Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
IL PAPA, FIDEL E LA VIRGEN DEL COBRE
Lucio Brunelli
Aveva dieci anni Juan Moreno, schiavo dalla pelle nera, quando insieme con i fratelli De Hoyos, due indio nati nella perla dei Caraibi, trovò in mare la statuina che galleggiava fra la spuma bianca. Era fissata ad una tavola di legno e la salsedine non aveva cancellato la scritta: “Yo soy la Virgen de la Caridad”.
Forse la madonnina era stata gettata in acqua dall'equipaggio di un galeone spagnolo attaccato dai pirati. Fatto sta che il ritrovamento della Vergine della Carità fu subito sentito dalla poverissima popolazione locale come un segno del cielo.
Era il 1612. Da allora, incredibilmente, ogni passo importante della storia cubana è stato accompagnato dalla sua presenza. Dalle lotte contro lo schiavismo a quelle contro la dominazione spagnola. Dal viaggio di papa Wojtyla nel 1988, inizio del disgelo fra Chiesa e regime castrista, alla imminente visita di Benedetto XVI (26-28 marzo) che sancirà la prudente 'transizione democratica' del dopo-Fidel e cade, guarda caso, nel pieno dei festeggiamenti per i 400 anni dall'“apparizione” della Vergine.
El Cobre, il villaggio vicino Santiago de Cuba dove venne collocata la statua, fu il primo paese cubano liberato dalla schiavitù. Ai piedi della Madonna, sempre a El Cobre, nel 1858, venne a deporre le sue armi il leader rivoluzionario Carlos Manuel de Cespedes, padre della indipendenza cubana. Persino i leggendari Mambises, i combattenti a cavallo armati di machete, affidavano alla sua protezione ogni battaglia contro i colonialisti spagnoli. E, poi, nel 1915, quando Cuba libre non era più un sogno, i veterani Mambises scrissero a Benedetto XV chiedendo la proclamazione della Virgen de la Caridad del Cobre a “patrona di Cuba”. Mai, nemmeno durante il più rigido inverno comunista, si spense il lume di questa devozione. La nuova primavera cubana, iniziata proprio con il viaggio di Giovanni Paolo II, fu suggellata dalla solenne incoronazione della statua compiuta dal mistico papa polacco durante la messa in piazza della rivoluzione a Santiago de Cuba. Con Raul Castro la morsa del regime sulla Chiesa e sulla società civile continua pian piano ad allentarsi. Il 30 dicembre scorso si è concluso a L'Avana il lungo pellegrinaggio della statua (28mila km) in ogni angolo dell'isola. Ovunque è stata venerata da una folla immensa. Impensabile, solo pochi anni fa.
Ora tocca a papa Ratzinger. Si recherà a El Cobre il 27 marzo; lo vedremo raccolto in preghiera nel santuario che da quattro secoli ospita la Vergine dei poveri, apparsa sul mare.
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