lunedì 3 settembre 2012

Martini, il Papa: non ha mai rifiutato incontro e dialogo con tutti. Card. Comastri: non può essere usato contro la Chiesa. Il Superiore di Gallarate: nei media c'è accanimento preventivo (Izzo)



MARTINI: PAPA, NON HA MAI RIFIUTATO INCONTRO E DIALOGO CON TUTTI

Salvatore Izzo


(AGI) - Castel Gandolfo, 3 set. 


Il cardinale Carlo Maria Martini e' stato "un uomo di Dio", "un pastore generoso e fedele della Chiesa". Lo afferma Benedetto XVI nel messaggio per le esequie che si tengono a Milano, sottolineando che nel suo ministero Martini ha mostrato "una grande apertura d'animo, non rifiutando mai l'incontro e il dialogo con tutti, rispondendo concretamente all'invito dell'Apostolo di essere 'pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che e' in voi'". 

A caratterizzare la sua vita e' stato, continua il Papa, "uno spirito di carita' pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale,  'Pro veritate adversa diligere', attento a tutte le situazioni, specialmente quelle piu' difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella poverta', nella sofferenza".
Rilevando che per Martini si e' realizzata l'affermazione del salmo 119: "lampada per i miei passi e' la tua parola, luce sul mio cammino", parole che "possono riassumere l'intera esistenza" del porporato gesuita, Papa Ratzinger affida al cardinale Angelo Comastri, vicario per la Citta' del Vaticano, la sua vicinanza, "con la preghiera e l'affetto", all'intera arcidiocesi di Milano, alla Compagnia di Gesu', ai parenti e "a tutti coloro che hanno stimato e amato il cardinale Carlo Maria Martini e hanno voluto accompagnarlo per questo
ultimo viaggio". E cita un'omelia particolarmente significativa, tra le numerosissime pronunciate dal porporato gesuita nel suo lungo ministero a servizio dell'arcidiocesi ambrosiana, nella quale Martini invocava dal Signore di poter diventare "acqua sorgiva per gli altri, pane spezzato per i fratelli, luce per coloro che camminano nelle tenebre, vita per coloro che brancolano nelle ombre di morte".
"Il Signore, che ha guidato il Cardinale Carlo Maria Martini in tutta la sua esistenza accolga - invoca infine il Pontefice - questo instancabile servitore del Vangelo e della Chiesa nella Gerusalemme del Cielo. A tutti i presenti e a coloro che ne piangono la scomparsa, giunga il conforto della mia Benedizione". 

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MARTINI: CARDINALE COMASTRI, NON PUO' ESSERE USATO CONTRO LA CHIESA



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 set. 

"Il cardinale Martini e' un figlio della Chiesa e non deve e non puo' essere usato contro la Chiesa, perche' e' stato fino in fondo figlio della Chiesa". 

Lo afferma il cardinal Angelo Comastri, vicario per la Citta' del Vaticano, al quale il Papa ha affidato il suo messaggio per le esequie di Carlo Maria Martini. In un'intervista alla Radio Vaticana, il porporato commenta in particolare le polemiche circa i presunti tentativi del gesuita di opporsi all'accanimento terapeutico. 
"La Chiesa - ricorda - ha sempre rifiutato l'accanimento terapeutico. Sono strumentalizzazioni, come quando Madre Teresa disse: 'io voglio le cure che fanno ai poveri, ho scelto i poveri e voglio muovermi nella fedelta' a questa mia scelta'. Ma questa non era eutanasia, assolutamente". 

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MARTINI: SUPERIORE GALLARATE, NEI MEDIA C'E' ACCANIMENTO PREVENTIVO



Salvatore Izzo

(AGI) - Gallarate, 3 set. 

Leggendo i commenti sulle ultime ore vissute dal cardinale Carlo Maria Martini, "si ha quasi l'impressione che delle volte ci sia un accanimento preventivo in certi discorsi". 

Lo afferma ai microfoni della Radio Vaticana il gesuita  Cesare Bosatra, superiore della comunita' di Gallarate, la residenza dove Martini si era ritirato. In realta', spiega, "non si era presentata questa scelta da fare. Non c'era nessuna necessita' di accanimento".  "Fino a poche ore prima di esser sedato - racconte il religioso - il cardinale Martini ha celebrato e ha vissuto normalmente. Era sempre molto lucido. La fatica cresceva sempre di piu', riduceva i tempi, riceveva le persone, quando poteva. Fino a due settimane fa il giovedi' immancabilmente faceva la sua uscita. Una vita normale ridotta nei tempi in base alle energie che aveva. Viveva con molta serenita'. 
Distribuiva il suo tempo tra preghiera, ricevere la persone e la lettura".
"Per la nostra comunita' - sottolinea padre Bosatra - era un confratello esemplare nella sua vita religiosa e di uomo di Dio affidato completamente alla provvidenza del Signore. Nei confronti della morte era sereno, l'attendeva come compimento di una lunga vita spesa per la Chiesa per la fede per la ricerca onesta del pensiero umano". 

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1 commento:

alberto ha detto...

Avrei preferito che il padre Bosastra avesse detto qualcosa sull'ultima intervista di Martini...invece nulla!
I gesuiti rimirano solo il loro ombelico come sempre sono un treno impazzito alla deriva...
Beatifichiamo papa Clemente XIV che nel 1773 li ha smascherati!