Il Papa agli amministratori di Roma e Lazio: servono accoglienza, solidarietà e legalità per guardare con fiducia al futuro
La crisi economica, la tutela della sicurezza, l’impegno della solidarietà: sono i tre temi chiave del discorso del Papa agli amministratori locali di Roma e Lazio - Gianni Alemanno, Renata Polverini e Nicola Zingaretti - ricevuti stamani in Vaticano, nella tradizionale udienza di inizio anno. Benedetto XVI ha esortato i rappresentanti istituzionali a sostenere le famiglie e i giovani, che più di altri soffrono a causa della mancanza di lavoro. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“L’accoglienza, la solidarietà e la legalità siano valori fondamentali per guardare all’anno iniziato con maggiore serenità”: è l’esortazione che Benedetto XVI ha rivolto agli amministratori locali di Roma e Lazio. Il Papa ha innanzitutto riconosciuto le difficoltà dei cittadini alle prese con la crisi economica e finanziaria. Una crisi, ha osservato, che ha “le sue radici più profonde in una crisi etica”. Ed è per questo, è stato il suo richiamo, che deve maturare “un rinnovato umanesimo” che metta al centro la persona umana:
“La crisi attuale, infatti, ha nelle sue radici anche l’individualismo, che oscura la dimensione relazionale dell’uomo e lo conduce a chiudersi nel proprio piccolo mondo, ad essere attento a soddisfare innanzitutto i propri bisogni e desideri, preoccupandosi poco degli altri”.
Il Papa non ha mancato di indicare alcuni dei mali di questa mentalità individualista: la speculazioni negli affitti, “l’inserimento sempre più faticoso nel mondo del lavoro per i giovani”, la solitudine degli anziani e ancora l’indifferenza verso situazioni di emarginazione e povertà. C’è bisogno, ha affermato, di riscoprire la relazione con Dio, “primo passo per dare vita a una società più umana”. Ed ha aggiunto:
“E’ un’esigenza di carità e giustizia che nei momenti difficili coloro che hanno maggiori disponibilità si prendano cura di chi vive in condizioni disagiate”.
Ha così rivolto il pensiero alle famiglie, che, specie quelle numerose, si trovano ancor più in difficoltà a causa della crisi. Dal Papa l’auspicio che siano sostenute "anche attraverso aiuti e agevolazioni fiscali che favoriscano la natalità" e che siano garantite “le condizioni necessarie per un vivere dignitoso”. Quindi, si è soffermato sulla condizione dei giovani che “sono i più penalizzati dalla mancanza di lavoro”:
“Una società solidale deve sempre avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, predisponendo adeguate politiche che garantiscano un alloggio a costi equi e che facciano tutto il possibile per assicurare un’attività lavorativa”.
Tutto ciò, ha avvertito, “è importante per evitare il rischio che i giovani cadano vittime di organizzazioni illegali, che offrono facili guadagni e non rispettano il valore della vita umana”. Allo stesso tempo, ha soggiunto, “è necessario promuovere una cultura della legalità, aiutando i cittadini a comprendere che le leggi servono per incanalare le tante energie positive presenti nella società e così permettere la promozione del bene comune”:
“Anche i recenti episodi di violenza nel territorio spingono a continuare nell’impegno per educare al rispetto della legalità e per tutelare la sicurezza”.
Alle istituzioni, ha rammentato, “è affidato il compito, oltre che di essere esemplari nel rispetto delle leggi, di emanare provvedimenti giusti ed equi”. Parlando dell’impegno della Caritas diocesana, il Papa non ha poi mancato di soffermarsi sul valore della solidarietà e dell’accoglienza in particolare nei confronti di quanti a causa della povertà o per tutelare la propria incolumità “giungono nelle nostre città e bussano alle porte delle parrocchie”:
“E’ necessario tuttavia alimentare percorsi di piena integrazione, che consentano l’inserimento nel tessuto sociale, affinché essi possano offrire a tutti la ricchezza di cui sono portatori”.
In tal modo, ha ribadito, “ciascuno imparerà a sentire il luogo dove risiede come la ‘casa comune’ in cui abitare e dalla quale prendersi cura”. Il Papa ha infine ringraziato gli amministratori di Roma e Lazio per la preziosa collaborazione nell’accogliere le migliaia di pellegrini giunti nell’Urbe per la Beatificazione di Giovanni Paolo II.
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