venerdì 14 settembre 2012

Esortazione Apostolica: preti celibi o sposati siano ugualmente onesti. Parità delle donne nella Chiesa e nella società (Izzo)

PAPA IN LIBANO: PRETI CELIBI O SPOSATI SIANO UGUALMENTE ONESTI

Salvatore Izzo

(AGI) - Beirut, 14 set. 


Benedetto XVI ha reso omaggio oggi al valore del celibato, che ha definito "dono inestimabile di Dio alla Chiesa". Un impegno che nella Chiesa Cattolica e' riservato al clero latino, ma in Medio Oriente ci sono anche altre comunita' cattoliche orientali (a cominciare da quella maronita, maggioritaria in Libano) dove i preti possono sposarsi e il Papa non li ha dimenticati nell'esortazione apostolica "Ecclesia in Medio Oriente", nel quale e' citato anche il ministero dei preti sposati, "antica componente della tradizione orientale". "In quanto servitori della comunione - sottolinea pero' il Pontefice - preti e seminaristi devono offrire una testimonianza coraggiosa e priva di ombre, devono avere una condotta irreprensibile, e devono aprirsi alla diversita' culturale delle loro Chiese (apprendendone, ad esempio, le lingue e le culture), cosi' come alla diversita' ecclesiale ed al dialogo ecumenico ed interreligioso". 

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PAPA IN LIBANO: PARITA' DONNE NELLA CHIESA E NELLA SOCIETA'


Salvatore Izzo

(AGI) - Beirut, 14 set. 

Anche nei tribunali ecclesiastici "la voce della donna deve essere ascoltata alla pari di quella dell'uomo, senza ingiustizie". Lo afferma il Papa nell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Medio Oriente" firmata oggi a Beirut. "Le donne - spiega - devono impegnarsi ed essere coinvolte nella vita pubblica ed ecclesiale". E "riguardo alle vertenze giuridiche nelle questioni matrimoniali", Benedetto XVI incoraggia "un'applicazione piu' sana e piu' giusta del diritto, in quest'ambito, affinche' le differenze giuridiche relative alle questioni matrimoniali non conducano all'apostasia". Proprio a tutela delle donne, sottolinea, "i cristiani del Medio Oriente devono poter applicare, sia nel matrimonio che altrove, il proprio diritto, senza restrizioni".
Nel documento che ha portato "in dono" ai cristiani del Medio Oriente, Papa Ratzinger esorta poi giovani e bambini a non avere paura o vergogna di essere cristiani, a rispettare gli altri credenti, ebrei e musulmani, a coltivare sempre, attraverso la preghiera, la vera amicizia con Gesu', amando Cristo e la Chiesa. In questo modo, essi potranno discernere con sapienza i valori della modernita' utili alla loro realizzazione, senza lasciarsi sedurre dal materialismo o da certi social network il cui uso indiscriminato puo' mutilare la vera natura delle relazioni umane. Per i bambini, in particolare, il Pontefice si appella infine a genitori, educatori, formatori e istituzioni pubbliche affinche' riconoscano "i diritti dei minori a partire dal loro concepimento". 


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