sabato 7 gennaio 2012

Benedetto XVI spera che l'Anno della Fede da lui indetto a 50 anni dal Concilio Vaticano II possa contribuire a superare gli schematismi che dividono il mondo cattolico tra progressisti e conservatori (Izzo)

PAPA: CON ANNO DELLA FEDE VUOLE AIUTARE CHIESA A USCIRE DA SCHEMI

(AGI) - CdV, 7 gen.

(di Salvatore Izzo)

Benedetto XVI spera che l'Anno della Fede da lui indetto a 50 anni dal Concilio Vaticano II possa contribuire a superare gli schematismi che dividono il mondo cattolico tra progressisti e conservatori.
L'iniziativa, ad esempio, avra' carattere ecumenico, indirizzera' cioe' il suo messaggio a tutte le confessioni cristiane e non solo alla Chiesa Cattolica (culminera' in "una solenne celebrazione ecumenica per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati" e prevede altri appuntamenti ecumenici per invocare e favorire il ristabilimento dell'unita' fra tutti i cristiani") ma al contempo dovra' ribadire "una corretta comprensione del Concilio, respingendo come erronea la cosiddetta 'ermeneutica della discontinuita' e della rottura'" e promuovere quella che fin dall'inizio del Pontificato lo stesso Papa Ratzinger ha denominato 'l'ermeneutica della riforma', del rinnovamento nella continuita' dell'unico soggetto-Chiesa, che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo pero' sempre lo stesso Popolo di Dio in cammino". "Dopo il Concilio - ricorda in proposito la nota pubblicata oggi - la Chiesa si e' impegnata nella recezione e nell'applicazione del suo ricco insegnamento, in continuita' con tutta la Tradizione, sotto la guida sicura del Magistero" anche attraverso i Sinodi, dai quali sono scaturiti "orientamenti chiari" recepiti nelle diverse Esortazioni Apostoliche. E proprio il Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985, convocato in occasione del ventesimo anniversario del Concilio, per un bilancio della sua recezione, ricorda la nota, "ha suggerito di preparare questo Catechismo per offrire al Popolo di Dio un compendio di tutta la dottrina cattolica e un testo di sicuro riferimento per i catechismi locali.
E se Papa Giovanni Paolo II ha accolto tale proposta quale desiderio "pienamente rispondente a un vero bisogno della Chiesa universale e delle Chiese particolari", per le stesse ragioni, insieme al 50esimo del Concilio, spiega la nota, l'Anno della Fede celebra "questo Catechismo che esprime veramente quella che si puo' chiamare la sinfonia della fede"."Per tutti i credenti, l'Anno della Fede - si legge - offrira' un'occasione propizia per approfondire la conoscenza dei principali Documenti del Concilio Vaticano II e lo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica" e "cio' vale in modo speciale per i candidati al sacerdozio, per le novizie ed i novizi degli Istituti di Vita Consacrata e delle Societa' di Vita Apostolica, cosi' come per coloro che vivono un tempo di verifica per aggregarsi a un'Associazione o a un Movimento ecclesiale". Per il dicastero della Dottrina della Fede, in particolare il Catechismo voluto da Papa Wojtyla e redatto sotto la guida dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, rappresenta "uno strumento valido e legittimo al servizio della comunione ecclesiale" e "una norma sicura per l'insegnamento della fede", i cui contenuti vi "trovano la loro sintesi sistematica e organica", facendo emergere "la ricchezza di insegnamento che la Chiesa ha accolto, custodito ed offerto nei suoi duemila anni di storia". Per questo, si legge, "e' auspicabile una verifica dei catechismi locali e dei vari sussidi catechistici in uso nelle Chiese particolari, per assicurare la loro piena conformita' con il Catechismo della Chiesa Cattolica". E "nel caso in cui alcuni catechismi o sussidi non siano in piena sintonia col Catechismo, o rivelino delle lacune", secondo la Congregazione "si potra' cominciare a elaborarne di nuovi, secondo l'esempio e con l'aiuto di altre Conferenze Episcopali che gia' hanno provveduto a redigerli".
"Nell'Anno della fede - suggerisce ancora la nota - occorre incoraggiare i pellegrinaggi dei fedeli alla Sede di Pietro" e anche "favorire i pellegrinaggi in Terra Santa, luogo che per primo ha visto la presenza di Gesu', il Salvatore, e di Maria, sua madre". Inoltre, raccomanda il dicastero per la Dottrina della Fede, "nel corso di quest'Anno sara' utile invitare i fedeli a rivolgersi con particolare devozione a Maria" ed "e' dunque da incoraggiare ogni iniziativa che aiuti a riconoscere il suo ruolo particolare nel mistero della salvezza, ad amarla filialmente e seguirne fede e virtu': a tale scopo - spiega la Congregazione - risultera' quanto mai conveniente effettuare pellegrinaggi, celebrazioni e incontri presso i maggiori Santuari". Il testo auspica che anche la prossima Giornata Mondiale della Gioventu' a Rio de Janeiro nel luglio 2013 possa rappresentare "un'occasione privilegiata per sperimentare la gioia che proviene dalla fede e dalla comunione con il Santo Padre, nella grande famiglia della Chiesa". L'ex Sant'Uffizio immagina poi "simposi, convegni e raduni di ampia portata, anche a livello internazionale" per divulgare "i contenuti della dottrina cattolica". Ma soprattutto, afferma, "l'Anno sara' occasione propizia per un'accoglienza piu' attenta delle omelie, delle catechesi, dei discorsi e degli altri interventi del Santo Padre" attraverso "un rinnovato impegno di effettiva e cordiale adesione all'insegnamento del Successore di Pietro".
A livello delle Conferenze Episcopali la nota un ampio uso dei linguaggi della comunicazione e dell'arte, "trasmissioni televisive o radiofoniche, film e pubblicazioni sul tema della fede, dei suoi principi e contenuti, nonche' sul significato ecclesiale del Concilio Vaticano II". A livello diocesano, raccomanda che l'Anno della Fede rappresenti una "rinnovata occasione di dialogo creativo tra fede e ragione attraverso in particolare giornate di studio, nelle Universita' cattoliche", e "celebrazioni penitenziali in cui chiedere perdono a Dio, anche e specialmente per i peccati contro la fede".
A livello di parrocchie, la proposta centrale rimane la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell'Eucaristia, perche' "nell'Eucarestia, mistero della fede e sorgente della nuova evangelizzazione, la fede della Chiesa viene proclamata, celebrata e fortificata". Da tale iniziativa sono chiamate a nascere, crescere e diffondersi tutte le altre proposte, tra cui avranno senz'altro una rilevanza particolare le iniziative intraprese dai numerosi Istituti, dalle nuove Comunita' e dai Movimenti ecclesiali.
A livello centrale, infine, "presso il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione sara' istituita un'apposita Segreteria per l'Anno della Fede per coordinare le diverse iniziative promosse dai vari Dicasteri della Santa Sede o comunque aventi rilevanza per la Chiesa universale". La Segreteria "potra' anche suggerire proposte per l'Anno della fede" e disporra' di "un apposito sito internet al fine di offrire ogni informazione utile" al riguardo.
"Le indicazioni offerte - conclude il documento - hanno lo scopo di invitare tutti i membri della Chiesa ad impegnarsi nell'Anno della Fede per riscoprire e condividere quello che il cristiano ha di piu' caro: Cristo Gesu'".

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