venerdì 13 gennaio 2012

"Placet" o "Non placet"? La scommessa di Carmen e Kiko (Magister)

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Un si al "rito" kikiano sarebbe una sonoro schiaffo a tutte le parole pronunciate dal Benedetto XVI in questi anni e in netta, stridentissima contraddizione con tutto ciò che sta cercando di portare avanti con il suo esempio. E vorrei anche comprendere con che faccia poi si andrà a pretendere aderenza alle norme liturgiche se poi i neocatecumenali fanno quello che pare loro.

Sinceramente ci si aspetterebbe dal Vaticano più coerenza e soprattutto più coraggio. Sembra quasi che il Vaticano abbia più paura di ammonire il Cammnino, che il Cammino di non avere l´approvazione del Papa.

Se il rito neocatecumenale fosse approvato, sarebbe per me, sottolineo per me, la dimostrazione che questo pontificato sta diventando il pontificato delle parole, delle intenzioni e degli atti contrari alle parole.

jacu

raffaele ibba ha detto...

Non mi è piaciuto quest'articolo.
Devo riconoscere che non capisco molto i neocatecumenali e che li conosco pure di meno, ma tutte le cose che Magister elenca mi sono del tutto misteriose.
Mai saputo nulla di ciò che vien detto qui.
D'altra parte la libertà liturgica, con alcuni limiti, è una grande ricchezza della Chiesa cattolica e cristiana, perché significa che la Parola è spezzata nei cuori e nelle culture umane più diverse.
I limiti SONO quelli della tradizione, ma della TRADIZIONE CRISTIANA che risale al primo secolo dopo Cristo e continua fino ad oggi, e non di quella "tradizione inventata" che risale ai primi anni dell'Ottocento ed interpreta il Concilio di Trento sulla base dello shock della rivoluzione francese, e quindi se lo inventa quasi dal nulla (come fanno i lefreviani).
Comunque vedremo, anche perché ritengo che una decisione così importante non possa essere presa senza il consenso attivo del Papa.
Anche per questa mia opinione l'articolo di Magister non mi piace.
Tendo a fidarmi del Papa, ma del Papa Joseph Ratzinger e non del papa interpretato e desiderato da qualcuno.
ciao
r

Anonimo ha detto...

però ieri padre Livio leggeva su Avvenire,credo,che i kikini verranno ricevuti non ricordo quando in sala Nervi dal papa,quindi.....forse qualche passante del cortile dei gentili avrà perorato la causa,cmq li ha già ricevuti e dato loro il mandato di evangelizzazione per l'Europa,non so che dire,a me fanno venire gli stranguglioni con le loro rappresentazioni pseudoliturgiche.....

Anonimo ha detto...

Non è l'articolo che non deve piacere, caro Raffaele. Ma quello che vi viene detto. Da quello, infatti, emerge chiaramente il carattete a-cattolico (se non altro sotto il profilo liturgico) dei NC. Se venisse approvata la loro impostazione liturgica, sarei veramente interdetto. Anzi, perso

Alessandra Mirabella ha detto...

Ho avuto numerosi colloqui per via telematica (e non solo) con i membri del cammino a questo riguardo.

Fondamentalmente la "lettera di Arinze" citata da Magister, per loro, è stata "superata dagli Statuti già approvati.

Prendo alcuni punti mettendo solo le loro spiegazioni SENZA COMMENTO

1) "eucarestia in piedi" Allora, in pratica la comunione la ricevono in piedi, poi SI SIEDONO, aspettano che tutti abbiano ricevuto l'eucarestia (sotto forma di pane azzimo) e poi consumano. Da seduti. Questa cosa sarebbe stata loro concessa da Canizares in persona.

2) Messale per intero. La cosa è stata rispettata.

3) Messe aperte a tutti. Questo è un punto focale, perchè si unisce anche ad un altro punto ovvero

4) l'obbligo di partecipare alla messa parrocchiale ALMENO una volta al mese

Ora, sempre secondo gli statuti, la messa NC è una messa parrocchiale e quindi, sempre secondo quanto mi è stato detto, entrambi gli obblighi sono ottemperati. Almeno nella forma. Nella pratica (e questo è un commento mio) la cosa è più complessa proprio perchè le messe sono comunitarie (cioè ogni comunità ha la sua) e gli orari spesso non sono citati nell'orario parrocchiale.

Quindi in pratica o ci capiti per caso oppure ci vai perchè sei stato invitato da un membro della comunità.

5) Durata delle Monizioni e risonanze. Chiaramente non è facile capire se la cosa è stata attuata o meno...

Anonimo ha detto...

ormai tutti si siedono nelle messe. L'ordine kikiano ha raggiunto anche la più piccola parrocchia.

Anonimo ha detto...

@Raffaella,

quindi ci attendiamo una benedizione degli abusi liturgici?
E poi noi ci lamentiamo che i preti non seguono l´esempio del Papa, che i vescovo votano a stragrande maggioranza versioni del Gloria ecc. contrarie alle indicazioni vaticane, ci lamentiamo delle ballerine in chiesa ecc. ecc.
A me non risulta che ci sia la libertà liturgica: esiste alcuni riti approvati e quelli si deve seguire.
Sarebbe solo l´ennesimo esempio di come questo Papa parli bene, ma poi le sue decisioni vanno in altra direzione: il "rito" neocatecumenale ha tutto tranne gli elementi che Benedetto XVI sta cercando di riportare nella liturgia cattolica.

Da domani inizio anche io a lavorare a un mio rito, che poi celebrerò con qualche mio amico, magari tra vent´anni qualche Papa me lo approva.

Io, sono personalmente, sempre più deluso da questo pontificato.

Jacu

raffaele ibba ha detto...

È facilissimo fare il Papa.
Basta NON farsi eleggere al pontificato.

ciao
r