“Costa Concordia”: 11 i morti accertati. Il comandante si difende. Cordoglio dal cardinale Bagnasco
Il naufragio del Giglio. Salgono a 11 le vittime della tragedia, mentre secondo i dati della prefettura di Grosseto mancherebbero all’appello ancora 24 persone. 1 tedesco che risultava dispersoè stato rintracciato. Oggi l’interrogatorio del Comandante Schettino che si difende: “non ho abbandonato la nave, non potevo risalire”. Di clamoroso errore umano parla il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Passera. Minuto di silenzio in aula al Senato per le vittime: il presidente Schifani: mai più tragedie per futili motivi. ''Cordoglio dal presidente della Cei il cardinale Angelo Bagnasco. Il servizio di Cecilia Seppia:
Altre vittime, altri corpi recuperati dai sommozzatori nella zona di poppa, completamente sommersa, della Costa Concordia: si tratta di 4 uomini e una donna, tra i 50 e i 60 anni, ma a preoccupare è anche il numero dei dispersi, 24 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Si accelera sui soccorsi visto anche il peggioramento delle condizioni meteo nelle prossime ore. Gli agenti speciali della Marina hanno piazzato micro cariche sugli oblò della nave per aprire dei varchi e facilitare l’ingresso ma le speranze di trovare persone vive secondo il capo della Protezione Civile Gabrielli, sono molto poche. Oggi anche l’interrogatorio del Comandante Schettino che si difende, ma per il procuratore capo Verusio l’impianto accusatorio resta immutato. Ad inchiodarlo pure l’audio dell’incredibile telefonata, la notte della tragedia, tra lui che rifiuta di tornare sulla nave ed il capitano De Falco della Capitaneria di Porto di Livorno che lo intima più volte di fare il suo dovere. Oltre l'inchiesta della procura di Grosseto, che ha disposto anche esami tossicologici per Schettino, sono partite altre due indagini amministrative, una voluta dal ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera che ribadisce: “si è trattato di clamoroso errore umano, quantomeno dovuto al non rispetto di policy e di regole”. Cordoglio per le famiglie delle vittime è stato espresso in serata dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco che invita la giustizia ad accertare la verità senza dimenticare le persone colpite. Resta poi altissimo il rischio ambientale. Le operazioni per il contenimento delle 2400 tonnellate di carburante – fa sapere il ministro per l’ambiente Clini, inizieranno solo dopo la sospensione delle ricerche.
Molte le polemiche circa il ritardo dei soccorsi e la lentezza nelle operazioni di evacuazione dalla nave. Spende una parola in favore dell’equipaggio don Giacomo Martino, direttore dell’ufficio per la pastorale degli addetti alla navigazione marittima della fondazione Migrantes della Cei. L’intervista è di Antonella Palermo:
R. – Credo che, al di là del dramma dell’affondamento, per i marittimi la cosa peggiore sia stata proprio quella di sentirsi trattare da molti media come persone incapaci ed egoiste. In fondo, se una nave in due ore tira fuori più di 4000 persone, significa che l’equipaggio ha veramente lavorato con grande senso di solidarietà. Quindi, in questo senso, io vorrei proprio spendere una voce per queste persone, perché altrimenti rischiamo di affondarle due volte.
D. – Che idea si è fatto della dinamica dell’incidente?
R. – Se ci sono delle colpe devono essere assolutamente stigmatizzate, se qualcuno ha sbagliato deve essere assolutamente individuato. Le responsabilità rimbalzano dall’uno all’altro… Io le dico una cosa: come prete, serenamente vado vicino alle persone dell’equipaggio e serenamente andrò a trovare anche il comandante. Se Dio non fa differenza di persone, credo che non dobbiamo farla neanche noi, come preti.
D. – E’ polemica circa taluni ipoetici riti che sarebbero dietro a manovre altamente rischiose…
R. – Se così fosse è una follia che io non riesco a concepire e mi auguro che nessuno abbia scherzato deliberatamente sulla vita di oltre 4000 persone.
D. – La crociera come vacanza quanto verrà penalizzata?
R. - Sicuramente la crociera come vacanza entrerà in crisi. Tuttavia io andrei serenamente domani stesso a bordo, non ci penserei neanche un secondo… C’è sempre questo terribile margine umano; un margine umano su un pullman di 50 persone può generare un certo tipo di evento, un margine umano su una nave di oltre 4000 persone genera un altro evento.(bf)
Calamità e tragedie umane, scenari per porre in evidenza la solidarietà umana, così come accaduto tra gli abitanti dell’Isola del Giglio che si sono prodigati per accogliere i naufraghi nelle loro case e nelle loro chiese, tanto che il premier Monti ha proposto per loro la medaglia al valore civile. Fabio Colagrande ha raccolto la testimonianza del parroco Lorenzo Pasquotti:
R. - Da parroco, le posso dire che i gigliesi se lo meritano, veramente. Il nostro problema era la sproporzione tra questa massa di gente che arrivava tutta bagnata, infreddolita e disorientata. Non capiva dov’era, nessuno sapeva che cos’era l’isola del Giglio, non sapevano se si trovassero sulla terraferma o sul continente.
D. – Ho letto su un giornale che lei avrebbe sistemato un giubbotto di salvataggio sull’altare della sua chiesa…
R. – Quando c’è stata la Messa, abbiamo messo un giubbotto, un casco di sicurezza, una fune, uno di quei teli per la termoregolazione ed un vassoio con il pane che veniva distribuito.
D. – Perché questo gesto?
R. – Perché “l’isola delle vacanze” è diventata anche “l’isola della solidarietà”. Questa è stata la cosa veramente importante ed i gigliesi non lo dimenticheranno mai. (vv)
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