede e di ruolo. E chi lo ha proposto per il ruolo non si è mai accorto di nulla, non ha mai dubitato di nulla. Parliamoci francamente: quando donne giovani e carine frequentano "troppo assiduamente, mattina, giorno e sera chiese e parrocchie (meglio il prete che se ne occupa), spesso "gatta ci cova".
Ho sempre pensato che un vero ministero sacerdotale, secondo l'impronta di Cristo, comporti l'aderenza convinta al voto di castità; ma, da quanto emerge con una certa frequenza, vista l'eccessiva (e poco cristiana debolezza per il sesso) sarei quasi dell'avviso che forse sarebbe preferibile lasciar sposare i preti che lo desiderino. Visto che alcuni di loro non sanno resistere al sesso, almeno che le loro inclinazioni siano ufficiali e conosciute dai fedeli. Sono convinto che un prete (che non sia il prodotto di una vocazione adulta di persona oltre il 55/60 anni, con prole adulta e moglie ormai indifferente al sesso) non sia un prete esemplare. Ma può darsi che mi sbagli. D'altronde i tempi sono questi e non sono pochi i preti chiacchierati per questioni femminili, spesso ingiustamente, talvolta con argomenti.

raffaele ibba ha detto...

"Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: «Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio», mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello". (Mt 7,1-5)

ciao
r

Anonimo ha detto...

Ibba

forse ti sei dimenticato il sesto comandamento: non commettere atti impuri!! E non parliamo del ruolo d´esempio che i vescovi dovrebbero essere per i fedeli? Scriverebbe lei lo stesso se il vescovo avesse rubato, dichiarato il falso ecc. ecc.? Non confonda la misericordia per il peccato con la tolleranza del peccato. Il peccato sessuale è un peccato grave, commesso ripetutamente per anni da un vescovo è ancora più grave!
Comunque una cosa non mi va bene di questa storia: che il mantenimento dei figli, i loro studi li paghi la diocesi: giustissimo che i due adolescenti non debba sentire la mancanza di nulla, ma mi pare grottesco che a pagare per i peccati sessuali del vescovo ausiliare siano i fedeli, dopotutto se io metto al mondo figli con altre donne la curia non mi paga certo alimenti e tasse universitaria. Se adesso i fedeli versano le offerte per pagare gli studi dei figli dei preti, studi che magari loro non possono offrire ai loro figli! L´ex-vescovo li ha messi al mondo e l´ex-vescovo li mantenga finanziariamente e stia loro vicino emotivamente!

Anonimo ha detto...

Estendendo, per paradosso ma neanche tanto, il richiamo evangelico, evocato da Ibba, di "non giudicare" alla rinuncia a valutare, da cattolici, le clamorose devianze di certi presbiteri, significherebbe, secondo me, impedire ai cattolici di concorrere a costruire una chiesa migliore e più convicente. E' pacifico che alla fine tutti saremo giudicati, ma, se come cattolici, non ci preoccupiamo, neppure minimamente dell'etica (almeno minima) che i successori degli apostoli (che dovrebbero dare il buon esempio) debbano tenere, allora, tanto vale, buttare alle ortiche ogni riferimento morale, negli uomini di chiesa e tra i fedeli, perché comunque sarà il buon Dio a giudicarli.
Lungi da me l'intenzione di "piegare il Vangelo a modo mio"; ma è fuori di dubbio che se la Chiesa, al posto di essere composta da sante persone (di spiccata moralità e di esempio per gli altri)è talvolta (forse un po' troppo spesso di questi tempi, tra devianze omo ed etero sessuali e scandali finanziari)affidata all'immagine negativa di consacrati e fedeli che imitano le immoralità dei "non fedeli", allora, secondo me, non andiamo da nessuna parte e abbiamo "poco futuro".