giovedì 5 gennaio 2012

La vicenda di Gabino Zavala, il vescovo con una doppia vita. Il commento di Giovanna Chirri

Si scopre che ha due figli, Papa accetta dimissioni vescovo

Gabino Zavala, paladino diritti e contro pena morte a LA

(di Giovanna Chirri)

Si è dimesso il vescovo ausiliare di Los Angeles Gabino Zavala, esponente di spicco dell'episcopato statunitense, presidente di Pax Christi Usa, noto per le sue battaglie in favore degli immigrati e degli omosessuali, e per l'abolizione della pena di morte.
Il Papa, in conformità al diritto canonico e alla propria determinazione di rafforzare il rispetto del celibato e stili di vita irreprensibili del clero, ha accettato la rinuncia del presule che gli ha confessato di avere due figli adolescenti.
La vicenda è emersa quando il Vaticano ha pubblicato l'accettazione delle dimissioni anticipate, e la diocesi di Los Angeles ha diffuso una nota dell'arcivescovo, José Gomez, che afferma di avere "tristezza e notizie difficili da condividere": mons. Zavala "mi ha informato ai primi di dicembre che è padre di due figli adolescenti, che vivono con la madre in un altro Stato", mons. Zavala non esercita più il ministero e si ritirerà a vita privata.
L'arcidiocesi di Los Angeles, inoltre, ha raggiunto un accordo con la madre e i ragazzi per assicurare loro "assistenza spirituale" e assisterli nelle spese per gli studi universitari. L'identità della famiglia non è pubblica, e la diocesi desidera rispettarne il diritto alla privacy.
Il vescovo dimissionario ha 60 anni, è nato in Messico, a Guerrero, ma ha studiato a Los Angeles ed è stato ordinato prete nel 1977. E' una voce influente tra i cattolici americani di origine "latina". Ha condotto campagne per i diritti degli immigrati, degli omosessuali, e contro la pena di morte. Mons. Zavala non è il primo vescovo a dimettersi per una relazione sentimentale e per essere diventato padre. Tra i casi più eclatanti si ricorda quello del brillante vescovo di Basilea, la più grande diocesi svizzera, Hansjoerg Vogel, che nel '95, 44/enne, si dimise annunciando la paternita' imminente di una bimba. Nel '90 aveva fatto parlare di se' l'arcivescovo di Atlanta Eugene Marino, dimessosi dopo che venne resa pubblica la sua storia d'amore con una diacona.
Nel maggio '92 esplose il caso del vescovo irlandese di Galway, Eamonn Casey, che ammise pubblicamente di avere un figlio ventenne. Nel marzo '93 era toccato al segretario della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, l'arcivescovo di Santa Fe Robert Sanchez, travolto dallo scandalo per aver avuto cinque amanti. La vicenda di un vescovo influente con una doppia vita che dura da oltre un decennio mette comunque alla prova sia la grande diocesi di Los Angeles, sia la Chiesa degli Stati Uniti, impegnata dall'inizio del secolo in un'opera di ricostruzione dopo lo scandalo della pedofilia che l'ha travolta in particolare dalla fine degli anni Novanta. Scandalo affrontato con determinazione da Joseph Ratzinger, prima come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e poi come Papa.

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7 commenti:

Andrea ha detto...

La questione della pena di morte è un segno di riconoscimento immediato di coloro che entrano in una mentalità massonica (non dico "si iscrivono alla Massoneria").
Lo dicevamo tempo fa, parlando di Cesare Beccaria (nonno di Manzoni), autore di "Dei delitti e delle pene".

Escludere in maniera recisa le pene significa negare che i delitti esistano veramente, cioè negare la condizione decaduta dell'essere umano, cioè negare il Peccato Originale.

Ciò comporta due cose:
1- legittimazione della presunzione auto-divinizzatrice dell'uomo
2- condanna di Dio per il male presente nel mondo

Anonimo ha detto...

Anche Papa Benedetto, Andrea, è fieramente contro la pena di morte!
Alessia

Anonimo ha detto...

Ti invito alla lettura di questo articolo, Andrea. Parla dell'evoluzione della teologia cattolica sull'argomento
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/pena-di-morte-capital-punishment-pena-de-muerte-11180/
Alessia

raffaele ibba ha detto...

Andrea non è vero.

" Mia sarà la vendetta e il castigo,
quando vacillerà il loro piede!" (Dt 32, 35)

"Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». " (Gn 4, 15)

"Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi." (1 Gv 2,9-11)

"Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»." (Mt. 22,37-40)

e potrei continuare a iosa ...
nel Vangelo di Gesù Cristo ed in tutta la Bibbia "il Peccato" che Cristo prende su di sé e guarisce per noi e contro di noi è l'idolatria: la ribellione a Dio che consiste nel pensare di poter fare "meglio di Dio".
La pena di morte è la peggior forma di idolatria e di bestemmia contro Dio che io conosca.
Per questo la lotta contro l'aborto e contro l'eutanasia è una lotta santa.
La lotta contro la pena di morte fa integralmente parte di questa lotta per affermare e salvare la vita.
Perché l'umano NON può decidere della vita e della morte di un altro umano.
Ma così anche l'ergastolo è una forma gravissima di idolatria.
Perché si decide arbitrariamente di che cosa è "pena" senza avere alcun metro di giudizio reale.
E con il giudizio con cui giudichiamo saremo giudicati.
Poi occorre decidere, tra umani, che cosa è "delitto" e che cosa è "pena" e se e come noi dobbiamo dare "pene" oppure, più cristianamente, "correggere comportamenti".

ciao
r

Anonimo ha detto...

