Le celebrazioni del Papa nella basilica di San Pietro
Il primo giorno dell'anno nuovo, nella basilica di San Pietro, si è pregato per la pace. In tante lingue diverse. Benedetto XVI, che quella preghiera ha guidato, l'ha proposta di fronte all'odio e alla violenza che continuano a insanguinare il mondo. Ha mostrato in Gesù una «via praticabile, aperta a tutti», la via di quella pace che il mondo non può darsi da sé, ma della quale «ha bisogno come e più del pane». Per riaprire l'orizzonte tenebroso che si allunga sul mondo, ha avvertito il Pontefice, è urgente risolvere la questione dell'educazione dei giovani. C'è molto realismo nelle parole del Papa. E c'è una visione precisa dei mali del tempo, degli snodi della storia che l'umanità non riesce a superare, delle responsabilità di certe demagogie ricorrenti. Per farlo egli rinnova il suo invito a puntare decisamente sui giovani, sulla loro educazione alla pace, alla giustizia e alla solidarietà.
Ad accogliere le parole pronunciate da Benedetto XVI domenica mattina, 1 gennaio 2012, nella basilica di San Pietro -- durante la celebrazione della messa nella solennità di Maria santissima, Madre di Dio e quarantacinquesima Giornata mondiale della pace -- c'erano moltissimi giovani. Il Papa, con accanto i cardinali diaconi Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e Giovanni Lajolo, ha fatto il suo ingresso processionale presieduto dai concelebranti, i cardinali Tarcisio Bertone e Peter Kodwo Appiah Turkson; gli arcivescovi Giovanni Angelo Becciu, Dominique Mamberti e Pier Luigi Celata; il vescovo Mario Toso. Chiudevano il corteo gli arcivescovi Félix del Blanco Prieto, elemosiniere, James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, il vescovo Paolo De Nicolò, reggente della prefettura della Casa Pontificia, i monsignori Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, e Alfred Xuereb, della segreteria particolare, il medico personale Patrizio Polisca, i quali avevano partecipato, sabato sera 31 dicembre 2011, anche alla celebrazione del Te Deum.
Tra i presenti in basilica oltre a sedici cardinali e numerosi arcivescovi e vescovi, c'erano i membri del Corpo Diplomatico -- che hanno ricevuto la comunione dalle mani del Papa -- accanto ai quali erano i monsignori Peter Bryan Wells, assessore alla Segreteria di Stato, Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, e Fortunatus Nwachukwu, capo del Protocollo; anche questi ultimi due prelati avevano partecipato alla celebrazione del Te Deum.
Alla conclusione della messa il Papa, dopo aver impartito la benedizione, accompagnato dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, monsignor Guido Marini, ha seguito il canto dell'antifona mariana dinnanzi all'immagine della Madonna che era stata collocata ai piedi dell'altare della Confessione.
Precedentemente, nella serata di sabato 31 dicembre, il Pontefice aveva presieduto i primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il canto del Te Deum di fine anno e l'adorazione e benedizione eucaristica. Rivolgendosi in particolare ai romani, ha auspicato che non manchi mai l'impegno perché il volto della città sia sempre più consono ai valori di fede, cultura e civiltà che l'hanno caratterizzata nel corso dei secoli. Il Papa ha poi chiesto alla diocesi un nuovo impegno nell'evangelizzazione.
Ad ascoltarlo erano molti abitanti dell'Urbe, non solo laici, ma anche presbiteri, religiosi e religiose che prestano servizio nella città eterna. Vi erano anche il cardinale vicario Agostino Vallini e rappresentanti dell'amministrazione civile, guidati dal sindaco Alemanno, che come da tradizione ha donato un calice al Pontefice.
Il Papa ha fatto ingresso in basilica accolto dal suono delle trombe, mentre il coro della Cappella Sistina intonava il Tu es Petrus. Dopo il canto dell'Ave, Maris Stella e la recita dei salmi, il Papa he tenuto l'omelia. Terminato il canto del Magnificat, delle intercessioni e del Padre Nostro, è stato esposto il Santissimo Sacramento nell'ostensorio collocato sull'altare della Confessione. Benedetto XVI ha sostato per alcuni minuti in ginocchio in adorazione, e dopo il canto del tradizionale Te Deum, ha impartito la benedizione eucaristica. Con il canto dell'Alma Redemptoris Mater e dell'Adeste, fideles si è concluso il rito. Alla liturgia hanno partecipato ventidue cardinali, tra i quali Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, gli arcivescovi Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, e numerosi arcivescovi, vescovi e prelati della Curia Romana.
(©L'Osservatore Romano 2-3 gennaio 2012)
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