Racconto un episodio peraltro già noto alle cronache (dei fedeli documentati). Non citerò nomi, né luoghi, ma si tratta di fatti realmente accaduti diciamo in Nord Italia. Non mi interessa di stigmatizzare "il peccatore"; mi interessa di evidenziare le circostanze in cui "preti già buoni", diventano preti ammalati di sesso.
Un sacerdote di medià età, titolare di alcune parrocchie riunite, uomo brillante, televisivo, abile affabulatore, abilissimo comunicatore, estremamente dinamico, di un impegno tale da suscitare, tra l'altro, l'ammirazione di ben due pontefici, aveva sempre aborrito, dichiarandolo pubbblicamente, i minimi segni "pretali" nel suo vestiario di "uomo moderno", che "non intende differenziarsi esterioramente" dai comuni mortali.
Seguendo una tendenza "pretale" discretamente diffusa era più intento ad occuparsi di drogati, ( (e di drogate), che non di fedeli tradizionali (ammalati, anziani, ecc).
Come sia finita? Non è poi tanto difficile capirlo, perché la "carne è debole" e le ragazze giovani e carine (anche se drogate o ex drogate) sono più attraenti delle vecchie bacucche, fisicamente malconce e per nulla attraenti.
Ha finito per mettere incinta una ex drogata, che aveva cercato di "redimere" e della quale si era poi innamorato.
Oggi non pochi giovani sacerdoti hanno "il chiodo fisso" del recupero di ddrogate, prostitute, malmaritate". Io, da uomo, purtroppo di una certa età, senza la presunzione di ergermi a giudice, ma da soggetto che nel corso della sua vita ha imparato a conoscere "le fragilità degli uomini, e talvolta anche dei preti"
oso affermare che il "risultato" (sesso e figlo) era abbastanza prevedibile, perché la nostra epoca, forse più di altre, sta vivendo, come affermò una volta il Card. Schoeborn, una sorta di fanatismo sessuale, di divinizzazione del sesso, una fissazione paranoica quasi di tipo psichiatrico.
Lasciare "le briglie sciolte" ai preti che bazzicano, in abiti casual, le bande nusicali, i concerti rock, le balere, le comunità di recupero, ecc; favorisce oggettivamente le devianze.
Il problema dell'etica attuale dei preti è molto serio e andrebbe affrontato con varie modalità. Personalmente (non sono un prete, ma un laico cattolico sposato con figli) sarei dell'avviso che uno dei primi "accorgimenti" per ridurre la facilità a deviare sarebbe di proibire ai sacerdoti sotto i 60 anni di confessare i fedeli. Si obietterà che in tal caso il prete è privato della facoltà di esercitare un sacramento fondamentale e nel contempo che i preti sopra i 60 sono insufficienti per le confessioni. Tutto vero, ma il Santo Padre, nelle sue facoltà, potrebbe decidere in tal senso.
"Tu es Petrus". Forse le faccende migliorerebbero.

Andrea ha detto...

Vedi, cara Alessia:

1- il termine "evoluzione", applicato alla dottrina cattolica ma non solo, è la quintessenza del Modernismo. In due parole, ci si basa sullo schema "Oggi siamo Illuminati - i nostri predecessori erano ottenebrati - troviamo uno schema per salvare capra e cavoli e chiamiamolo "evolutivo" ".
2 - "La Stampa"(che ha creato "Vatican Insider") è un vero covo massonico. In questi giorni Messori, che pure è riduzionista sull'influenza della Massoneria, ha testimoniato che "appena giunse a contare qualcosa in redazione de "La Stampa", gli arrivò una lettera dei "Fratelli" che lo invitavano all'iscrizione".
Non parliamo del ruolo storico di Torino!
3- le parole del Papa del 30 novembre, che esprimono un incoraggiamento a eliminare la pena di morte subito temperato dal richiamo all'efficace mantenimento dell'ordine pubblico, furono immediatamente strumentalizzate da un'esponente della Comunità di S.Egidio, che disse "il Papa la pensa come noi".
4- S.Egidio è promotrice di una "religione dell'Umanità" che è semplicemente la riproposizione dello schema massonico/positivistico ottocentesco: "troviamo l'Essenza Umana e adoriamola".
Le colombe della Pace e gli arcobaleni si sprecano. Il primo è un simbolo veterotestamentario (Noè), il secondo satanico, come scrivevo il giorno di Capodanno.
5- vorrà dire qualcosa il fatto che chi fa girare il disco (settecentesco: Beccaria) contro la pena di morte, che riguarda pochissime persone a parte gli orrendi massacri cinesi, sia super-favorevole ad aborto, eutanasia, suicidio? (vedi USA, ma anche Pannella e Bonino).
6- se S.Egidio è entrata a vele spiegate nel regime italiano attuale, il motivo è quello che citavo sopra.

Anonimo ha detto...

Ecco un plateale esempio di disinformazione dato da un titolo fuorviante. Il vaticano NON ha rimosso mons. Zavala, è lo stesso monsignore, in un sussulto di onestà, che la rimesso nelle mani del Santo Padre il proprio mandato.
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/us-estados-unidos-stati-uniti-gabino-zavala-11352/
Alessia